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Voi siete qui – Invidia delle ruspe tunisine

Confesso di aver provato invidia. Non per la generosità di tante giovani ragazze dispostissime a donare un organo, e poi dicono che i giovani sono egoisti! E nemmeno invidia per le seratine di Arcore, o per le buste di soldi, né per amici tanto fedeli (Lele, Emilio), né per la consigliera regionale in topless. No. Ho provato invidia per i tunisini che si portavano via con la ruspa la Ferrari di Ben Alì al grido: “Questi sono soldi nostri”. Succederà mai da queste parti? Ne avremo mai l’ardire, proveremo mai il brivido di considerare seriamente che troppe cose nostre ci sono state rapinate, avremo mai il coraggio di riprendercele? Non so se la dignità di un paese si possa spostare con la ruspa, ma insomma, sarebbe il caso di verificare. E la ricchezza esagerata allora? Costruita con aziende scippate con destrezza, con giudici corrotti alla bisogna, con leggi fatte apposta per favorirne l’espansione smisurata, non sarebbe roba nostra, o almeno un po’ meglio distribuita? E l’informazione, allora? Non sarebbe una cosa nostra quella parte di servizio pubblico che oggi scodinzola minzolinianamente? E la decenza, la decenza decapitata che vede ancora un anziano selezionatore di pupe alla guida di un telegiornale nazionale, non sarebbe anche quella una cosa da riprenderci con la ruspa? E i cattolici non dovrebbero riprendersi con la ruspa quei “valori” che il vecchio satrapo declama a gran voce quando gli fa comodo? E i militari non dovrebbero riprendersi la dignità calpestata da un premier che non va a salutare i caduti perché provato dalle notti bunga-bunga? No, ci dicono corsivisti, commentatori e sondaggi. Perché non c’è alternativa, dicono. Cioè non c’è nessuno capace di guidare una ruspa. E chiedere aiuto ai tunisini? Agli albanesi? Agli italiani che non spingono le figlie a vestirsi da infermiera, con il camice e sotto niente, solo le autoreggenti bianche per l’esprit del finesse del sultano? Mettiamo un’inserzione, facciamo un annuncio. Magari qualcuno si fa avanti, coraggio!

19 commenti »

19 Commenti a “Voi siete qui – Invidia delle ruspe tunisine”

  1. Io ci sto, lo sai.
    A dirla tutta, non vedo l’ora.

    da ab   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 12:14

  2. non succederà mai… sono tutti troppo addormentati… la verità televisiva ha sostituito quella reale
    spero di essere pessimista ma quello che mi sconvolge di più è la mancanza di indignazione che vedo attorno a me…
    e chi dovrebbe guidare la ruspa non mi è mai sembrato così inconsistente…

    da eve   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 12:44

  3. Insieme alle ruspe, esercito di biciclette! :-p Ci si rimette in forma, si risparmia un ciulo, si manda in bestia i mercanti di morte a quattro ruote…

    da Contador   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 13:21

  4. Beh, i 400 di Lissone (quelli che hanno mandato via i Piazzacraxisti) sono già un buon punto di partenza; e anche quelli di Como che mandarono via Dell’Utri.
    Speriamo!

    da giuliano   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 13:56

  5. Prpabilmente è un sogno che sta sostiuendo prepotentemente quello (molto naturale e fisiologico) un pò da “zozzone inconsapevole notturno”. Quello che vede LUI e tutto il suo codazzo di servi fuggire nottetempo da Malpenza o Fiumicino PER “PAESI ASSAIE LUNTANE”. Alessandro, ho letto il tuo pezzo dopo aver incrociata la seguente notizia e, quindi, il tuo pezzo calza a proposito.
    “Nuova proposta del Pdl per la tv pubblica nella Commissione di Vigilanza Rai: trattare lo stesso tema una sola volta ogni otto giorni. Così se al lunedì Vespa parla a suo modo dei festini ad Arcore, Floris e Santoro non possono più fare approfondimenti in autonomia.

    da EDOARDO   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 14:35

  6. Uno scatto di dignità. Gli zombie non posseggono orgoglio.

    da simona   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 14:58

  7. @ Giuliano,

    allora aggregati a noi la prossima volta! Ci si diverte pure, sai?

