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apr 10

Editoriale – L’editore della mafia

Se interpreto correttamente il pensiero del nostro presidente del consiglio, il guaio italiano non è avere la camorra, ma scrivere che esiste la camorra. Così non ha esitato a prendersela con Roberto Saviano e il suo Gomorra (Mondadori). E’ una vergogna. Per una volta sono d’accordo con lui: vorrei proprio sapere chi è quell’editore cinico, avido e senza scrupoli che ha pubblicato il libro di Saviano, chi è il padrone della casa editrice che ha fatto un sacco di soldi sputtanando il paese nel mondo. Naturalmente non si può ridurre il problema a un libro e a un autore. Così Silvio Berlusconi se l’è presa anche con le fiction televisive sulla mafia, quelle che fanno pubblicità a cosa nostra. Tipo La piovra, per esempio. Citazione datata, a dire il vero. Il presidente del consiglio avrebbe dovuto indirizzare i suoi strali su prodotti televisivi più recenti, come Il capo dei capi, (Canale 5) che racconta la storia di Totò Riina, oppure L’Ultimo Padrino (Canale 5), oppure Squadra antimafia, Palermo oggi (Canale 5) che va in onda proprio in questi giorni. Comunque, ha ragione: vorrei sapere chi è quel disfattista che possiede l’emittente televisiva che fa pubblicità alla mafia e ci guadagna pure dei soldi. Ma un certo fiuto giornalistico ce l’abbiamo, e ci è bastata una breve indagine per conoscere la verità. L’editore che ha fatto i soldi con Gomorra si chiama Silvio Berlusconi. L’editore televisivo che ha fatto i soldi con le fiction sulla mafia si chiama Silvio Berlusconi. Ora il caso è molto semplice. O, per uno straordinario caso di omonimia, esiste più di un Silvio Berlusconi, minimo due, forse addirittura tre, e questo è più di quanto possa sopportare un paese; oppure ci troviamo di fronte al più grave caso di schizofrenia che si ricordi. Silvio Berlusconi attacca duramente Silvio Berlusconi. Se lo incontrasse lo prenderebbe a calci. Se potesse lo arresterebbe per propaganda anti-italiana. Insomma Silvio Berlusconi questo Silvio Berlusconi non lo sopporta proprio. Come dargli torto?

14 commenti »

14 Commenti a “Editoriale – L’editore della mafia”

  1. Genio!

    da Marco   - sabato, 17 aprile 2010 alle 09:41

  2. Robero Saviano è riuscito a mettere una bomba nel culo della mafia, e questa è esplosa: Fuck u, mafia!
    Come frantumare uno specchio, un’immagine picassiana, schizo. Bisogna tenersi stretti. Stiamo vivendo una psicosi collettiva che si riflette in quella umana personale di questo mediocre o piccolo uomo, il buffone che ci guida alla rovina.
    Un buon psichiatra sa bene che significa questa sequenza malvagia di eventi secolari. Ricapitoliamo:
    1) sec. Dell’Utri, “la mafia non esiste”, ma intanto ci stringe legami d’acciaio inossidabile…
    2) sec. Mr. Simpatia (il dissennato), “parlare della mafia è male”, ma intanto ci lucra…
    3) sec. me, Time is now: questi criminali mafiosi sono da rinchiudere e buttare via la chiave.
    W Saviano! W Emergency! W la Rivoltà della laicità!

    da lili brik   - sabato, 17 aprile 2010 alle 09:56

  3. Il ,purtroppo, nostro Premier aveva promesso di fare dell’Italia un’azienda vincente come la sua.
    Ora ci fa sapere che è solo al 6° posto nel
    mondo e quindi l´anno prossimo non farà nemmeno la Champions League.
    Credo che per migliorare la nostra posizione
    voglia chiedere all’Unesco che le MAFIE italane
    vengano riconosciute PATRIMONIO DEL’UMANITA’!

    da gianguido mussomeli   - sabato, 17 aprile 2010 alle 10:32

  4. oddio no… stai dicendo che io e silvio berlusconi non sopportiamo la stessa persona??? che io e lui abbiamo qualcosa in comune??? hmmm conta che non ne sopporto nessuno dei tre?

    da eve   - sabato, 17 aprile 2010 alle 10:50

  5. La vendetta del conflitto d’interessi!

    da Giovanna   - sabato, 17 aprile 2010 alle 10:54

  6. Non è nemmeno originale
    http://www.youtube.com/watch?v=zvNnaW2sdJ0&feature=related

    da Pietro   - sabato, 17 aprile 2010 alle 16:39

  7. Come far uscire gli italiani ignoranti dall’ipnosi da telefascismo?

    da ab   - sabato, 17 aprile 2010 alle 19:45

  8. A prendere le diferse del sultano suo padre è sbucata Marina Berlusconi in qualità di Presidente della Mondadori spa: “…mi ha profondamente colpito la reazione di Saviano di fronte a quello che era né più né meno che una critica…”. La libertà di pensiero è sacra, soprattutto per la sua famiglia… Davvero encomiabile. Poi, in pratica, si verificano fatti incresciosi come quello degli editti bulgari di recente memoria: c’è sempre qualcuno che vuole strafare e d’iniziativa prende per ordine tassativo le libere critiche del sultano.
    …Sarà una bella società
    Fondata sulla libertà
    Però spiegateci perché
    Se non pensiamo come voi
    Ci disprezzate come mai
    Ma che colpa abbiamo noi…
    (Mogol – Bob Lind – 1966)
    The Rokes

