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Tecnologie: Pecorella inventa la retromarcia

Paese di santi, navigatori e avvocati di Berlusconi. Ma anche paese di inventori e di avvocati della Camorra. Dopo avere infangato la memoria di una eroica vittima della camorra, don Peppe Diana, dicendo che il movente del suo omicidio non era chiaro, che forse c’erano altri motivi, che forse don Peppe custodiva le armi dei boss, e tutto il campionario, l’avv. Gaetano Pecorella ha messo a punto un marchingegno di sua invenzione: la retromarcia. Non è vero. Non voleva. Non ha fatto apposta. Si scusa. Chiede perdono. Sarà stato frainteso. Le cavallette. L’inondazione. La tintoiria non gli aveva consiegnato il tight. Come tutto le invenzioni, anche la marcia indietro ha la sua storia di tentativi, prove e tecnologie. In un primo tmpo l’avvocato Pecorella si è indignato. Poi si è inalberato. Poi si è risentito. Poi si è chiuso in un ostinato mutismo e alla fine ha fatto pubblicare su Repubblica (leggi qui) le sue scuse e l’annuncio dell’invenzione della marcia indietro. A Roberto Saviano, che aveva denunciato le parole offensive di Pecorella (leggi qui) va ancora una volta il ringraziamento di tutti. Stare attenti. Non distrarsi. Non lasciar perdere, non voltare le spalle, non far finta di niente.
Tutto bene, alla fine, a parte un divertente incidente: provando la sua invenzione, e innstando la retromarcia, Pecorella ha sabgliato manovra ed è finito nel ridicolo. Nella foto, l’avvocato Pecorella con i capelli scomposti per la velocità della retromarcia.

9 commenti »

9 Commenti a “Tecnologie: Pecorella inventa la retromarcia”

  1. Questa Faccenda dimostra in modo inequivocabile che la deriva di questo paese ha raggiunto, anzi oltrepassato e di molto il livello di Guardia, il Sig. Pecorella ha detto quello che ha detto nel chiaro Intento di Infangare la Memoria di Don Diana e Depistare quella parte di Opinione Pubblica(anche se mi scappa da Ridere nel definirla così perchè non più di Opinione Pubblica si tratta ma di Pensiero Unico di Arcore);che certo non si prende la briga di andare a vedere le carte processuali e prende x buoni i Dubbi e le Insinuazioni che Pecorella gli Elargisce a piene mani,probabilmente il sig.Pecorella che ha detto quelle cose in uno studio televisivo, non si aspettava che i 2 ragazzi che gli hanno chiesto conto delle sue dichiarazioni,e che lui ha cercato di intimidire con le visite della Polizia,dessero poi seguito alle loro intenzioni,con tutto quello che ne é scaturito poi, x cui la sua Retromarcia e le sue Scuse alla Famiglia di Don Diana, sono quanto di più Falso e Ipocrita; io mi chiedo come può in un Paese Democratico il Presidente della Commissione Giustizia in Parlamento difendere in Aula un Boss della camorra, guarda caso colui che poi é stato condannato come mandante dell’Omicidio di Don Diana, e non contento di stare in un Paese che gli consente ciò si permette anche di Infangare la Memoria di un Prete che è un Esempio, lui sì di Impegno Civile, Etico e Morale.

    da Giorgio Casciarri   - martedì, 4 agosto 2009 alle 13:26

  2. Per chi se lo fosse perso, una quindicina di giorni fa l’avv. Pecorella si è lanciato in una perorazione sulla grande cultura italiana, che noi della sinistra non perdiamo occasione di denigrare, invitando all’orgoglio nazionale.
    E fin qui niente di male, ma poi come esempio ha citato Rita Levi Montalcini: possibile che nessuno si ricordi più degli insulti quotidiani che la signora Montalcini dovette subire, per mesi e mesi, in Parlamento dai colleghi del suddetto Pecorella?
    Le facce di tolla non cesseranno mai di esistere, ma almeno i presenti al dibattito potevano provare a dire qualcosa…
    (è per questo che non mi sono stupito di questa nuova uscita dell’avv. Pecorella: smentisca pure quanto vuole, come la pensa veramente ormai l’ho capito)

