Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
gio
19
gen 12

Robecchi sbarca su Twitter! Segui l’account ufficiale: @AlRobecchi

Cari tutti, l’esigenza di rincorrere le strabilianti innovazioni tecnologiche che ci circondano costringerà anche me ad adottare presto o tardi diavolerie moderne come la ruota, il fuoco, eccetera eccetera. Ma non corriamo troppo. Per ora ci accontenteremo di un account ufficiale su twitter. Lì rimbalzeranno tutti i pezzi pubblicati dai giornali per cui scrivo, quelli che già compaiono in questo sito, più qualche intervento volante, più qualche commento, più… insomma, tutto quello per cui è stato inventato l’uccellino cinguettante. Dunque, seguite numerosi. Insieme a questo piccolo sito, alla pagina di Facebook curata dall’ottimo Andrea, i cinguettii su twitter completanmo il quadretto… Coraggio non è finita qui, mancano comunque la ruota, il fuoco e… sentite che idea! Fare delle freccie scheggiando la pietra? Che ne dite, potrebbe funzionare? Mah, forse corriamo troppo. Per ora segnatevi questo @AlRobecchi.

PS) su Twitter c’è anche un account non ufficiale. Niente di male, per carità, ma ho tentato di mettermi in contatto e non ho ottenuto risposta, quindi non ho altra scelta che fare un tweet… concoirrente al mio tweet… Mah, speriamo che con la ruota vada meglio…
 
 

19 commenti »

19 Commenti a “Robecchi sbarca su Twitter! Segui l’account ufficiale: @AlRobecchi”

  1. Corro ad iscrivermi,
    Moderno Robecchi.

    da Tarkus   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 11:18

  2. Spero che nonostante gli adeguamenti del tito “rating” si possa ugualmente continuare a seguire il blog direttamente da questo sito con le attuali condizioni. In linea di massima sono contrario all’utilizzo codificato di internet coi sistemi “facebook” e “Twitter” che nella sostanza limitano la libera comunicazione originariamnte prevista dal sistema. La codifica ed il riconoscimento dei vari partecipanti sono già presenti e controllabili nel sistema stesso attraverso il contratto fra gli utenti ed il provider prescelto. Tutto il resto è, purtroppo, veicolato in modo che alla fine qualcuno possa infine obbligare la gente a cacciare “quattrini”. Inizialmente no, ovviamente, tutto gratis… Come quando negli anni ’90 i provider regalavano praticamente tutto, e poi, ad abitudini consolidate, è arrivata la comunicazione di “smetti”: dal tal giorno, se vuoi continare, dovrai pagare…

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 11:50

  3. @Vittorio,
    Naturalmente questo sito resta quello che è. Chi vuole discutere viene qui, o sulle pagine Facebook che aggiorna il mio amico Andrea. Twitter serve per conmunicazioni più veloci e informali… Insomma, la vita si semplifica e quindi si complica, che male c’è?. In ogni caso rassicuro Vittorio e gli (eventuali) altri. Questo sito, oltre che un luogo d’incontro, è un catalogo, un archivio dei miei scritti, interventi, testi, ecc. ecc. e queswto resta.
    a.r.

    da a.r.   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 11:54

  4. Buona notizia… Grazie

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 14:26

  5. beh, su twitter si fa meno fatica…su facebook ancora meno…
    (scusa la piccola provocazione!)
    non sono sicuro che la tua risposta a Grondona sia del tutto sincera: si avvicina il giorno in cui i blog saranno solo un ricordo. Conta più “dove” scrivi di quello che scrivi, si va dietro alle mode, e per conto mio ho già una scorta di inchiostro, di pennini e di stilografiche, e anche di quaderni a righe e a quadretti

