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Editoriale – Celeste Impero. La giunta fa schifo pure alla ‘ndrangheta

Dove andremo a finire, signora mia. Che un’istituzione come la ‘ndrangheta fosse infiltrata nientemeno che dalla Regione Lombardia, chi l’avrebbe mai detto? Forse serviva una penna illuminata come quella di Alessandro Sallusti, che scrisse le immortali parole (il Giornale, 23 marzo 2011): “Detto che la mafia, per definizione, va dove ci sono i soldi, il fatto è che a Milano, a differenza di quanto av¬viene al Sud, non attacca. Non nel tes¬suto sociale, non nelle istituzioni”.  Meno male che non c’è il Nobel per la lungimiranza. E nel frattempo, così, en passant, dava del “drogato” a Nichi Vendola.
In un momento simile, dunque, ci si consola con le cronache, alcune esilaranti. Per esempio i due picciotti di ‘ndrangheta che parlano di Ambrogio Crespi e si dicono, loro, criminali come sono: “Ué, quello è un bandito!”. Ecco, per dire la società civile. Oppure almanaccare sui famosi costi della democrazia: un voto 80 euro, ma in presenza di appalti da distribuire il prezzo scende a 50 (e vi diamo anche un set di pentole e una bilancia da cucina). E poi, per soprammercato, si potrebbe constatare come la politica sia in ribasso anche presso le aziende che funzionano, tipo la ‘ndrangheta, appunto, che nelle conversazioni registrate si lascia sfuggire un po’ di antipolitica da manuale: “’sti politici fanno schifo”. Insomma, la merda che si rivolta al badile.
Divertente. Se non ci fosse, al fondo, una questione politica non indifferente. E cioè la strenua resistenza, al di là di ogni logica, di un governatore come Roberto Formigoni, deciso a mantenere le posizioni oltre ogni limite, come un giapponese nella giungla, o un fante a Caporetto. Ma esiste, al di là delle faccende giudiziarie e delle carte processuali, un legame, diciamo così, ideologico, tra queste due superpotenze economiche che sono la criminalità organizzata e la regione più ricca d’Italia nella sua più alta espressione politico-affaristica? Forse la risposta sta nel metodo. I picciotti che prima agganciano, poi gratificano e infine “tengono” l’assessore alla casa Zambetti (e coimputati), fanno il loro sporco mestiere, che è quello del ricatto. Il celeste governatore invece che fa? Richiama garbatamente l’attenzione sul fatto che il patto con la Lega prevede la Lombardia al Pdl e Veneto e Piemonte alla Lega. Ergo, se salta la Lombardia, saltano anche Piemonte e Veneto. Come dire: c’è Formigoni asserragliato nel suo grattacielo con due regioni in ostaggio, e le rilascerà solo in cambio di un lasciapassare. Mutatis mutandis, il metodo non è poi così differente.
Sulla famosa Lega antimafia dell’ex ministro dell’interno Maroni pesa dunque questo ricatto, si suppone che le trattative siano in corso, che le telefonate si facciano frenetiche, e nella vita reale in questi casi si tenta l’irruzione. Di sicuro c’è che la metastasi è conclamata ed evidente: un intero sistema di potere, quello della destra efficientista (la famosa eccellenza lombarda), sostenuto dalla stampella delle forze separatiste e xenofobe (quelli del no agli asili per i figli degli stranieri, quelli delle carrozze del metrò separate per milanesi e stranieri, tipo Matteo Salvini), si sfalda malamente, vergognosamente, nel modo peggiore, tra miasmi irrespirabili. Cosa manca? Ah, sì, che sbadato. I famosi cattolici, fortissimi in Lombardia. Da quelli che “rinnoviamo la politica”, da quelli che “riportiamo al centro l’etica”, per ora nemmeno un sospiro. Aspettiamo, sai mai… a volte persino la Provvidenza arriva in ritardo.

4 commenti »

4 Commenti a “Editoriale – Celeste Impero. La giunta fa schifo pure alla ‘ndrangheta”

  1. l’ex ministro dell’interno Maroni
    Hai fatto bene a scriverlo, se il PD avesse qualche testa pensante questo sarebbe uno slogan da scrivere ben chiaro, soprattutto qui in Lombardia.
    L’ex ministro dell’interno, “il miglior ministro nella storia italiana”, e mafia camorra ‘ndrangheta padroni in Regione Lombardia.
    Un’altra bella sagoma: «La Lega è nata per combattere la ‘ndrangheta” (questo è Salvini, segretario regionale della Lega Nord)
    Conclusione? Che c’è ancora un’enormità di gente che li vota, prepariamoci perché alle prossime elezioni (nazionali e locali) li rivediamo ancora, e con un bel po’ di eletti.

    da Giuliano   - venerdì, 12 ottobre 2012 alle 09:47

  2. Da ingenuo avevo creduto che dopo il triste l’affare “Famiglia Bossi” finalmente la Lega uscisse definitivamente dalle mie preoccupazioni. Invece no!… I dirigenti leghisti sono rimasti gli stessi del pancia mia fatti capanna. ‘Ndrangheta o non ‘ndrangheta l’importante è stare a galla ed intascare quattrini alle spalle della loro base, che si dimostra in questo caso perfino più ingenua del sottoscritto. Detto questo ritorno al mio pensiero fisso sulle preferenze, fino a poco tempo fa reclamate da tutta la politica ed ora decisamente ostacolate. Senza preferenze ci troveremo “sicuramente” fra i piedi ancora questa torba politica. Non esiste democrazia in un paese amministrato da una congrega di incompetenti che non riescono a trovare un meccanismo sociale e legislativo in grado di assicurarla. Gli esempi della compravendita dei voti sono ridicoli, quasi quanto la stupidità dei “premi” di maggioranza inventati furbescamente con la scusa di garantire la governabilità. Sono invece democraticamente meno ridicoli gli oltre 4 milioni di voti che rimangono senza rappresentaza parlamentare… La Polverini ha ubbidito e si è dimessa… Scommetto che presto ce la troveremo più arzilla che pria in un altro favoloso incarico… Formigoni, parafrasando Sansone, resiste al motto “muoia” (in senso politico ovviamente) Formigoni e tutte le regioni leghiste. La Lega dice no, dando la triste impressione che chiudere un occhio sui brogli elettorali alla fine comporta il facile mantenimento del denaro e del potere.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 12 ottobre 2012 alle 12:07

  3. senza parole…..

    Lista Falciani inutilizzabile
    la Commissione tributaria di Milano ha ribadito l’inutilizzabilità in sede tributaria dei dati risultanti dalla c.d. Lista Falciani, siccome fonte di prova di origine illegittima. Una soluzione, quella adottata dalla Commissione di Milano, degna di plauso.

    a vantaggio di chi tutto questo?
    Operai con fondi esteri?
    Gente comune con conti su conti in Svizzera?
    Eccola, quando si presenta l’occasione, la lotta all’evasione degli amici tecnici….

    da Andrea71   - venerdì, 12 ottobre 2012 alle 14:24

  4. ……perchè firmigoni non è anche lui della ndrangheta?

    da ettore gravante   - venerdì, 12 ottobre 2012 alle 19:44

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