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Siamo in democrazia, potete scegliere: alta velocità o manganellate in testa

Il revival dell’estate: la manganellata della polizia torna prepotentemente di moda! – Per una volta, la Lega unisce l’Italia: Bobo Maroni invia poliziotti meridionali a picchiare montanari piemontesi  – La lentezza dei trasporti è un problema nazionale: le bastonate della polizia ci hanno messo dieci anni da Genova alla Val di Susa!

Il must dell’estate 2011? Il livido da manganello! La cicatrice da carica della polizia, il setto nasale deviato e l’intossicazione da lacrimogeno. Si sa che le mode hanno i loro corsi e ricorsi e così, passati dieci anni da Genova 2001, rieccoci ad apprezzare alcuni tratti stilistici che credevamo dimenticati. Certo, qualche avvisaglia del revival si era vista in piccole avanguardie attentissime all’evoluzione del costume, per esempio la sala Bunga-Bunga della discoteca di Arcore, dove le ragazze già mesi orsono si vestivano da poliziotte (e poi, dopo gli scontri, da infermiere). Piccoli segnali, ma nulla in confronto alla presentazione ufficiale della stagione estiva, avvenuta settimana scorsa in Val di Susa. “La musica elettronica ci aveva un po’ distratto – dice un funzionario di Polizia – ma ora siamo tornati alle vecchie care percussioni: non avete idea di come suoni la testa di un No-tav, il nostro comandante dice che è fatta apposta”. Nostalgia, dunque? “Ma no – risponde un questurino – c’è stata un’evoluzione. A Genova picchiammo Boys-scout, suorine, pacifisti con le mani alzate che erano venuti apposta. Oggi, invece, bastoniamo direttamente cittadini del luogo, insomma, facciamo servizio a domicilio”.
Come tutti sanno, ogni moda, dalla minigonna, ai pantaloni a zampa di elefante, alla mano pesante della polizia, ha le sue radici sociali. “Ovvio – dice un funzionario della celere – e anche qui la lezione viene da Genova 2001. Oggi se non hai il numero di Bisignani come puoi fare carriera? Solo spaccando qualche testa, come è avvenuto dieci anni fa: tutti i funzionari filmati mentre picchiavano cittadini disarmati sono stati promossi!”. “Però – aggiunge – non dovete pensare che lo facciamo solo per lavoro, ci vuole passione!”. Come dopo ogni sfilata che si rispetti, anche dopo le bastonate distribuite in Val di Susa, lo stilista si è fatto avanti per prendere l’applauso della platea. Bobo Maroni, ha percorso per ultimo la passerella, e ha raccolto unanimi consensi dal governo e anche da parte dell’opposizione: “La Lega – ha detto – è sempre vicina ai popoli e alla loro autodeterminazione. A meno che non ci sia in ballo un affare da parecchie centinaia di milioni di euro. In quel caso sappiamo picchiare la gente anche meglio degli altri, e lo abbiamo dimostrato. Ci siamo esercitati sugli ultras degli stadi, ora sui cittadini della Val di Susa e domani chissà, ogni italiano potrebbe avere il suo livido da manganello. Oltretutto costa meno di un piercing o di un tatuaggio: è gratis e offre lo Stato italiano!”.

8 commenti »

8 Commenti a “Siamo in democrazia, potete scegliere: alta velocità o manganellate in testa”

  1. Sensazionale Robecchi!

    da Tarkus   - domenica, 3 luglio 2011 alle 09:47

  2. E l’editore Carlo De Benedetti che fa, si gratta il capoccione davanti a tanti lividi di prevaricazione fascista a difesa della TAV sostenuta anche dal suo PD (partito destrorso)?

    da ab   - domenica, 3 luglio 2011 alle 10:20

  3. Mario Scelba, da bravo democristiano odiava comunisti e socialisti. Ai suoi tempi erano quelli che davano fastidio al potere e fu tristemente famosa la sua opera di repressione dei “ribelli”. Numerosi morti fra scioperanti e manifestanti e migliaia di feriti ad opera delle forze di polizia, in particolare della “Celere”. Oggi al Governo abbiamo in primis mister Roberto Maroni, ministro leghista inflessibile il quale, come è noto, da fedele barbaro, “carrocciaio” per convenienza, ce l’ha con i clandestini ed i contestatori. I primi li bastona mettendoli in carcere anche in assenza di reato ed i secondi li manganella per strada. In secondo piano, ma molto più micidiale del ministro dell’interno, abbiamo il Ministro Giulio Tremonti, noto per la sua finanza creativa, il quale con i suoi “tagli” indiscriminati bastona i meno abbienti della società negando loro parte dei diritti acquisiti in materia di pensione, peraltro pre-pagata profumatamente dai lavoratori nel corso degli anni, e negando in concreta sostanza pure l’assistenza sanitaria prevista in costituzione. Mi fermo qui, ma potrei fare il giro completo dei piani della piramide dell’inettitudine dell’attuale governo in materia di politica sociale. La morale della favola idiota che stiamo vivendo in una democrazia priva di significato che nel tempo continua a fare il giro dell’oca ritornando puntualmente alle origini, è che il bastone del comando prude maledettamente nelle mani di chi se ne appropria senza quel merito professionale necessario per stabilire una volta per sempre un equilibrio istituzionale degno di un paese civile.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 3 luglio 2011 alle 11:13

