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Voi siete qui – Se lo dice Giavazzi

Con la Camera chiusa per evitare incidenti, il terzo polo dei compagni Fini, Casini e Montezemolo in gestazione, la fuga dei peones dal fortino berlusconiano, pare quasi assodato che il 14 dicembre sarà una specie di giorno della liberazione, lo scrivo incrociando le dita e vi assicuro che è piuttosto scomodo. Nel naufragio del governo Berlusconi dovrebbe affondare anche la riforma Gelmini dell’Università. Che la riforma avesse buone probabilità di morire malamente ci è stato comunicato l’altro giorno dal Corriere della Sera, che ha affidato a Francesco Giavazzi un editoriale in suo favore. Tranquilli. Se Giavazzi dice che va tutto bene, potete giurarci, sarà il disastro, come minimo. Se Giavazzi dice che c’è il sole, uscite con l’ombrello. Se Giavazzi dice che piove, portate la crema abbronzante. Francesco Giavazzi, è il Signore che ce lo manda, basta fare il contrario di quello che dice lui e tutto si risolverà per il meglio. Il grande economista che cercò di convincerci che il liberismo è di sinistra, date retta, è una garanzia. Scrisse nel 2007 sul Corriere: “La crisi del mercato ipotecario americano è seria, ma difficilmente si trasformerà in una crisi finanziaria generalizzata”. Davvero un veggente. Nel 2008, davanti al fallimento di Lehman Brothers, Giavazzi esultò come un ultrà e scrisse: “È un bel giorno per il capitalismo, perché non si possono salvare i banchieri sempre e comunque”. Passati due anni, il “bel giorno del capitalismo” si è rivelato una sfiga planetaria, Giavazzi ha fatto marcia indietro e oggi teorizza ogni salvataggio possibile dalla Grecia all’Irlanda, con tanti saluti alla manina magica del mercato. Per questo, letto che Giavazzi tifava per la riforma Gelmini, ho tirato un sospiro di sollievo: abbiamo bisogno come il pane di questi economisti liberisti, di questi luminari del libero mercato. Più Giavazzi per tutti!

7 commenti »

7 Commenti a “Voi siete qui – Se lo dice Giavazzi”

  1. Come dicono a Bolzano? MINKIEN!!! Ci manca anche il commeto di Oscar Giannino oltre a quello di Giavazzi e ci possiamo grattare con carta vetrata numero 10 i zibidei per allontanare la sfiga. Se poi ci metti anche l’ultima del grande Sciamano di Arcore che vuole lasciare ai giovani del PDL il potere targato “Poppolo delle Libertà” ce li possiamo anche strappare (i zibidei). Capito? Vuole mettere anche i suoi cloni per assicurare il suo deretano al sicuro. Tanto lui se ne frega del destino di questo sfortunato paese. Purtroppo dopo l’uscita di Verdini appare evidente che togliersi questo molare malfermo e doloroso non sarà indolore. Bruceranno i pozzi fino allo sfinimento e la rovina di tutto il cucuzzaro tricolore, compresi 60 milioni di sfigati, parte dei quali intossigati di VALIUM MEDIATICO. C’è in ballo troppo; galera, affari, cricche e caste. Il rischi è di doverci beccare il Cavaliere fino ad 80 anni se verrà rieletto. Gli italioti non vogliono un 15ennio. O è 20ennio o niente. Siamo abitudinari. E allora le cose sono due: o finirà che lavoratori, precari, giovani disoccupati, universitari senza futuro, nuovi schiavi e popolo sull’orlo della povertà che li andranno a stanare presso i due rami del parlamento, e gli faranno venire la cacarella dalla paura oppure saremo tempestati da ribaltamenti della verità continua, mediatica e truffa della realtà senza ritegno. Questi non si assumeranno mai uno straccio di responsabilità e la scaricheranno sempre sugli altri in modo indegno come nelle ultime ore. Tutto sta succedendo all’interno del Popolo delle Libertà e la colpa viene scaricata sulla sinistra e sui traditori. Il Cavaliere negli ultimi 15 anni ha litigato con Bossi (1994), Follini, Casini, Fini. E’ sempre colpa degli altri oppure è lui che ha qualche problema? La democrazia e ile regole democratiche gli fanno venire l’orticaria, ci inciampa. In due anni ha bruciato un patrimonio enorme, una maggioranza mai vista e se la prende con gli altri. Nessuno governo ha avuto tanta maggioranza. Non può più scaricare la colpa sul mondo intero.Si togliesse di torno e ci lasciasse qualche speranza, se non per noi over sessanta, per i nostri figli. A noi non ci ha mai condonato niente nessuno, prima con la busta paga e ora con la pensione. Condonateci la presenza di questo individuo per favore. E poi basta: Popolo delle Libertà che minchia significa? Agli altri le libertà fanno schifo? I comitati Provita? Gli altri sono Promorte? Basta, bisogna solo rispondere con vaffanculo espliciti e sonori a queste paraculate. Scusate lo sfogo. Ma non se ne può più.

