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Tutti in Grecia questa estate! Anche se restiamo qui

Impariamo qualcosa. Stare vicini ai greci oggi per non essere noi i greci di domani.

5 commenti »

5 Commenti a “Tutti in Grecia questa estate! Anche se restiamo qui”

  1. Totale solidarietà al popolo greco,
    ricattato dalle banche ed emarginato dall’Europa.
    Speriamo riescano a fare come in Islanda,
    che nazionalizzino le Banche!
    Buona settimana Robecchi.

    da Tarkus   - lunedì, 13 febbraio 2012 alle 10:02

  2. Robecchi, ma non hai niente da pensare? Proprio nella settimana di Sanremo ci poni certe questioni?

    da paolo trezzi   - lunedì, 13 febbraio 2012 alle 16:15

  3. Grecia: un paese di cialtroni ? in Italia allora cosa siamo ?
    Ognuno ha i suoi cialtroni, temo che dato il numero di abitanti noi vinciamo come numero.
    Non sarebbe ora di scaricarli ? Tutti, centro-destra e soprattutto sinistra, poi si comincerà a parlare seriamente…

    da Max   - martedì, 14 febbraio 2012 alle 13:58

  4. Si potrebbe diventare cialtroni solo se chi ci amministra ci tratta da cialtroni. Un governo che si è indebitato a forza di acquistare armi, da Francia, Germania, Italia ed altri, e di cedere all’usura bancaria senza proferire nemmeno un “ma!” a favore dei suoi cittadini, indebitandoli nel contempo fino al collo, non creda poi di trovarsi di fronte al buon cristiano che offra umilmente l’altra guancia. I greci sono ormai a tutti gli effetti cittadini europei e l’Europa ha il dovere di non affamarli per fare piacere alle banche ed al duetto intransigente Francia e Germania. Se non andava bene accettare nell’unione nuovi paesi oltre agli undici iniziali, si dovevano porre subito le regole ferree di divieto e istituire severi controlli per accertarne l’idoneità.
    Per meglio esaltare la sostanziale differenza nella strategia sociale fra la politica, quella vera, e la tecnica, fredda e senza cuore imposta oggi ai governi in via di fallimento, riporto per intero il Manifesto/Avviso del 1945 del Sindaco di Bologna Giuseppe Dozza per affrontare la crisi del dopo guerra senza interessati interventi di banche od altro, scusandomi con a.r. per la sua lunghezza. Il documento originale può essere comunque letto al seguente indirizzo: http://users.libero.it/vigro/News_18/bologna_libera_21_4_1945.htm
    Cittadini!
    Il risanamento finanziario del Paese, legato indissolubilmente alla difesa della lira ed al riassetto del bilancio statale, esige una serie di importanti provvedimenti che per ora si compendiano nell’emissione, già annunziata, di grandi prestiti, detti di ricostruzione, e nell’applicazione di una imposta straordinaria sul patrimonio ad aliquote progressivamente crescenti.
    Nell’intento di prevenire un ulteriore slittamento della moneta – che non si potrebbe evitare qualora si stampassero ancora biglietti e che riuscirebbe fatale – e comunque per non pregiudicare in anticipo l’efficacia dei provvedimenti dianzi accennati, il Governo ha intanto disposto quell’emissione di Buoni del Tesoro che è in corso e che mira appunto a ritirare un certo quantitativo di biglietti dalla circolazione per utilizzarli a fronte delle spese giornaliere, evitando così il ricorso al torchio.
    Da così fatte premesse balza chiara ed evidente la necessità che l’attuale prestito abbia quel successo plebiscitario che sia, in uno, contributo materiale agli immani sforzi che, pur in fase preparatoria, debbono essere compiuti dal Governo, ed affermazione di consapevole solidarietà da cui discenda conforto morale ed incoraggiamento.
    Sottoscrivere al prestito costituisce d’altronde atto di patriottismo in una Italia rinnovellata da un lavacro di sofferenze e ad un tempo saggio impiego e proficuo, di un capitale ingente o modesto, e noi guardiamo con commossa simpatia i piccoli investimenti dei faticati risparmi – che per cinque anni frutterà il 5,25 %, che concorrerà annualmente a premi cospicui, e verrà alla scadenza infallantemente restituito con lire sensibilmente rivalutate.
    Cittadini!
    Dopo sei prestiti lanciati durante l’infuriare di una gerra ingiusta e perciò disgraziata, ecco il primo prestito che verrà impiegato in opere civili: che intanto salverà il Paese dalla catastrofe monetaria con tutte le funeste sue conseguenze di natura economica e sociale.
    Sottoscrivete dunque con larghezza e con fiducia, anzi con entusiasmo.
    E’ vostro interesse farlo. E’ vostro dovere.

    Dalla Residenza Municipale, lì 30 Luglio 1945
    IL SINDACO
    GIUSEPPE DOZZA

    da Vittorio Grondona   - martedì, 14 febbraio 2012 alle 15:44

  5. A Creta ero stato benissimo, è un’isola molto grande e c’è di tutto, montagne di duemila metri comprese (il mitologico Monte Ida). Speriamo che nel frattempo non sia passato qualche palazzinaro di casa nostra a rovinare tutto…(tipo il Berlusconi di Antigua, due chilometri di cemento armato sulla spiaggia)

    da giuliano   - giovedì, 16 febbraio 2012 alle 11:00

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