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Che delusione! La sala del bunga-bunga pare un sottoscala di provincia

La pornografia è nelle cose, nei piccoli dettagli, negli angolini male illuminati ai margini dell’inquadratura. Nel porno amatoriale, quello dei ragionieri e delle casalinghe con la mascherina, lo squallore supremo non è tanto nell’agitarsi delle pance, nelle smorfie innaturali, nell’esposizione generosa dei sessi, ma negli agghiaccianti particolari a margine. Il copriletto in lycra, le ciabatte sotto il comodino, l’abat-jour finto Impero sul mobiletto in formica finto-legno. E’ lì che si annida la tristezza, è li che fiorisce impetuosa e irrefrenabile la malinconia del reale. E questa pornografia involontaria, questo abbraccio mortale del banale, ci porta dritti nelle segrete stanze del castello del cuore dell’Impero.
Questo, alla fine ci ha mostrato il mirabolante speciale di Canale 5 dell’altra sera su Ruby e dintorni. Il tavolone con la tovaglia di broccato e l’apoteosi di soprammobili come a casa della vecchia zia. La tavernetta sotterranea con i divanetti quadrati, lo spazio per ballare, i muri in mattoni e l’angolino con qualche bottiglia. Come nel porno amatoriale, non è l’ipotetico peccato che scandalizza e offende il gusto (per quanto…), ma il suo banalissimo contorno. Immagini esclusive. Per la prima volta nella sala del bunga-bunga. Questo si diceva alla vigilia del sontuoso reportage. E poi, all’apparir del vero, si scopre che il luogo segreto, il buen retiro, la stanza dei segreti dell’uomo più ricco e potente d’Italia somiglia al sottoscala di una villetta medio-piccolo-borghese, Brianza-style.
E’ un colpo duro, durissimo, ancor più duro perché involontario. Ci sono vie di Milano ristrutturate con i marciapiedi in pietra e i lampioncini in ferro battuto. E’ una riproduzione di Parigi come se la immagina il milanese medio, finta fino alla parodia. E così, di tutta quella ricchezza, potere, milioni, milioni di milioni, indici di borsa, aziende quotate, managers incravattati, ristrutturazioni facciali, jet privati, efficientismo lombardo e soldi a palate, ci resta questa desolante immagine di accumulo cafoncello. Più quadri, più soprammobili, la riproduzione del Duomo di Milano, la tovaglia da ristorante-sala-matrimoni, gli argenti, le cornici pompose, la tavernetta, le poltroncine da sala congressi. Manca la bottiglia di rosolio, ma chissà, può essere che non l’abbiano inquadrata per carità di patria. Insomma, non è la ricchezza che offende (per quanto…), ma il suo dispiegarsi nella banalità del suo accumulo, nel particolare deprimente. La pornografia, appunto, negli angoli laterali, nei margini dell’inquadratura.
E’ così che l’uomo potente, ricco, arrogante e vittimista somiglia al blocco sociale che lo sostiene e lo vota. Una ricchezza che non produce bellezza, che non produce valore aggiunto per tutti, nemmeno in forma estetica, che non migliora, in nulla, il mondo con cui entra in contatto. Ecco. Le “cene eleganti” sembravano squallide prima. Ora, vista la location, sembrano più squallide ancora, meschine se si può dire. Con l’anfitrione che (dichiarazione di Berlusconi stesso) “monopolizza l’attenzione” e quindi già un po’ cafone di suo. Simpatico per convenzione, affabile perché ricco, osannato perché potente, ma di una potenza e di una ricchezza tutta interna al suo immaginario culturale. Il “cumenda” nel suo scannatoio, il barzellettiere, il miliardario volgarotto. E’ proprio vero, niente ci è stato risparmiato in questi vent’anni. Nemmeno la tavernetta del peccato, e la struggente pornografia dei dettagli.

11 commenti »

11 Commenti a “Che delusione! La sala del bunga-bunga pare un sottoscala di provincia”

  1. Caro Alessandro, per quanto sia vero lo squallore di cui parli non concordo sulla valutazione. Se la stanza de bunga bunga somigliasse a Versailles e le sue aspiranti concubine a delle nobili scollate del 700, invece che a poliziotte, suore, presidenti di stato neri… potrebbe in nostro Altissimo essere così popolare? Proprio in quei dettagli miseri sta parte della sua forza, perchè in tanti possono riconoscervisi. E far credere alla gente che dopotutto “è uno di noi” nonostante il sia multimiliardario è una delle forze mistificatorie più evidenti del borghesuccio brianzolo. Proprio perchè questa apparenza è alla portata di tutti, il nano ha tanto successo nei vari discorsi da bar del tipo “se io fossi così ricco pure io farei…”

    da sebastiano   - giovedì, 16 maggio 2013 alle 10:13

  2. sarebbe solo molto affine con la tristezza dei postriboli ispanici dell’era franchista se non sorgesse il dubbio che sullo stato di necessità delle ragazze(spesso creato ad arte nella grande operazione mediatica in cui silvio è nel contempo il seme e il frutto,per cui molte sono cresciute con l’idea del fatto che una borsa guess fosse un farmaco salvavita)si sia costruita la capacità seduttiva di un branco di balordi che probabilmente avrebbero faticato a farsi prendere sul serio perfino in un bordello stesso

    http://www.youtube.com/watch?v=AIQpalO5Ezg

    da diamonds   - giovedì, 16 maggio 2013 alle 10:24

  3. Davvero un’amara delusione, sì.
    Pensando al luogo segreto dei piaceri dell’uomo più potente del paese ci si immagina il castello di Histoire d’O.
    E invece ci si ritrova una squallida taverna Brianza-style.
    Però concordo con Sebastiano, proprio perché “somiglia al blocco sociale che lo sostiene” è così efficace. Ahinoi!