    QuiMilanoLibera

    da ab   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 16:54

  8. E di Totò Cuffaro vogliamo parlarne?
    Adesso forse Casini finalmente si suiciderà.
    Se arrivasse anche il momento della ruspa
    mi piacerebbe vedere la Santankè rapata a zero,
    col crapino coperto di catrame a cantare per la strada
    l’internazionale a pedate.
    Grande Robecchi.

    da Tarkus   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 19:02

  9. io ho sempre con me una chiave universale per le ruspe e non mi tirerò indietro se c’è ruspare qualcuno ciao grande Robecchi

    da Gianni ruspa   - domenica, 23 gennaio 2011 alle 21:53

  10. Urca! Riprendersi la FIAT e l’ALFA, rinazionalizzare l’ENI, buttare fuori la NATO dall’Italia!!
    Rimandare a lavorare tutti i 1000 parlamentari
    Riconquistare noi stessi …
    cazzo, Alessandro, mi hai fatto sognare per un momento …
    Non ce lo permetteranno mai, lo sai.

    da Claudio L.   - lunedì, 24 gennaio 2011 alle 10:39

  11. Quando lo sdegno del popolo arriva al culmine della sopportazione non c’è “Ferrari” che tenga. Tutto viene travolto e “ruspato” senza pietà dagli oppressi in rivolta. Mi pare che sia sempre stato così fin da quando l’uomo metteva per la prima volta piede sulla terra. Quello che mi meraviglia è il fatto che alcuni potenti despoti non abbiano ancora capita lantifona e soprattutto che non accettino l’ineluttabile destino di un giorno fatidico per loro nel quale dovranno lasciare ad altri le proprie ricchezze. Mi viene in mente una barzelletta che racconta di una epigrafe sulla tomba di un ricco avaro deceduto: Nella sua vita addizionò, moltiplicò e mai sottrasse. Gli eredi riconoscenti divisero… Sempre restando in vena satirica, pare che a Roma sia apparso un cartello messo in mostra da giovani disoccupati ormai senza una lira e con speranze future migliori praticamente nulle, con la scritta: “Berlusconi, scopaci pure a noi!”

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 24 gennaio 2011 alle 12:37

  12. @ Giuliano,

    per conoscenza: se qualcuno volesse divertirsi stasera a Lecco c’è Massimo D’Alema. Ecco i dettagli dal blog di Piero Ricca:

    “Se qualcuno si trova nei dintorni di Lecco, questa sera il buon Massimo D’Alema è atteso alle ore 20,45 alla Camera di Commercio, in via Tonale. Per un convegno pubblico, nel quale si parlerà della crisi della politica, di cui è una delle espressioni più riuscite. Alcuni amici di Lecco e Milano, ed io con loro, andranno a ricordargli le ragioni per le quali è incompatibile con qualsiasi speranza di riscatto della politica”

    da ab   - lunedì, 24 gennaio 2011 alle 14:56

  13. Con le ruspe non abbiamo familiarità ma stiamo prendendo confidenza con le pentole! Non è la Tunisia, ma sono il Chile e l’Argentina. Se vuoi segnalarci, noi organizziamo questo:

    SABATO 29 GENNAIO
    PIAZZA GHIBERTI (Largo Annigoni)
    ORE 11.00

    CACEROLAZO: L’ITALIA NON E’ UN BORDELLO!