  4. Per prima cosa vorrei chiarire che nelle manifestazioni ogni tipo di violenza è sempre da condannare, sia da una parte che dall’altra… Purtroppo i preparativi bellici non sono comunque di buon auspicio per l’esito pacifico di qualsiasi manifestazione.
    Al giorno d’oggi l’alta capacità ferroviaria è davvero una necessità per un paese soprattutto come il nostro che attualmente è percorso in lungo ed in largo da mezzi su gomma per il trasporto delle merci. Inserire un treno merci su una linea è un potenziale rischio per il mantenimento della velocità d’orario di un treno viaggiatori. Il punto debole delle ferrovie non è la velocità, ma è lo spazio dibero di frenatura da garantire a ciascun treno che è direttamente proporzionale alla sua velocità. E’ infine ovvio che per procedere ai lavori di potenziamento ferroviario, ivi compresa l’integrazione via mare tramite il cabotaggio, è necessario pianificare preventivamente al meglio un programma politico di attuazione che preveda fra l’altro il passaggio soft dalla strada al treno. Da anni la nostra mala-politica a favore della gomma ha costruito scali merci intermodali e di integrazione dei trasporti italiani principalmente al nord, a ridosso delle Alpi, dove arrivano per treno le merci da tutta Europa per Italia e da là proseguono via strada fino in Sicilia. Penso che la “TAV” prevista in Val di Susa avrà lo stesso impatto negativo per il nostro Paese. Io credo, e spero proprio di sbagliarmi, che con il concentramento dei treni ancora al nord, in Val di Susa in questo caso, dove l’Italia si accollerà un sacco di costi per smistamento dei carichi in cambio di pochi chilometri di tariffa, non si risolverà minimamente l’inquinamento stradale italiano dei tir. Quindi all’orizzonte non mi pare che ci siano vantaggi in vista per l’Italia.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 4 luglio 2011 alle 09:33

  5. hanno ottenuto quello che volevano: dei lavori della TAV non si è più parlato, si è parlato solo delle violenze. Noi che siamo passati dagli anni ’70 queste cose le sappiamo a memoria…Mr. Henry Kissinger, I suppose: il teorico delle “guerre locali”. C’è un problema in un posto, Cile, Filippine, Val di Susa? Si organizza una bella guerra, o guerriglia, magari qualche strage, e poi chi se ne frega del resto.

    da giuliano   - lunedì, 4 luglio 2011 alle 09:55

  6. Presentarsi in assetto di guerra per la “protezione” di un cantiere di lavoro da un attacco (?) da parte di un corteo di pacifici manifestanti, tra le cui file c’erano pure autorità istituzionali, è un chiaro segno di provocazione. Davvero mi dispiace che il nostro Ministro dell’interno non voglia capirlo. Cosa pensava che facessero le mamme i papà ed i loro figlioli che partecipavano alla protesta? Che mettessero a ferro e fuoco il cantiere cospargendoci sopra il sale? Che facessero saltare la montagna?… No l’unica cosa che un tale corteo poteva fare era quella che si era prefissata: di dare la visibilità alle motivazioni della loro protesta. Ai politici questo non va e quindi via libera alla palese provocazione della violenza, proprio in virtù della legge umana di difesa all’offesa, per la quale la polizia ed alcuni infiltrati si sono preventivamente e stupidamente attrezzati. Poi succede quello che ha detto Giuliano… Interessano in sostanza solo i soldi della TAV.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 4 luglio 2011 alle 11:16

  7. L’analisi giusta l’ ha fatta Travaglio. Questi cialtroni profittatori hanno promesso l’ affarone agli amici imprenditori mafiosi e, non potendo questi iniziare i lavori, hanno paura non solo di dover restituire la mazzetta con la penale ma di finire in qualche pilone autostradale.

    da gianguido mussomeli   - martedì, 5 luglio 2011 alle 07:04

  8. Inoltro.
    Immagino che i RepubblicaCorseraLaStampisti etc la pubblicheranno in prima pagina, col titolo “Violenza in Val Susa”…

    http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2008/delibera_25_2008_g_relazione.pdf

    e adesso i Partiti proTav quand’è che si vanno a nascondere?

    07 Luglio 2011.
    Incredibile: la Corte dei Conti dice NO TAV.
    1) l’opera è caratterizzata da CARENZE metodologiche del PROCESSO DECISIONALE che hacondotto all’adozione della complessa operazione: NESSUNO studio di fattibilità attendibile aveva quantificato la VANTAGGIOSITA’ di tale operazione rispetto al sistema creditizio tradizionale per realizzare gli investimenti
    2) emergono elementi di forte rischio dai rapporti negoziali attivi e soprattutto passivi ereditati dallo Stato: complesse clausole finanziarie PENALIZZANO spesso la parte PUBBLICA
    3) è IMPOSSIBILE acquisire… alcun riferimento utile a calcolare nel tempo la distribuzione dei costi e dei benefici tra le generazioni di utenti e contribuenti interessati
    4) l’opera PREGIUDICA L’EQUITA’ INTERGENERAZIONALE, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali.
    5) i contratti attuativi si basavano su stime di flussi e di ritorni economici dell’opera non solo ALEATORI, ma anche IRREALISTICI e sostanzialmente INESISTENTI…”

    (segnalazione di manuela bellandi)

    da Rob   - sabato, 9 luglio 2011 alle 08:27

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