    da Chiara   - giovedì, 16 maggio 2013 alle 10:44

  4. azzo me lo sono perso, Robecchi dimmi c´era anche il soprammobile tamarro che diventa rosa o azzurro a seconda del tempo ?
    e un poster o perlomeno un foto, anche piccola, di Chuck Norris ?

    da king Mob   - giovedì, 16 maggio 2013 alle 12:43

  5. felice di essermelo perso anch’io… che il maalox ne avevo solo un blister e non mi sarebbe bastato mi sa.
    è verissimo che piace perché sembra uno di noi, ma dei noi che è riuscito a forgiare ed è questa la cosa che non gli si può perdonare, mai.
    più dell’ipotetico peccato (per quanto!!!)

    da eve   - giovedì, 16 maggio 2013 alle 17:07

  6. Caro Alessandro,

    Continuo a leggerti con piacere da lontano (dall’Australia): anche qui il lezzo del personaggio di cui disquisisci continua a sentirsi per le pubbliche vie a dispetto di quello che c’è ancora di buono e giusto in Italia.
    un caro saluto,
    gerardo

    da gerardo   - venerdì, 17 maggio 2013 alle 02:34

  7. Allora è proprio vero. Aspiriamo tutti al medesimo successo dell’Unto del Signore. Diventare ricchi nel senso che il fine giustifica i mezzi e poi, con la prepotenza del potere, politico/economico, conquistato non importa come, fare in sostanza quello che ci pare infischiandocene allegramente delle leggi e soprattutto della dignità dei più sfortunati. Che volete che sia fare in casa un “bunga bunga”? E’ un passatempo che trova estimatori e che chi può lo fa, per piacere personale o per racimolare qualche soldo. Il primo in goduria sfrenata e il secondo in lavoro retribuito al palo e poi… il seguito… Solo una mente stravolta dai media potrebbe davvero pensare che il “potenziale” seguito potesse essere la deriva normale del fulmine d’amore. Fatto sta, però, che le nostre leggi vietano tassativamente l’amore a pagamento con minorenni e l’imposizione nei fatti della propria potenza per togliere dai guai giudiziari una qualsiasi persona. La Magistratura deve appunto accertarsi che nei vari comportamenti che hanno interessato le feste del Cavaliere, venute peraltro alla luce per puro caso della sorte, non siano stati commessi reati. Tutto qui. Giuliano Ferrara dovrebbe contenersi di imporre in TV le sue prediche santarelline. Scriva il suo pensiero sui suoi giornali nella parte dedicata all’analisi di convenienza e lasci che le persone si facciano un’opinione personale un base ai fatti realmente avvenuti… Se però, vuoi per alimentare l’audience o vuoi per instradare su un binario prestabilito dal potere le opinioni sull’argomento, le nostre tv nazionali desiderino invitarlo nei vari show, ultimamente peraltro con straordinaria sospetta frequenza, lo facciano pure, ma abbiano almeno il buon senso di anteporgli un parere contrario di elevata qualità e non di “sissignori” qualunque, convinti fra l’altro questi ultmi che Ruby fosse davvero la nipote di Mubarak…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 17 maggio 2013 alle 09:53

  8. non vorrei andare controcorrente ma…
    insomma ammesso e non concesso che il piduista di arcore abbia fatto sesso conuna minorenne “nipote di Mubarack”, dai su non deve mica essere nulla di grave-osceno-oltraggioso-indegno-ricattabile,
    se no il nostro amatissimo e stimatissimo Presidente della Repubblica e i nostri amatissimi e stimatissimi tutti senatori e onorevoli del CSX, mica ci avrebbero fatto un governo assieme adesso per il bene dell’Italia e degli italian*.

    o vorreste sostenere che andare (onestamente) col M5S è cosa più indegna che far sesso (per uno sugli ottanta anni) con una minorenne?

    napolitano+pdl+pd vult!
    transite lo cavalcone, “compagni”!!!

    da stella   - venerdì, 17 maggio 2013 alle 13:55

  9. La normalità del male.

    da ab   - sabato, 18 maggio 2013 alle 09:42

  10. Sugli italioti un giorno si potrà sbizzarrire un esercito di sociologi, il tema è allettante. Si tratta di studiare i comportamenti di una popolazione in cui molti non arrivano a metà mese, ma trovano normale che un Creso decrepito e repellente mantenga stuoli di allegre signorine, alcune minorenni! Gli stessi che “guai se toccano mia figlia o mia nipote”…Siamo fatti così…Gli stessi che poi frignano per non pagare duecento € di IMU.

    da gianguido mussomeli   - sabato, 18 maggio 2013 alle 11:21

  11. Beh, che ti aspettavi? Non è che i programmi mediaset prodotti negli ultimi trent’anni siano stati il massimo dell’eleganza: da ciascuno secondo le sue capacità…

    da pococurante   - lunedì, 20 maggio 2013 alle 08:05

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