    Sabato 29 Gennaio, alle 11.00 in Piazza Ghiberti, a Firenze, ci ritroviamo per la seconda volta per un Cacerolazo!
    Facciamo casino in strada con pentole e mestoli. Contro Berlusconi? Si. Ma anche contro il clima, l’atmosfera, l’aria che si respira nel nostro Paese in cui succede ormai di tutto ma ribellarsi sembra così difficile. Noi ci proviamo. Le pentole – provare per credere! – fanno un gran baccano. L’idea è buona. Capita, una volta su mille, ma capita, che forme di protesta di questo tipo si rivelino contagiose: parte un gruppetto, qualcuno lo copia, l’idea si diffonde. E’ quello che cerchiamo di fare, anche sfruttando la rete. Quindi facciamo girare il messaggio ma, soprattutto, andiamo in piazza. Perché la rete va bene per diffondere ma è in PIAZZA che ci si fa vedere e sentire. Portate cartelli, fischietti, trombe…ma soprattutto PADELLE, COPERCHI E MESTOLI!
    P.S. Non quelli del servito buono perché si ammaccano…è testato!

    da Nicola Melloni   - lunedì, 24 gennaio 2011 alle 21:49

  14. Dopo la caduta sei mesi di love love love, inaugurazioni di statue dei santi laici da Bertoli a Fonzie,serate Tv con Dacia Maraini che legge il Freud minore, Olimpiadi di tronchi umani, Pigmei mezzobusti ai telegiornali con sole notizie di alterità. Poi restaurazione napoleonica con la virago di Segrate che eviscera in sala mensa Mondadori l’ impegnato e ne mangia i testicoli mugugnando “Papà sei vendicato”.

    da gianguido mussomeli   - martedì, 25 gennaio 2011 alle 11:43

  15. Adesso che ci penso, ma lo sai che “invidia delle ruspe tunisine” è un endecasillabo? Mi pareva un bel titolo, quando ti ci metti sei meglio di Montale!
    :-)
    (per ab: faccio una vita molto ritirata…comunque grazie. Su Craxi c’è un grafico che parla molto chiaro, basta mettere in ascisse e ordinate il deficit statale e gli anni dal 1945 in qua, e poi vedere a che governo corrispondono i picchi…) (è di una chiarezza lampante)

    da giuliano   - martedì, 25 gennaio 2011 alle 11:48

  16. Ahò, aridateje i mignottoni che questo quando non c´ha un cazzo da fare telefona pure se in tv ci stanno i Simpson!

    da gianguido mussomeli   - martedì, 25 gennaio 2011 alle 13:57

  17. Sentite questa: Ruby- memoria difensiva: dissi al Premier che ero la nipote di Mubarak.
    Lei gli disse che era nipote di Moubarack, capito che trovata. A chi lo disse? Lo disse ad un Primo ministro di una nazione di 60 milioni di fessi. Lui che fa? Ci crede e non fa accertamenti. Gli basta la parola di una 17nne. D’Alema e il Copasir dovrebbero prenderlo di peso e interrogarlo per ragioni di sicurezza nazionale. In America Obama rischierebbe l’incriminazione per le stesse ragioni. Siamo in mano ad un pericoloso individuo, rimasto minorenne, immaturo. Se queste sono le motivazioni della difesa la Bocassini se li mangia a colazione e gli sputa in faccia i torsoli.

    da EDOARDO   - martedì, 25 gennaio 2011 alle 18:47

  18. Caro Robecchi, hai ragione su tutto. E lo dici alla tua invidiabile maniera, mescolando ironia, sarcasmo, rabbia e – perché no? – speranza. Però siamo per adesso perdenti. Sembrava tutto finito, anni e anni fa, in un certo piazzale di Milano, invece qui si sta andando a puttane (e non è un modo di dire). Altro che ruspe, siamo rimasti all’aratro difeso dalla spada. Poveri noi.

    da Massimo   - martedì, 25 gennaio 2011 alle 23:36

  19. @ eve
    succederà, invece. E ci sembrerà talmente logico che ci chiederemo come mai non è successo prima. La verità televisiva si adeguerà presto alla realtà dei fatti, come vediamo dalle corrispondenze della Cnn dalle sponde del mediterraneo, poiché tutto fa spettacolo; e lo spettacolo è un’arma a doppio taglio (qui gladio ferit …)che prima sopisce ma poi alimenta la rivolta …

    da pococurante   - sabato, 29 gennaio 2011 alle 09:54

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