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set 12

Voi siete qui – Tra i palloncini di Tampa

Naturalmente sono virili manifestazioni di abilità anche la caccia alle balene e le scommesse sui combattimenti di galli, ma credo che il miglior e più edificante spettacolo dell’uomo – insieme ai bombardamenti a tappeto – siano le convention repubblicane americane. E’ sempre un piacere speciale vedere alcune centinaia di uomini bianchi ricchi sostenere la supremazia dell’uomo bianco ricco sul resto del genere umano e animale. Come sempre, il programma è entusiasmante: meno stato e più pezzi di merda armati di fucili a pompa. Più pistole per tutti, così se un pazzo entra al cinema a fare una strage, gli spettatori possono rispondere al fuoco, e si riscoprono le vere radici americane. Meno welfare e più darwinismo sociale. E anzi (argomento che piace al candidato vicepresidente Paul Ryan), basta con l’assistenza sociale, che ha rammollito la solida tempra dei pionieri e dei cow-boys. Un po’ come se le mamme consigliassero ai bambini di leccare i marciapiedi per fabbricarsi solidi anticorpi. Poi, durante la toccante cerimonia, alcune decine di milionari con mogli bionde, prendono ad agitare la Bibbia, a sostenere che tutto è stato creato in sei giorni, che l’individuo, se ha buoni muscoli, volontà, intraprendenza, una Colt ben oliata e soprattutto un padre miliardario, può andare lontano. Il candidato presidente, il mormone Romney guida le danze. Il vice Ryan porta i devoti baciapile del tea party. Qualche altro imbecille si occupa di temi etici, come il fatto che se una donna rimane incinta dello stupratore vuol dire che non era stupro, ma che lei ci stava e dunque non può abortire. Poi c’è Condoleeza Rice, quella i cui tailleur tanto eccitavano Carlo Rossella, una capace di perdere malamente la guerra dicendo che la sta vincendo. Insomma, un bel campionario di squilibrati che si candida a guidare la seconda potenza mondiale, e di cui ora per un paio di mesi ci verranno narrate le gesta da alcuni acuti osservatori, atei devoti, baciapile di complemento, bianchi e ricchi pure loro, che ci ammoniranno col ditino alzato: “Voi non capite l’America”.

3 commenti »

3 Commenti a “Voi siete qui – Tra i palloncini di Tampa”

  1. splendido ritratto dei bianchi ‘superiori’, prognatissimi darwinisti sociali fonte d’ispirazione per tanti allegri garruli biechi spietati “acuti osservatori, atei devoti, baciapile di complemento, bianchi e ricchi pure loro”; a lor s’aggiungano i berlosconiani di provata fede, i bossmaroniti, i furbacchi facciadpirla dall’onesto parlar toscano. Wiva loro.

    da Luca   - domenica, 2 settembre 2012 alle 11:59

  2. Senza contare che su tutta questa gente cala la benedizione e l’illuminazione della curia vaticana americana attraverso il loro capo dei capi in pompa magna, pieno di ori, paramenti da re, mitra in testa e nel cuore. Proprio quella curia che ha contrastato Obama nell’estendere la sanità ad altri 40 milioni di amaricani poveri, precari, e quel che è peggio, latini e neri. Gente che si batte ipocritamente il petto in chiesa e fotte altra gente nei posti di comando di Banche, Assicurazioni, petrolieri, ricchi e straricchi, attori rincoglioniti. Se si potesse tirare la catena e farli sparire tutti.

    da Edoardo   - domenica, 2 settembre 2012 alle 15:58

  3. Come sempre è il ricco che avanza, ma non solo in America… Tutti gli altri si dividono in carne da macello, come i malati e i vecchi ormai improduttivi, e i somari da soma al servizio dei ricchi e di quelli che si battono ipocritamente il petto in Chiesa, come dice Edoardo. Sveglia popolo… Se quella gente ti mette all’ingrasso è solo perché ha intenzione di mangiarti!…

    da Vittorio Grondona   - domenica, 2 settembre 2012 alle 21:49

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