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mar 13

Tecnologia: il Pd inventa gli occhiali per la realtà peggiorata

Le speciali lenti fanno vedere un mondo più progressista: il problema è che prima o poi bisogna toglierle. Un’invenzione straordinaria, molto utile per i videogames, un po’ meno per le elezioni. Le congratulazioni di Bill Gates e quelle di Silvio Berlusconi: “Potrei fornire quegli occhiali ai gonzi che aspettano la restituzione dell’Imu”.

Stupore e ammirazione. Così il mondo della tecnologia ha accolto i risultati delle elezioni italiane e soprattutto la performance del Pd. Molti telegrammi di congratulazioni sono giunti al segretario Bersani e al suo staff, e tra questi – molto gradito – il messaggio dei vertici operativi di Google: “Siete arrivati primi, complimenti. L’invenzione degli occhiali per la Realtà Peggiorata è un passo avanti significativo per la ricerca”. Ma in cosa consiste la nuova invenzione che cambierà per sempre il mondo politico italiano? Semplice: si tratta di un paio di occhiali con lenti speciali che, grazie a un complicato algoritmo, modificano la percezione della realtà. Spiega un ricercatore vicino al Pd: “Basta inforcarli e tutto cambia aspetto. Vi sembrerà di avere il 35 per cento, crederete ai sondaggi, riuscirete persino a scorgere la maggioranza alla Camera e al Senato. Insomma, un’esperienza davvero entusiasmante di realtà virtuale”. Ma allora, si chiede qualcuno, perché si parla di Realtà Peggiorata? Risponde la rivista Science in un lungo servizio dedicato all’invenzione della sinistra italiana: “Semplice, perché a un certo punto gli occhiali devi toglierli e cominci a vedere le cose come sono, cioè un disastro”. Ora che i primi risultati sono acquisiti, la sperimentazione continua e già qualche esperimento successivo è stato compiuto. “Dopo gli occhiali per la Realtà Peggiorata abbiamo messo a punto una tuta per la Realtà Molto Molto Peggiorata, li stiamo provando, ma i primi test, compiuti su Antonio Ingroia sono davvero incoraggianti”. Cioè, la realtà sarebbe davvero peggioratissima. Un riconoscimento all’invenzione della sinistra italiana viene anche dall’Accademia svedese del Nobel: “la Realtà Peggiorata è un’invenzione strabiliante, e potevano realizzarla soltanto loro!”.

3 commenti »

3 Commenti a “Tecnologia: il Pd inventa gli occhiali per la realtà peggiorata”

  1. Antonio Ingroia ce l’hanno mostrato in tutte le salse, fino al punto di metterlo indecentemente nel ridicolo. Io non sono un’aquila, ma credo di avere capito il tipo di rinnovamento sociale positivo che il Magistrato intendeva portare avanti col suo apporto politico. E’ andata come è andata e quindi ora è inutile tornarci sopra. Sono molto d’accordo con lui per un ritorno alle elezioni dopo avere cambiato la legge elettorale. Ma questo lo dicevo anche quando Prodi aveva le note difficoltà in Senato durante la legislatura che lo aveva avuto come protagonista. La politica del tanto al chilo e della pancia mia fatti capanna ha però dimostrato in proposito che una legge elettorale che consenta di suntare il volere del popolo è una manna irrinunciabile per una strategia oligarchica, assetata di potere incondizionato. Per questo sarà una gara dura cambiarla. Ora siamo tutti a tavola ad aspettare il pranzo e non ci siamo accorti che le cucine sono vuote. I seguaci di Grillo, poi, mi fanno tenerezza. Un Movimento passivo gestito da un burattinaio esterno, come peraltro confermano i fatti post elezioni, potrà in effetti votare solo quelle cose che vanno bene non al Movimento stesso e ai suoi sostenitori, ma al burattinaio… Pena l’espulsione coatta per insubordinazione. Non ci resta che usare il binocolo per cercare di vedere almeno in lontananza le bioches promesse dal Cavaliere e “tentennate” dal forse…, dal vedremo…, del PD… Nel frattempo possiamo utilizzare il tovagliolo per asciugarci le lacrime… Il pranzo è rimandato a data da destinarsi.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 3 marzo 2013 alle 12:08

  2. Ciao Vittorio!
    dalle mie parti, i candidati di Rivoluzione Civile erano tutti ex Italia dei Valori!
    mmm…mi sa che non c’era molto rinnovamento sociale positivo…un apporto politico riscaldato! tipo minestra, no?
    😉
    besos

    da Ste   - domenica, 3 marzo 2013 alle 21:04

  3. @Ste
    Le recenti elezioni hanno restituito un paese vecchio al 70% e di incognita assoluta al 30%. Sperare in un simile contesto in qualcosa di nuovo sotto il sole è quantomeno azzardato. Per cambiare completamente bisogna fare la rivoluzione, altrimenti si devono accettare le leggi della democrazia. Grillo non le accetta, questo è evidente ormai. Del resto si è “conquistato” solo un quarto del paese votante… Ora sta lì a vedere cosa succede, passivo sotto ogni forma politica, pronto a colpire invece tutti e tutto. Vuole perfino cambiare l’articolo 67 della costituzione che assicura la piena libertà di pensiero degli eletti, garanzia irrinunciabile in una società civile: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Fedeli al partito e non alla Nazione? Mah!… Chi va in Parlamento deve “contribuire” a fare gli interessi di tutti gli italiani e non solo di quelli che hanno aderito alla parte politica di appartenenza. La legge elettorale dovrebbe pertanto consentire di equilibrare le forze in proporzione alle “preferenze” del popolo. Il programma di Ingroia andava, secondo me, in questo senso: ricondurre all’onestà la politica e combattere con tecniche precise e comprovate le criminalità di ogni tipo, ivi compresa quella finanziaria. Questo non è “vecchio”, è offerta di esperienza alla comunità. Il PD ha rifiutato questo apporto, anzi ha predicato ancora il “voto utile”, massimo sistema quest’ultimo di deleteria antidemocrazia. Ovviamente, “Ste” questo è il mio personale pensiero e quindi non ho certamente la presunzione che sia quello più giusto in assoluto.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 4 marzo 2013 alle 10:07

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