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set 12

Questa sera Doc3! La dolce morte. Storia di un ultimo viaggio

Questa sera (Rai Tre, 23.45), un altro appuntamento con Doc3. Il tema è quello dell’eutanasia, dell’ultima scelta, della decisione, sofferta, meditata, dolorosa, di andarsene volontariamente prima di perdere ogni capacità di decisione, prima che la malattia tolga, oltre che la vita, anche la dignità di decidere del proprio destino. Il regista John Zaritsky segue per mesi la vicenda di un malato terminale e di sua moglie, dalle sofferenze quotidiane, alla decisione di porre fine a un’agonia che non lascia speranze. In mezzo, attraverso questa storia di dolore, il percorso per arrivare alla decisione suprema: andarsene dalla vita volontariamente, in modo assistito, indolore, dignitoso. Una storia intensa raccontata senza retorica, senza giudizi, senza furbizie, eppure una storia emotivamente fortissima. Da vedere. La pagina sul documentario di questa sera è qui. Come al solito, l’account twitter di Doc3 è @Doc3Rai
Doc3 è un programma di Lorenzo, Hendel, presentato in studio da Alessandro Robecchi e realizzato grazie alla collaborazione di Luca Franco. Regia di Graziano Paiella, produttrice esecutiva Monica Pacini

13 commenti »

13 Commenti a “Questa sera Doc3! La dolce morte. Storia di un ultimo viaggio”

  1. Toccante. Grazie.

    da ab   - mercoledì, 5 settembre 2012 alle 23:58

  2. Per essere davvero liberi di scegliere. grazie

    da Carmen   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 10:08

  3. COMPLIMENTI X LA MESSA IN ONDA DI TALE ARGOMENTO -toccante e molto utile per evitare speculazioni inutili di ogni genere nel decidere della propria vita terrena -IO SONO STATA IN COMA IN SEGUITO AD UN INCIDENTE stradale……..GRAZIE ,PER CIò esprimo con convinzione quanto sritto sopra……..!!!!!!

    da Gabriella   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 10:36

  4. Ho visto il programma e ho percepito un gran senso di libertà! è una cosa bellissima vivere in una società così progredita

    da Vale   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 10:40

  5. E’ UNA VERGOGNA CHE LA RAI MANDI IN ONDA UN SUICIDIO IN DIRETTA, SONO DISGUSTATO E PROFONDAMENTE DELUSO PER QUELLO CHE IERI VENIVA TRASMESSO. LA TELEVISIONE DI STATO HA DEI DOVERI VERSO TUTTI NOI, NON PUO’ TRASMETTERE SIMILI FILMATI..
    DOVREBBERO DIMETTERSI TUTTI QUELLI CHE HANNO PERMESSO QUELLO CHE E’ SUCCESSO IERI NOTTE. VORREI CHE QUALCHE PARLAMENTARE SI OCCUPASSE DEL CASO E NE VERIFICASSE LE RESPONSABILITA’.

    LA LIBERTA’ DI OGNUNO DI NOI E SACROSANTA, MA LA NOSTRA LIBERTA’ FINISCE DOVE COMINCIA QUELLA DEGLI ALTRI. SPERO CHE LA LA RAI NON SI PRESTI MAI PIU A SIMILI TELEVENDITE DELLA MORTE.

    da ROCCO CAFORIO   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 14:45

  6. bellissima..

    da paola   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 14:54

  7. Sig Caforio e dove viene lesa la sua libertà laddove una persona che soffre terribilmente voglia anticipare la sua esistenza personale ??? trovi tesi moralistico-cattoliche (che varranno per i perbenisti cattolici) o almeno più logiche se vuole fare un discorso universale….

    da NICOLA   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 16:05

  8. Per me, è stato così importante vedere questo doc.
    Ciò probabilmente non significa nulla per il Sig. Rocco, tutto intento ad urlare a lettere capitali come un tifoso della domenica.

    da ab   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 16:49

  9. Alessandro grazie per quello che fai

    da giovanni   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 19:40

  10. Un argomento molto toccante dal sapore di libertà

    da giovanni   - giovedì, 6 settembre 2012 alle 19:47

  11. Sig. Rocco lei dimentica un mezzo fondamentale di democrazia televisiva: il telecomando. Nessuno lo inchioda alla sedia per vedere quel programma, magari mandato in onda in un orario da uscita per vampiri, lontano dai rompiballe integralisti. Oppure anche quell’orario va omologato? La verità è che non c’è più speranza di far capire al mondo cattolico che non può più costringere il resto del mondo a vivete e morire secondo precetti che non gli appartengono. La confusione tra leggi dello stato e volontà della chiesa è una vera vergogna e oltraggio inferto a milioni di italiani non cattolici. Siamo nel terzo millennio, basta.

    da Edoardo   - venerdì, 7 settembre 2012 alle 07:20

  12. dimenticavo sono credente!!! ,e chi è stato in coma sa cosa significhi ESSERE CREDENTE…….TANTO è CHE PRIMA DEL COMA AVEVO PAURA DELLA MORTE ….ORA HO PAURA SOLO DEL DOLORE ………E DELLA SOFFERENZA RELATIVA CHE NON PORTA DA NESSUNA PARTE ,ANZI CREA più SOFFERENZA ANCHE A CHI TI STA VICINO,SAREBBE TROPPO LUNGO TALE DISCORSO,PER CHI NON SA COSA SI PROVA ESSERE IN TALE LIBERTA DI LUCE….

    da Gabriella   - venerdì, 7 settembre 2012 alle 14:15

  13. xchè disgustarsi???
    xchè la rai non deve mostrare questa realtà??
    bisogna sempre fare come se non esistesse??!!! mi sono stufata che l’italia è così condizionata dal questo perbenismo e dalla morale cattolica. La vita è scelta e anche se non si condivide questo documentario io sono d’accordo alla sua trasmissione…
    è stato inviato in seconda serata per tutelare i minori, e anche se è stato pietrificante guardarlo, sono contenta che la Rai abbia aperto le sue vedute…

    da Fabiana   - giovedì, 13 settembre 2012 alle 13:59

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