    da giuliano   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 19:12

  6. Se devo dirla tutta trovo la questione piuttosto divertente… Sinceramente non so se i vecchi blog moriranno, se twitter sia piú o meno di moda ( cioè, sì, lo so, leggo anch’io i giornali… Che, tra l’altro dovrebbero morire a giorni, no?). Ma se dibattito dev’essere, bene, che sia. Come sanno tutti quelli che ci capitano o che lo frequentano da “amici fissi”, questo blog è stato creato per fare archivio, perchè ero stufo di trovare in rete pezzi miei piratati piú o meno malamente, brandelli di biografia tarocchi. Bene, ho detto, qui c’è una cosa ufficiale, se proprio dovete prendere, prendete da qui. Poi il sito è diventato anche altro, comunità, dibattito, ecc. ecc. Non vedo perchè dovrebbe essere dismesso. Non vedo nemmeno perchè twitter sia “piú semplice”. Certo consente altre modalità, è un altro strumento, ma non capisco perchè si pensa sempre a qualcosa che sostituisce qualcos’altro e non a un sistema misto. Quello che ieri si scriveva solo qui domani sarà scritto qui, e là, e su fb. – che tra l’altro non gestisco io, ma un volenteroso amico. In pratica, chi vuole seguire quello che si dice qui può scegliere se venire sul blog, sulla pagina fb, su twitter… Diciamo che è piú semplice, sì, ma soprattutto per chi legge, che può farlo con un pc, con un telefono, con un pad o come diavolo vuole. Non capisco certo luddismo. La carta, i pennini? Cosa sarebbe, nostalgia canaglia? La mia linea è: c’è un nuovo mezzo, usiamolo! L’importante, credo, e QUEL che c’è scritto, non DOVE è scritto.. (sappiamo tutti che questa cosa è assai contestabile…). Va bene, comunque, l’avete voluto voi, il dibattito è aperto…

    da a.r.   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 19:30

  7. spero che sia un bel dibattito! l’accenno ai pennini è perché a me piace scrivere, è proprio un piacere fisico.
    trovo molto bella la tua risposta, e mi dispiacerebbe vederti scrivere cose troppo brevi.

    da giuliano   - giovedì, 19 gennaio 2012 alle 20:28

  8. Personalmente trovo che la tecnologia sia fantastica. Ci si lamenta delle nuove scoperte ma quando le innovazioni riguardano chessò, la medicina, allora tutto bene. Io credo di essere l’unico in europa a non possedere un cellulare però vivo in rete e credo fermamente che il web abbia cambiato la vita di noi tutti. Certo, si può disquisire sulla “bontà” di alcuni strumenti (su facebook ogni tanto mi censurano i B sides oppure twitter che non partecipa alla sacrosanta mobilitazione contro le varie proposte di legge bavaglio), resta il fatto che ognuno è assolutamente libero di usarli o meno.
    Viva Robecchi.

    da Tarkus   - venerdì, 20 gennaio 2012 alle 10:00

  9. Non è la tecnologia che spaventa, anzi è sempre la benvenuta. Nel sistema Internet tradizionale, la tecnologia si autosviluppa da sola intingendo risorse direttamente dal popolo del web. Capisco e trovo perfino giusto per i creatori di siti/blog di pretendere dagli ospiti occasionali almeno nome, cognome e indirizzo di posta elettronica, ma da questa importante, naturale, opportuna esigenza alla reclusione virtuale forzata dei frequentatori ce ne corre. Non conosco Twitter, ma ho avuto occasione di capire i movimenti interni di Facebook attraverso alcuni suoi utilizzatori codificati. Qui non è possibile fare uso liberamente della tecnologia in quanto per utilizzarla è obbligatorio rinchiudersi in una gabbia informatica dalla quale non sarà più possibile uscirne.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 20 gennaio 2012 alle 15:01

  10. hai fatto bene

    da ab   - venerdì, 20 gennaio 2012 alle 18:01

  11. Gradirei, se interessa l’argomento, un commento al veloce scambio Lilli/Monti come da doc: http://www.youtube.com/watch?v=VPD9d8BeTJc

    Ecco il mio di commenti in merito: Tarcisio Monti risponde che non sa cosa sia la massoneria (Dio mio!), un quid evanescente per gli uomini della concretezza, come lui… eh già. Preferisce cioé beccarsi l’epiteto di ingiustificabile ignorante, o peggio ancora!
    Questa non risposta, difatti, mi ricorda molto quei mafiosi che, interpellati, ripetono contro ogni evidenza: “La mafia non esiste”.

    da ab   - sabato, 21 gennaio 2012 alle 09:29

  12. resto fedele al sito. Non mi piacciono le registrazioni “ufficializzate”

    da adele5   - sabato, 21 gennaio 2012 alle 09:48

  13. Lilli/Monti… Parafrasando a.r. è stata una “questione piuttosto divertente”. Il “Tassator Cortese SuperMario” rivoltando la frittata ha voluto convincere la massa del popolo bue che le sue inique manovre e le inutili liberalizzazioni salveranno non solo l’Italia, ma anche i giovani, ma anche le famiglie… Ha omesso l’attributo di base dei giovani e delle famiglie genericamente citate è cioè: “ricchi”. Per i poveri non c’è trippa insomma, anzi spetta a questi ultimi procurare le risorse per rendere maggiormente agiata e piacevole la parte degli italiani già più ricca. Ogni volta che vedo il neo Pres. del Cons. mi vengono in mente quei signori che (ai miei tempi) al sabato pomeriggio uscivano dalla città per recarsi nelle campagne vicine a segliere personalmente sull’aia contadina l’ignaro pollo da spennare per il pranzo della domenica. Comunque facciamocene una ragione, l’inciucio A (Alfano) B (Bersani) C (Casini) è “assicurato” fino al 2013 e poi… Si salvi chi può!…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 21 gennaio 2012 alle 10:45

