Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
gio
27
giu 13

Questa sera (RaiTre, a mezzanotte) riparte Doc3! Primo doc: Un amore imperfetto

Cari tutti. Questa sera (Rai Tre, più o meno alle 24, dopo il Tg Linea Notte) ricomincia Doc3, il programma di documentari di Rai Tre. Questo ciclo (sempre estivo, sempre notturno) prevede 14 appuntamenti, con altrettanti documentari di alto livello, scelti tra centinaia, capaci di spaziare per le terre di tutto il mondo, per le storie di tutto il mondo, dall’Italia all’Africa, dalla Cina al Pakistan, da casa nostra (intesa come Italia) a casa nostra (inteso come mondo). Insomma, temi, argomenti e storie diverse, ma tutti osservati, filmati e raccontati con la passione di chi passa magari anni con una telecamera in mano per farceli conoscere.
Si comincia questa sera con Un amore imperfetto (Titolo originale: Mercy, mercy), di Katrine Kjaer (Danimarca, 2012). La storia di un’adozione rischiosa, frettolosa, finita male, dove tra la “generosità” degli europei che adottano e le “speranze” dei genitori etiopi che affidano i loro bambini, restano schiacciati proprio loro, i bambini. Una storia che è anche un racconto su quello che sono, a volte, le adozioni internazionali…
L’ora è tarda, quindi puntare il videoregistratore potrebbe non essere una cattiva idea. In ogni caso le puntate saranno visibili in streaming sul sito di Doc3, dove trovate anche una presentazione e la programmazione dei prossimi giovedì. In quanto “conduttore” (oddio!) delle presentazioni, non posso che ringraziare tutta la squadra di Doc3, con cui, come ogni anno, ho lavorato benissimo.
Bene, è tutto per ora. Buona visione.

Doc3 è un programma di Lorenzo Hendel, presentato in studio da Alessandro Robecchi e realizzato grazie alla collaborazione di Luca Franco e Fabio Mancini. Regia di Graziano Paiella, produttrice esecutiva Monica Pacini.

7 commenti »

7 Commenti a “Questa sera (RaiTre, a mezzanotte) riparte Doc3! Primo doc: Un amore imperfetto”

  1. Un documentario bellissimo, programma molto interessante. Ce l’abbiamo fatta senza registratore né streaming, e ce la facciamo pure a lasciare un commento :) Meritato, bravi a RAITRE! E’ tutto per ora anche da qui. Buona notte.

    da Gabriella   - venerdì, 28 giugno 2013 alle 00:27

  2. Incredibile! Questo documentario lascia sconforto, smarrimento. Questa grande societá civile che aiuta solo a distruggere due famiglie e ancor più grave, la vita di due bambini. Possibile che non sia stato possibile fare di meglio? Un saluto da Cinzia da Pisa.

    da Cinzia   - venerdì, 28 giugno 2013 alle 00:51

  3. me lo sono perso! posso rivederlo sul pc nel sito della Rai?
    Ci tengo perchè tutti gli altri documentari “Doc3″ li ho trovati semplicemente straordinari! Sia per il tocco gentile del regista e del narratore,sia per intensità, sensibilità, empatia e rispetto per le storie e le persone

    da adele5   - venerdì, 28 giugno 2013 alle 01:28

  4. Colpita, colpita al cuore. Inorridita dal filmato ma MOLTO da quanto è stato detto di grave sull’adozione come “traffico” : è vero che non si tratta di generosità, d’altronde neanche mettere al mondo un figlio a tutti i costi è un atto altruistico, le provette lo raccontano. Questa che abbiamo visto è una storia vera ma NON FREQUENTE. L’agenzia che ha compiuto l’adozione ha ingannato e truffato i genitori etiopi. I “genitori” danesi non possono essere guardati come modello di genitori adottivi. E come madre adottiva, mi sento infangata dal loro crimine, perché di crimine si tratta. Lo psicologo che li segue come può consigliare la restituzione della bambina, vedere l’anafettività nella bambina e non in quei due esseri così fieri della loro buona azione, tanto da aspettarsi un riconoscimento in cambio? Resta il fatto che gli istituti di molti paesi in difficoltà sono pieni di bambini dimenticati, neanche pensati. Allora come si procede? Li lasciamo lì? Aspettiamo che il paese in crisi assista le famiglie costrette ad abbandonare i propri figli? Tutto l’amore è imperfetto, se c’è però un rimedio, se non ci sono i soldi di mezzo, vale la pena provarci per dare un senso ai bambini del mondo, e non che siano loro a dare un senso al nostro egoismo.

    da fiorella   - venerdì, 28 giugno 2013 alle 13:24

  5. Salve,
    sono una ragazza di Prato e vorrei rivedere la puntata andata in onda il primo maggio “Di tessuti e di altre storie“ ma sembra non sia possibile..qualcuno può aiutarmi?
    Grazie mille in anticipo,
    Sara

    da Sara   - venerdì, 28 giugno 2013 alle 14:30

  6. Come si fa ad allontanare per sempre un bambino dalla propria madre ad un’età così fondamentale per il suo sviluppo psichico ed affettivo senza porsi qualche domanda sulla reale condizione di vita della famiglia di origine, (quando si ha la possibilità di conoscerla come in questo caso), e sulle reali motivazioni che spingono un genitore a dare un figlio in adozione, e se si può fare qualcosa per alleviare la sua sofferenza e non aumentarla? Questa storia mi ha sconvolta come essere umano e come madre, tanto più che i genitori danesi adottanti erano due terapeuti. E mi domando: con tanti bambini già orfani o realmente abbandonati nei Paesi poveri, a che livello di cinismo siamo arrivati noi dei Paesi ricchi ed evoluti per agire una tale mancanza di rispetto del fondamentale diritto che ogni essere umano dovrebbe avere al momento della nascita: poter crescere con chi ti ha messo al mondo e ti ama. E se ciò non è possibile ben vengano le adozioni , ma quando sono fatte con senso di responsabilità e amore autentico per chi vorremmo diventasse nostro figlio. Nel nostro Paese questa famiglia etiope avrebbe potuto usufruire dell’ istituto dell’ affidamento anziché dell’ adozione senza troppe conseguenze e traumi psicologici tragici per tutti. Purtroppo non è andata così e io dalla visuale ristretta di questo occidente opulento nonostante la crisi, l’unica cosa che riesco a vedere e immaginare di poter fare è gettare un ponte ideale e reale attraverso un’adozione a distanza di una delle tante famiglie che non sanno come dare un futuro dignitoso ai loro figli.

    da Ele   - venerdì, 28 giugno 2013 alle 15:59

  7. buonasera, sono una mamma adottiva di un ragazzo oggi 18enne. Ho visto stasera il documentario e sono rimasta inorridita dalla famiglia adottiva di questi due bambini,una situazione irreale: ma questa coppia ha fatto tutta la trafila come si fa qui in Italia? Io e mio marito ci siamo sentiti passati come ai raggi x dell’anima prima di avere il consenso all’adozione….ed è stato giusto così!
    Quanta tristezza negl’occhi di questa bimba e quanto poco amore nei visi di quei pseudo-genitori danesi, mai un sorriso, mai un incoraggiamento vs i bimbi.
    Queste non sono adozioni!

    da mirta   - martedì, 2 luglio 2013 alle 23:40

Lascia un commento