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Voi siete qui – Piano C, processo à la carte

E’ attesa per oggi l’apparizione ai fedeli della madonna di Mirabello, sotto le sembianze di Gianfranco Fini, che ci renderà edotti sul futuro della nazione. Nel frattempo, facciamo il punto sulla urgentissima (insegnanti precari, giovani disoccupati e cassintegrati non aspettano altro) riforma della giustizia. Per ora il piano A di Berlusconi rimane il “processo breve”: insieme a qualche decina di migliaia di procedimenti giudiziari morirà anche quello per corruzione in cui lui è imputato. Il piano B è pronto e noto, si tratta del “processo lungo”, le sentenze già emesse (tipo la condanna di Mills) non valgono e bisogna fare tutto da capo in modo che intervenga la prescrizione. Ma processo breve e processo lungo non sono le uniche carte in mano al più astuto imputato del globo. Ecco le altre possibili soluzioni.
Processo flambè – Il dibattimento si tiene in un altoforno e l’imputato è l’unico autorizzato a presenziare con una tuta ignifuga. Chi sopravvive viene assolto. Ghedini si dice possibilista.
Processo libico – Tutti i processi alle massime cariche dello stato residenti in Brianza si terranno a Tripoli, con giuria popolare di giovani hostess fornita da un’agenzia. Favorevole il ministro Alfano.
Processo a freccette – Una semplice sfida a freccette potrebbe decidere la sorte dell’imputato. Nell’occasione, i giudici dovrebbero disegnarsi un bersaglio concentrico sulla fronte. Cicchitto è preoccupato perché Napolitano potrebbe non firmare.
Processo surprise – Una divertente trovata per rendere meno burbera la giustizia. Al posto dell’imputato si processa un cittadino estratto a sorte, che si impegna ad accettare un’eventuale condanna. E’ una proposta di Dell’Utri, che vorrebbe la nuova norma applicata anche ai processi già celebrati in primo e secondo grado.
Processo Mills – In cambio di una sostanziosa mazzetta, i corrotti già condannati potrebbero giurare di essersi corrotti da soli. In ogni caso varrebbe la prescrizione già ottenuta. Ghedini entusiasta.

3 commenti »

3 Commenti a “Voi siete qui – Piano C, processo à la carte”

  1. Il Processo Flambè…
    …Grande Robecchi!

    da Tarkus   - domenica, 5 settembre 2010 alle 14:51

  2. Processo “10 piani di convenienza”. I problemi nascono alle fotocopiatrici. A forza di urlare “manca la carta, manca la carta” Alfano e Brunetta hanno emesso l’ordinanza e stanziato i fondi. A tutte le procure finalmente sono arrivate vagonate di carta. Porca pupazza c’è stato un errore e quindi si sono inceppate le procure. Trattasi di finissima carta igienica. Quindi ci vuole il pro-cesso lungo, molto lungo per effettuare lo scambio di carta. Alcuni imputati di oggi avranno superato l’età per essere messi in galera. Per non parlare del processo al “vibrione e intossicazione da cozze”. Non si trova un usciere. Sono tutti al cesso. E’ rimasto solo “pro” a presidiare le aule.

    PS.
    Un abbraccio ad “ab”. Ti raccomando “nun ce lassà”.

    da EDOARDO   - domenica, 5 settembre 2010 alle 15:35

  3. Finti spettatori, finti politici, finti elettori. Ora la bandiera di una parte di “sinistra”, o almeno dell’opposizione è Fini. Lui è finalmente uscito allo scoperto, ha urlato a tutti “il re è nudo”. Per rispetto, soprattutto per riconoscenza, promette a sua bassezza di non mollarlo in mezzo alla strada, di portarlo dritto, dritto al “colle” più importante d’Italia, quello che garantirebbe la fine di ogni problema con la magistrattura (la comanderebbe lui stesso). La cosa che mi ha fatto un pò paura è stata la frase, “il generale è tornato”; visto le origini politiche di Fini, il termine generale mi ha destato un pò di preocupazione.
    Alcuni Generali gli stadi li hanno riempiti, non di persone festanti.

    da gianguido mussomeli   - lunedì, 6 settembre 2010 alle 21:09

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