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Pubblicità Progresso: leggete, pensate e sbilanciatevi

Cari tutti, uno dei problemi della crisi (che è anche il problema dell’economia) è che ne parlano e ne discutono quelli che la fanno, la provocano e la fanno pagare agli altri. Insomma, se le cantano e se le suonano, e questo è il motivo per cui sentiamo banchieri, ministri, speculatori e altri ceffi discutere su come superare le schifezze che loro stessi hanno provocato (un caro pensiero va al ministro Tremonti, quello della finanza creativa, ricordate?). Bene. Nella convinzione che bisogna cominciare a riprendersi in mano faccende lasciate per troppo tempo in mano ai banditi, vi consiglio una lettura molto interessante. Si tratta di un volumetto a molte mani, Dopo la Crisi, proposte per un’economia sostenibile, a cura di Andrew Watt e Andreas Botsch, prefazione di Roberta Carlini (sempre lei! clicca qui per leggere la sua introduzione), e scritto da 32 belle firme dell’economia mondiale. Ridimensionare la finanza, costruire un’economia sostenibile. E poi lavoro, salari, uguaglianza, e altro ancora. Il libro è edito dalle Edizioni dell’Asino e costa 12 euro, ma è possibile scaricarlo gratis dal sito di Sbilanciamoci (qui). In poche parole è una lettura molto ma molto istruttiva. Primo, per capire che certe cose non sono imperscrutabili come ce le vendono e anzi si può capire benissimo come ci rapinano e come potremmo difenderci. Inutile dire che il libro si può leggere gratis, ma una piccola sottoscrizione sarebbe gradita, ed è possibile farlo dalla stessa pagina del download. Insomma, sapete, la vecchia storia del a ciascuno secondo i suoi bisogni e da ciascuno secondo le sue possibilità. Non è impossibile, sapete?
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3 commenti »

3 Commenti a “Pubblicità Progresso: leggete, pensate e sbilanciatevi”

  1. Bene. Incamminiamoci così Oltregomorra, secondo principi di reale uguaglianza di diritti e di un’economia out of capitalism, plis!
    Tutto è proporzione in natura, è stato detto e a ragione da qualche gigante del pensiero migliore se non erro: vogliamo vivere secondo giustizia sociale? o vogliamo non-vivere provocando broken societies incubanti terrori a catena per tutti?

    da lili brik   - lunedì, 5 luglio 2010 alle 12:14

  2. Io ho il terrore del dopo crisi. Circa un paio di mesi fa, quando il nostro governo tuttofare asseriva pomposamente che la crisi era alle spalle e che l’Italia si era dimostrata la migliore Nazione europea per le strategie messe in cantiere dal super contabile di stato, scoppiò improvviso il caso Grecia… E allora? E allora niente!. Anche la nostra realtà faceva capolino per smentire di brutto il governo del “tumincucchi”. La crisi c’era anche per noi e grazie soltanto ad un pizzico di informazione diversa dai telegiornali di stato, siamo riusciti a toccarla con mano ed a capirne tutta la sua tragica sostanza. A questo punto, visto che ormai era impossibile per il governo metterla sotto il tappeto come aveva fatto con i rifiuti napoletani, è spuntata in tutta la sua crudeltà politica la necessità di una dolorosa manovra che, guarda caso, piuttosto che colpire chi aveva procurato il disastro economico, il nostro governo, tinto inverosibilmente di verde federalismo come le tasche degli italiani, vuole ora usare il bastone solo contro i più deboli. Per evitare poi il rischio che qualche emendamento potesse intaccare anche gli interessi degli amici capitalisti arricchiti alle spalle della povera gente, il sultano ha deciso che porrà la fiducia sul suo iniquo provvedimento. Fa finta di litigare con il complice mago della finanza creativa ed alla fine chi s’è visto s’è visto… Il popolo pistolone paga! Ecco, questo è il nostro ultimo esempio del dopo crisi di berlusconiana memoria…

    da Vittorio Grondona   - martedì, 6 luglio 2010 alle 11:23

  3. Il popolo pistolone, purtroppo, non ha modo di non pagare…e questa è sempre una certezza per gente senza scrupoli, responsabilità e coscienza del proprio fare…anzi no, del proprio dis-fare.In più dobbiamo assistere quotidianamente a giochi e giochetti più o meno vomitevoli, incarichi, dimissioni, non dimissioni, ministri del nulla senza vergogma e un premier che li nomina senza vergogna.Ma perchè non segue le orme del suo maestro craxi e si leva dai c…….,paradisi fiscali disposti ad accoglierlo non dubito ne esistano.Si godrebbe la vita e nel nostro piccolo godremmo anche noi!

    da Mietta   - martedì, 6 luglio 2010 alle 12:36

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