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lug 10

Voi siete qui – Il giuramento dei governatori

Domanda: ma i governatori del centrodestra che ora rendono al governo in pacco dono le deleghe alla sanità e ai trasporti, sono gli stessi governatori del centrodestra che in marzo partecipavano alla pagliacciata del “giuramento” in Piazza San Giovanni, officiante Silvio Berlusconi? Ho riguardato il video e mi pare di sì. C’è la Polverini accanto all’anziano leader, che annuisce entusiasta. C’è Formigoni che sventola la bandiera del PdL e recita la formula del giuramento. Ci sono tredici aspiranti governatori di regione in estasi mistica davanti al loro padroncino, con un foglietto in mano (lui: “L’avete avuto il foglietto?”) che leggono in coro. Era lo stesso comizio in cui il mister Bean di Arcore prometteva cento milioni di alberi e le piste ciclabili, quei poveretti giuravano con la mano sul cuore, tra uno sventolìo di bandiere e le strofe dell’immortale inno “Meno male che Silvio c’è”. Ora, facciamo il punto, Silvio c’è, d’accordo. Ma di grana non ce n’è. Non dico per le piste ciclabili e cento milioni di alberi, ma nemmeno per le radiografie negli ospedali e i treni dei pendolari. Testo semplice ma efficace: “Nel nome della libertà prendo il solenne impegno a realizzare nella mia regione, in sintonia con il governo nazionale, tutti i punti del Patto per l’Italia presentato oggi dal presidente Silvio Berlusconi”. Lo dissero in coro, leggendo un prestampato e non senza una certa commozione. Se qualcuno cerca una foto della classe politica che governa il paese, questa può andar bene. Se non vi piace questa, usatene un’altra. Magari la foto di Denis Verdini, coordinatore del Pdl, indagato per altre faccende, che porta a Berlusconi un dossier costruito ad arte per far credere che il candidato governatore della Campania, Caldoro, Pdl ma sgradito ad altri Pdl, andava con i trans. Tutto falso, ma che importa? Poi via, a difendere la privacy dalle intercettazioni. Bisogna ammetterlo: c’è del sublime nell’autunno di questo regime da operetta. E poi, l’Italia è il paese che amo. Ma anche no, grazie.

4 commenti »

4 Commenti a “Voi siete qui – Il giuramento dei governatori”

  1. Ieri passeggiando lungo le strade di un paesino turistico della provincia bolognese, mi sono imbattuto in una massima scritta su una tavola di porcellana. Di quelle che si appendono ai muri degli ingressi delle case per attirare simpaticamente la curiosità degli ospiti. Diceva press’a poco così: “Ogni mattina si alzano un furbo e un coglione. Se si incontrano l’affare è assicurato”. Mi è subito venuta in mente la cena politica/religiosa in casa del giornalista Bruno Vespa. Non sto qui a ripetere come Marco Travaglio ha descritto questo stupendo giornalista nel suo editoriale sul Fatto Quotidiano di ieri… Spassoso in tutti i sensi… Tornando a bomba, chi erano i furbi e chi erano i coglioni in quella festa del paese delle banane?… Qui servirebbe davvero un attimo di meditazione… Chissà, potrebbe avere senso anche l’ipotesi che là dentro ci fossero solo i furbi… E che i coglioni opportunamente non erano stati invitati… Con loro, infatti, il contratto era già stato stipulato: avevano giurato solennemente fedeltà al sultano “con la mano sul cuore, tra uno sventolìo di bandiere e le strofe dell’immortale inno “Meno male che Silvio c’è”.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 12 luglio 2010 alle 11:00

  2. Ben detto. Un’altra cosa a cui hanno fatto caso in pochi è quello che ha detto il Tg5 in apertura: che Comuni e Province sono d’accordo sui provvedimenti del governo, solo le Regioni sono contrarie. Traduzione: c’è da mangiare un bel po’.
    Prepariamoci al peggio, Comuni e Province con possibilità di tassarci significa una cosa sola: siamo tornati ai Feudi e alle Signorie.
    (federalismo? una gran balla, ma già si sapeva: con questi capi, con Bossi e Maroni e Borghezio, dove volevi andare?)

    da giuliano   - lunedì, 12 luglio 2010 alle 12:13

  3. E la Lega che si è fatta paladina dei diritti di allevatori e coltivatori dalla stessa presi in giro e raggirati?
    In Italia bisognerebbe farci solo le vacanze.

    da Tarkus   - lunedì, 12 luglio 2010 alle 15:23

  4. Agli italiani piacciono i bugiardi, i furbi, i muscolari. In un Paese in cui la nozione di “legge” è quella vaticana di “divieto” e non quella di un Paese democratico moderno, vale a dire di “regola del gioco”, cosa vuoi aspettarti…

    da ab   - martedì, 13 luglio 2010 alle 17:35

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