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 19 aprile 2010 alle 00:34

  9. Caro Vittorio,
    stamani quando ho appreso dell’esternazione cinica e sprezzante di Marina (leggi: Silvio Berlusconi) su Saviano, volevo intervenire a Prima Pagina Radio3 per dire la mia, ma la linea era sempre occupata.
    Per fortuna, altri due ascoltatori hanno detto ciò che mi fumava dalle orecchie e dal naso, ivi compreso una critica spietata all’articolo di Vittorio Feltri sul giornalaccio di famigghia sempre su Roberto Saviano.
    Io urlo: Giù le mani da Saviano! (una voce all’infinito)
    In particolare, al canotto Marina voglio dire che suo padre pinotto non ha criticato l’autore di Gomorra, ma se n’è servito per farsi liberale (?) agli occhi dei mediocri, ivi compresi tutti quei borghesi pregni di maldicenza e incultura e sensi di colpa; cara Marina, Pinotto in realtà ha detto che parlare della mafia fa male all’Italia (!) confermando quanto già detto precedentemente e dalla maggior parte dei media trash italiani sottovalutato intenzionalmente come una boutade.
    Delinquenti di giornalisti che si spacciano per “analisti” di ‘sta minchia!
    La cultura dell’omertà (modello berlusconiano e non solo) è sposa delle varie mafie (italiano medio).
    Se lo volessimo in tanti, credo che Berlusconi potrebbe essere zittito e con lui tutti i tiranni del contemporaneo, cioé tutti coloro che tessono complessità di inganni ad arte per fottere le classi subalterne messe allo sbando.

    da ab   - lunedì, 19 aprile 2010 alle 15:15

  10. credo che una battuta sentita da Paolo Rossi riassuma bene il pensiero di Berlusconi:
    “..in Italia purtroppo esiste lo Stato, che si insinua come un cancro nella mafia..”
    N.B. Da tempo non ho più parole, perciò tanto di cappello a Robecchi e a quelli come lui che hanno ancora la forza di fare satira su questi tristi tempi e figuri..

    da Adele5   - lunedì, 19 aprile 2010 alle 18:43

  11. O forse Saviano si é servito di un grande, potente editore influente anche sui mercati esteri per vendere un libro tutto sommato mediocre (contenuti giá noti, scrittura poco piú che sufficiente) per diventare idolo intoccabile e riuscire a vendere anche una raccoltina di articoli di giornale con un titolo in stile fallaciano? Se fosse stato coerente e veramente coraggioso avrebbe pubblicato con un editore di terza schiera in una oscura cittá di provincia, magari meridionale.

    da rockmeamadeus   - martedì, 20 aprile 2010 alle 15:06

  12. @rockmeamadeus: sì, e lì, in una oscura città di provincia, sarebbe rimasto – ignorato col problema che analizza. Sei proprio fuori!

    da Adele5   - martedì, 20 aprile 2010 alle 18:34

  13. Non mi dite… Salta fuori adesso che “forse” la figlia di cotanto papà, passata dalla culla direttamente alla presidenza di Mondadori spa, abbia pubblicato il libro di Saviano solo per fargli un piacere… Così, spinta da un raptus tipico del partito dell’amore. Siamo proprio fuori allora, come osserva “Adele5″… Il capitalismo alla Cavaliere maniera non guarda in faccia a nessuno pur di fare soldi. Per i soldi il sultano farebbe pubblicità perfino ad un romanzo di satanasso in persona. Senza rischi post mortem peraltro… Egli infatti se ne può altamente fregare sia dell’etica che dei buoni principi morali in quanto sembra che goda individualmente perfino del legittimo perdono divino, in quanto a differenza dei comuni mortali timorati di Dio, ma disgraziatamente divorziati, lui, pur facendo parte della stessa categoria di sfigati, può benissimo accostarsi ai sacramenti divini infischiandosene delle direttive papali…

    da Vittorio Grondona   - martedì, 20 aprile 2010 alle 23:10

  14. @ rockamadeus,
    il fatto che Berlusconi abbia un impero mediatico non è colpa di Saviano, il primo che ha evidenziato a livello di massa le sabbie mobili in cui stiamo affondando e, al contempo, galleggiando per colpa di precisi nomi e cognomi collusi.
    Saviano fa anti-mafia; Marina Berlusconi appoggia, invece, la cultura dell’omertà. E, questo, dal punto di vista della deontologia di un editore, è fatto gravissimo; di una cinicità e spregiudicatezza depravata oscena. Soldi fatti sul sangue della parte migliore della società italiana, ridotta a una non-vita.

    da lili brik   - mercoledì, 21 aprile 2010 alle 11:38

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