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Voi siete qui – Antidepressivi contro il sacro furore

Quando siete un po’ depressi e scoraggiati, quando la malinconia vi prende alla sprovvista, quando lo scoramento vi aggredisce, accendete il vostro computer e fatevi un bel giro sui siti ultracattolici. Credetemi, funziona. Dopo dieci minuti di fiamme, sensi di colpa, reliquie, pubblicità con il teschio e le tibie contro il testamento biologico, esorcisti, feti ritoccati al photoshop che dicono “mamma!”, embrioni che risolvono il sudoku, vi sentirete meglio. Avrete la consapevolezza incrollabile che c’è qualcuno messo peggio di voi, in quanto a salute mentale. Unico rischio, sarete tentati di aumentare le dosi. Attenti: si comincia magari leggendo un pezzo di Socci e si finisce a farsi consigliare libri che parlano di quanto erano giuste e doverose le crociate. E’ una cosa che finisce col dare dipendenza come i film sui vampiri, il gioco d’azzardo o la pornografia. Bastano poche settimane e finirete ad ascoltare le canzoncine di Olimpia Tarzia, proprio lei, quella che punta all’assessorato alle politiche sociali della regione Lazio, cantautrice per la vita che compone poemetti in musica a rima baciata su aborto, divorzio, eutanasia. Ora fa furore la Sindone: da Porta a Porta (e ci mancherebbe) ai grandi giornali, è tutta un’ostensione osannante. Chi vuole immergersi più a fondo nel “mistero” glorioso può andarsi a leggere le istruzioni per l’uso, firmate dal cardinale di Torino Poletto. Per tutta la durata dell’ostensione (da ieri al 23 maggio), i sacerdoti in confessione sono autorizzati a “Rimettere la scomunica non dichiarata relativa all’aborto procurato”. Una specie di indulto. Il tutto ricordando che gli stessi sacerdoti svolgono “Un compito ad un tempo di giudice e di medico”. Una specie di laurea in medicina ad honorem. E per penitenza? Qualche preghiera, certo (minimo sindacale), ma anche “Sostenere un Centro di accoglienza alla vita”. Insomma, indulto, amnistia e perdono, purché si finanzi qualche struttura ultrà. Giù il cappello! In quanto a relativismo ci danno dei punti.

9 commenti »

9 Commenti a “Voi siete qui – Antidepressivi contro il sacro furore”

  1. Al Capone gli fa una pippa a questi qui, anzi gliela faceva quand’era chierichetto.

    da Pietro   - domenica, 11 aprile 2010 alle 11:20

  2. Per la felicità dell’italiano medio (maschilista per definizione), tra poco si riaprirà anche la stagione della caccia alle streghe in modo che tutti potranno dare libero sfogo alle frustrazioni causate dalla società materialista in cui sembra svanito lo spirito santo, in cui cioé è stato spento il fuoco dell’ammmmorrrre. Sono già in fermento organizzativo vari Istituti di Carità cristiana e varie fondazioni fanatiche cattoliche per la raccolta di legna da ardere.
    Non sarà per questo che Papi ha intenzione di piantare milioni di alberi e che il Papa sta preparando un’altra cazzata di enciclica dal titolo “Dio ama le donne, ma non quelle cattive”?

    da ab   - domenica, 11 aprile 2010 alle 11:32

  3. Come concludevi all’epoca di Piovono Pietre?
    …ai tempi del colera!
    Sempre grande Robecchi.

    da Marco   - domenica, 11 aprile 2010 alle 11:45

  4. Ma pensassero un pò ai casi loro, ne avrebbero già abbastanza gli impuniti!!!!

    da antonella   - domenica, 11 aprile 2010 alle 15:21

  5. Il terrore è stata l’arma principale che ha consentito alla Chiesa del dopo Cristo di affermarsi a livello mondiale nella menti generalmente troppo credulone che abbondavano ovunque fino a poco tempo fa. Ed oggi ce ne sono purtroppo ancora tante… Mi ricordo che ai tempi della mia infanzia presso alcune parrocchie si usava celebrare la messa cantata in alcune speciali ricorrenze ecclesiastiche. Il De Profundis, pur non capendone le parole latine mischiate in una magnifica lugubre melodia, mi faceva paura… Io sono d’accordo che un credente sia positivamente avviato ad essere timorato di Dio, ma nel contempo trovo obbrobrioso il fatto che gli sia inculcato addirittura il terrore del giudizio divino solo perché ritenga giusto rispettare comunque la volontà altrui, compresa al limite anche quella di peccare. Cosa potrà fare la bontà di Dio contro una persona che abbia passato l’intera sua vita a lottare per la sopravvivenza, concedendosi al massimo, nei casi migliori, una pizza al mese seduto al tavolo? No, il culto della paura non fa proprio al caso mio. Dio è un giusto amico… Solo considerandolo così, quando sarà il momento, il credente potrà incontrarlo senza timore.

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 12 aprile 2010 alle 09:51

  6. Questa perversione del corpo (in specie, quello femminile), questa perversione sui corpi dei più indifesi, questa perversione sessuale recidiva, questa immagine spaccata della donna: o vergine o puttana. Via, mi fa schifo questa pedagogia clericale, inquietante, basata sulla castrazione e sulla violenza sadica.
    Io ho orrore della Chiesa gerarchica e so bene perché.
    W Ipazia! W Bruno! W Galilei!

    da lili brik   - lunedì, 12 aprile 2010 alle 16:07

  7. Meno male che ci troviamo nel 21^ secolo e nel terzo millennio. Pur di salvarsi le chiappe reagiscono in un modo scomposto. Sono così presi dai loro privilegi, dalla loro arroganza, dal fatto di sentirsi sopra tutto e tutti che farebbero scoppiare una guerra di religione e provocare l’antisionismo per il solito capro espiatorio dei giudei uccisori di Cristo. Gridano al complotto giudaico-lobbistico-massonico-relativistico-paraculistico-figlidimignottistico senza dire una parola per le vittime, giovani vittime psicologicamente rovinate e suicidi. E’ cominciato l’inizio della fine con quel geniaccio di Guttemberg che s’inventa la stampa e quindi, il sapere non più in mano a loro con i loro dogmi, favolette, minacce infernali, fulmini e saette di un padreterno incazzoso e poco misericordioso. Debbono solo ringraziare che non ci troviamo nel 1789. A quel tempo anche le loro teste ruzzolarono oltre a quelle coronate. Che vadano a farsi fottere. La storia li ha bocciati e se non cambiano rischieranno a breve di fare messe senza pubblico e chiese vuote. Dovranno, probabilmente, affittare la finestra del Papa la domenica. Anche il nuovo PAPI vorrà dire la sua (e come fai ad impedirglielo): il PAPA darà la benedizione alle 12:00, il PAPI alle 13:00. Tanto sono sempre gli stessi afficionados.

    da Edoardo   - lunedì, 12 aprile 2010 alle 17:23

  8. pastaa kon kvesto fuoto kiackieritcio…

    rispetate la kviesa

    da Benedetto XVI   - martedì, 13 aprile 2010 alle 01:24

  9. semmai il PAPI benedirà alle 7:00, alle 10:00 e alle 12:00. il PAPA alle 13:00, per i pagani che non guardano “Guida al Campionato” su Italia 1…

    da francesco massaccesi   - mercoledì, 14 aprile 2010 alle 01:52

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