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27
gen 13

PdL: grande festa per le liste pulite, in omaggio nuovi avvisi di garanzia

Da una grande torta a forma di Codice Penale è uscito Nicola Cosentino, ma ci è subito entrato Luigi Cesaro. Denis Verdini ha pulito le liste, ma ha dimenticato lo sgrassatore: restano 24 tra imputati e indagati. Premiata la società civile: in lista i testimoni della difesa al processo Ruby. Renato Farina: “Non è vero che non aiutiamo la giustizia: io per esempio ho fatto arrestare Sallusti!”

La toccante cerimonia con cui il PdL ha presentato le sue liste pulite per le elezioni del 24 e 25 febbraio ha finalmente chiuso un capitolo e ne ha aperto un altro. “Ricordo a tutti – dice un notabile PdL – che il nostro partito è quello che garantisce ancora oggi la piena occupazione. Intere Procure della Repubblica si occupano di noi, per non dire della finanza, delle forze dell’ordine e dell’indotto, cioè gli avvocati. Come vedete il PdL dà lavoro a migliaia di persone e riesce nel contempo a non affollare le carceri”. Un lungo applauso ha accolto, all’ora dell’aperitivo, i tre condannati in via definitiva presenti nelle liste, tra cui il capofila Salvatore Sciascia (corruzione alla Guardia di Finanza), decano dei condannati PdL. Il suo è stato un discorso commosso e toccante, che ha ricordato il sacrificio di tanti militanti come Scajola e Dell’Utri, e al tempo stesso il successo di 24 tra indagati e imputati rimasti in corsa per le elezioni. Merito di chi ha compilato le liste: il presidente Silvio Berlusconi e il coordinatore Denis Verdini. “Solo loro due chiusi in una stanza di Palazzo Grazioli – dicono con orgoglio le segretarie – fanno un totale di una decina di imputazioni, mancano i reati di abigeato e taccheggio e poi finiscono l’album delle figurine del codice penale”. Dice invece un capolista: “E’ una faticaccia sostenere in questo modo il lavoro delle procure –, pensi che per quanto riguarda l’associazione camorristica dobbiamo fare addirittura i turni: fuori Cosentino ma dentro Cesaro”.  Eppure, si dice nei corridoi, qualcosa sta cambiando, grazie all’ingresso nelle liste PdL di personalità della società civile, come Simonetta Losi e Bruno Archi, premiati con una candidatura per non essersi tirati indietro di fronte alla giustizia. Entrambi hanno infatti testimoniato al processo Ruby. Per la difesa.

2 commenti »

2 Commenti a “PdL: grande festa per le liste pulite, in omaggio nuovi avvisi di garanzia”

  1. mettere fuori cosentino è un’altra delle buffonate di Berlusconi,cosentino non è un condannato a differenza sua, non è una del bunga bunga, ma è una persona di specchiata moralità personale, in merito ai procedimenti e alle accuse non si può nascondere lo spirito di parte delle stesse il p. m. non lo possiamo definire sopra delle parti. addirittura è stato anche cacciato da De Magistris. Cosentino è uomo di territorio con tutti i difetti e pregi che ne derivano a differenza delle mammole e degli invertebrati alla ”Alfano”.Vedremo come andrà a finire con i 2 processi poi se risulterà innocente come la mettiamo? Con Berlusconi e i suoi prodi ”invertebrati”, in merito agli oppositori non sono da condannare perché fanno il loro mestiere dimenticando però di guardare in casa loro.Cq grazie Sig.Berlusconi e cricca ci avete privato dell’unico baluardo all’arroganza dei leghisti e degli sfruttatori del nord.
    Non ti voteremo né a te e né a Monti o Bersani. In verità ci piace Vendola che è il politico più autorevole del sud al momento ..siamo per la territorialità e non per il bunga bunga e per i bambocci alla alfano e alla caldoro

    da enzo papa   - domenica, 27 gennaio 2013 alle 14:48

  2. Rotolarsi nel fango politico delle liste elettorali è estremamente piacevole per chi voglia liberarsi soprattutto dai dispiaceri giudiziari. Purtroppo gli ideali sono spariti; molti votano il partito del cuore per affezionata abitudine ritenendo perfino inutile informarsi delle evoluzioni ideologiche spesso totalmente diverse dalle originali; i poveracci del popolo bue si lasciano trascinare delle promesse del paese dei balocchi; il disperato cosciente della triste raltà cerca di ribellarsi, ma è amaramente deluso accorgendosi che il suo “ululato” di protesta è rivolto inutilmente alla fredda indifferente luna in un tale pessimo degrado di comune comprensione sociale.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 28 gennaio 2013 alle 10:54

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