    da EDOARDO   - domenica, 5 dicembre 2010 alle 16:37

  2. Chi politicamente
    conta poco o niente
    fa politica scadente.
    Se poi nella sua nave
    la situazione è grave
    e solo qualche trave
    è presente nella plancia,
    urge riempir la pancia
    e far l’ago della bilancia.
    Pannelliano o bossiano,
    diniano o mastelliano?…
    Fiducia al sultano
    è quello che importa
    per finire sella sporta
    dei numeri di scorta.
    Un pizzico di potere
    fa sempre piacere
    al cuor ed al sedere…
    Però il vate nero
    al contrario sincero
    ci allieta davvero…
    Nasce quindi sana
    la speranza italiana
    di fine impero “banana”!

    da Vittorio Grondona   - domenica, 5 dicembre 2010 alle 18:46

  3. Non ci credo alla caduta dell’Impero
    e non sapevo nemmeno chi fosse stò Giavazzi, và.
    Anzi, dopo quello che hai scritto l’ho già dimenticato.
    Hold on Robecchi!

    da Tarkus   - domenica, 5 dicembre 2010 alle 20:56

  4. …ma non è che questo Giavazzi era anche uno di quelli che portavano ad esempio l’Irlanda? Il boom economico dell’Irlanda virtuosa, quella che attirava capitali detassando le imprese…
    (I giornali e i tg erano pieni di queste cose qui, mica tanto tempo fa: adesso non le tira fuori nessuno…sarebbe bello rileggere i nomi di tutti questi espertoni)

    da giuliano   - domenica, 5 dicembre 2010 alle 21:00

  5. Ottimo Robecchi, ma devo dire: EDOARDO, hai pienamente ragione, noi stiamo qui a ragionare, approfondire, argomentare, cercare i motivi del nostro dissenso e questi parlano a forza di “me ne frego”, allora di fronte a questa realtà fascista la risposta è quella che si meritano e si sono cercati…

    da Max pr   - lunedì, 6 dicembre 2010 alle 08:36

  6. Che ci sarà il giorno della liberazione, nonostante le dita incrociate, non ci scommetterei un centesimo.

    Troppi interessi in ballo, e non hanno ancora un gattopardo….

    da Mik   - mercoledì, 8 dicembre 2010 alle 10:17

  7. Spezzerei una lancia riconoscente anche per Ernesto Galli Della Loggia, che la scorsa settimana ha capito, dopo 16 anni di editoriali di supporto alla rivoluzione liberale promessa da B.,che B. la rivoluzione liberale promessa non ha mai avuto intenzione di farla e non la farà. La mia conclusione, da intelligentissima ma per sempre precaria, è che un tempo essere considerati intelligenti, farsi assumere e perfino farsi pagare per editoriali senza tetto nè legge era molto più semplice. RIP.

    da sabrina   - giovedì, 16 dicembre 2010 alle 16:32

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