  14. Errata corrige: …scegliere… OK!

    da Vittorio Grondona   - sabato, 21 gennaio 2012 alle 10:49

  15. mah… concordo sui contenuti a prescindere dal mezzo… su facebook ci son stata tre giorni ma non mi è proprio per niente piaciuto, twitter mi capita di leggerci qualcosa ma non mi attira granché… anche se per curiosità è un po’ che penso di provarlo (magari poi dopo tre giorni mi cancello pure da lì…) però il tuo l’ho già messo tra i preferiti.
    (sto blogghino invece è tra i 6 pannelli della home) 😉

    da eve   - sabato, 21 gennaio 2012 alle 13:39

  16. Non me la sento di entrare nel dibattito, data la mia profonda ignoranza sulle “strabilianti innovazioni tecnologiche”. Anch’io forse dovrei iniziare a usare la ruota e il fuoco prima o poi…
    Ma vorrei dire che non condivido preconcetti su queste innovazioni. Io sono lenta a usarle, ci ho messo anni a prendere un cellulare (perché me l’hanno regalato), un bel po’ anche a iscrivermi a Facebook (“dài, mi dicevano amici lontani, iscriviti anche tu!”) e qua mi sono fermata. Sono lenta per pigrizia, mi fa molta fatica pensare di imparare a usare questi strumenti. Ma devo dire che ora ci convivo bene sebbene non ne sentissi prima il bisogno e non ne sia ora dipendente. Sono, appunto strumenti, e come tutti gli strumenti possono essere motlo utili. Io in cucina ho circa una decina di coltelli da cucina e ognuno ha il suo perché. L’importante è non usarli per accoltellare qualcuno.
    Quindi vorrei dire un sincero GRAZIE a quel genio di Alessandro Robecchi, perché ora, per seguirlo ancora meglio, supererò ancora una volta la mia pigrizia tecnologica e mi iscriverò su Twitter!

    da Elisa   - giovedì, 26 gennaio 2012 alle 13:33

  17. Per carità Elisa, tutto è giusto se si fa per il nostro piacere, anzi sarebbe davvero un peccato rimanersene fuori dalla tecnologia solo per partito preso. Quello che ho voluto sottolineare io è la sostanza delle cose. Internet è “per ora” libero e si può operare nello stesso modo ed usando le stesse tecniche di Facebook e di Twitter senza doversi intrappolare in quei meandri senza ritorno. Per come la penso io, quei sistemi sono il contrario della filosofia di internet. La libertà condizionata non è libertà. Doversi chiudere in gabbia per partecipare non è internet. Questo blog, per esempio, è libero a tutti. Tutti possono leggerlo e anche partecipare se lo desiderano. Per leggere o per scrivere su Facebook o su Twitter, è necessario chiudersi la dentro…

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 27 gennaio 2012 alle 11:16

  18. Posso essere d’accordo sul fatto che il blog resti la cosa migliore e più “libera”. Però è il meno raggiungibile. Ci arrivi se lo conosci. Io Robecchi lo conosco perché quando vivevo a Milano lo ascoltavo tutte le mattine a RP. Ora vivo in Sicilia: a parte che Piovono pietre, ahimé, non c’è più, ma se fossi vissuta sempre qua potrebbe darsi che non sarei mai arrivata a questo blog. Per questo Twitter e Facebook come dicevo possono essere strumenti. La finalità? Diffondere parole dove altrimenti non arriverebbero. Come tutti gli strumenti vanno usati con saggezza (se usassi in maniera impropria quel coltello da 20 cm che uso solo per le verdure potrebbe nascere qualche problema…). Io non sono mai arrivata a dover pagare nulla su Fb o simili e neanche ad accettare che i miei dati venissero usati per una qualche applicazione.

    Detto questo, temo che la mia pigrizia tecnologica non riuscirà a superare le barriere di Twitter …sì, facebook è decisamente più facile! :-(

    da Elisa   - venerdì, 27 gennaio 2012 alle 12:55

  19. Scrivi bene,pensi meglio.Hai la mente ricca di magnifiche terre pascolari , dove il vento scivola liberamente , giocando a nascondino con l’aldila’ di morbide curve collinari.E ovunque e’ giorno..quando scrivi.

    da Brunella Barutti   - mercoledì, 1 maggio 2013 alle 11:26

Lascia un commento