    da giuliano   - martedì, 4 agosto 2009 alle 13:36

  3. PS: il dibattito era su Antenna3 / Telelombardia, in tv.

    da giuliano   - martedì, 4 agosto 2009 alle 13:38

  4. Ma come dice il saggio Mike Bongiorno, la prima risposta è quella che contaaaaa!!!
    Nessuno è in grado di credere all’autosmentita del Signor Avvocato. Costui da avvocato (difendendo il boss casalese egemone in Spagna Nunzio De Falco, mandante dell’omicidio di don Peppino Diana) ha sostenuto esattamente quello che sostiene da politico.
    La continuità sta nei fatti, a meno che non si dimetta da una delle due cariche: o da politico che finge di combattere la camorra, o da avvocato (ora a quanto pare ravveduto a parole) e continuare a fare il politico con fatti coerenti.
    Pare però che nel Berlusconistan il conflitto di interessi sia titolo di merito…

    da Pistillo   - martedì, 4 agosto 2009 alle 19:06

  5. Il deputato PDL Maurizio Bernardo nato a Palermo, ma per coerenza politica eletto in Lombardia, in quota addirittura al presidente Formigoni, finora emerito sconosciuto ai più, ha dato il suo nome all’emendamento al DL anticrisi, poi parzialmente modificato con un DL correttivo, che originariamente recitava, fra l’altro: “Le procure regionali della Corte dei Conti esercitano l’azione per il risarcimento del danno all’immagine nei soli casi previsti dall’articolo 7 della legge 27 marzo 2001 numero 97″. I “soli casi previsti” sono quelli della “sentenza irrevocabile di condanna”. Va da sè che anche questo lodo era destinato ad escludere le indagini che riguardano l’immagine del Cavaliere, indicato da alcune testimonianze come libertino utilizzatore finale di femmine di lusso procurate gratis da un disinteressato imprenditore che gli vuole solo bene. L’avvocato Ghedini ci marcia tutti i giorni con i suoi “ma va là”, ma non basta. Adesso sbuca l’altro avvocato del Cavaliere, l’avv. Pecorella, che nella sua mansione di difensore “anche” di uno dei condannati per l’omicidio di Don Diana, afferma di essere stato fraiteso, di essere vittima di una speculazione politica. In sostanza ha corretto al contrario ciò che i media avevano riferito in merito alla sua convinzione che sottointendeva la presenza di dubbi sui fini camorristici nell’uccisione del sacerdote. Come al solito noi poveri sudditi siamo destinati a capire sempre l’inverso di quello che i nostri amministratori dicono… Facciamocene quindi una ragione se ne siamo veramente capaci. Questo episodio, aggiunto agli altri, contribuisce comunque a distogliere l’opinione pubblica dai veri problemi del Paese. Vagamente ogni giorno veniamo a conoscenza che in piena crisi stanno saltando fuori i soliti furbetti affaristi… Uno di questi straordinari personaggi, per esempio, l’imprenditore Silvano Genta, con la scusa di rilanciare la produzione, ha comprato con pochi soldi, 700 mila euro, l’Innse di Milano (ex Innocenti) e poi, previo licenziamento dei 49 dipendenti, ha deciso di smantellarla per venderla a pezzi lucrandoci vergognosamente sopra. La perdita dei posti di lavoro, la chiusura delle piccole imprese abbandonate in mano agli strozzini, lo sfascio della scuola, la povertà incombente, le famiglie sgretolate dall’ingiustizia sociale, l’aumento indiscriminato delle tasse indirette, l’annullamento di fatto del valore del risparmio da parte delle banche… per il nostro governo sono problemi di assoluta nullità rispetto al salvataggio ad ogni costo della reputazione del Cavaliere senza macchia e senza paura. Parliamo d’altro è la subdola parola d’ordine del momento ed il gioco “ciapa ciapa al maruchein” è l’ultimo indecente passatempo sulle nostre spiagge degli sceriffi, leghisti ed affini.
    Scusatemi lo sfogo ferragostiano…

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 5 agosto 2009 alle 00:27

  6. Berlusconi all’ultimo momento ha rinviato a domani il vertice di mercato del Milan con Galliani e Leonardo. Rimasto incagliato sul lettone di Putin nella posizione del trapezio, sono ancora in corso i tentativi per liberarlo.

    da gianguido mussomeli   - mercoledì, 5 agosto 2009 alle 12:32

  7. Berlusconi commentando l’omicidio di Massimo D’Antona dichiarò trattarsi di un regolamento di conti interno alla sinistra;
    appena ucciso Marco Biagi, Claudio Scajola (ex ministro giustiza) lo definì rompicoglioni;
    ed infine Pecorella che infanga la memoria di Don Peppe e Capezzone che dice che forse Fioravanti è innocente.

    Ma basta!
    Un po’ di rispetto per gli ultimi valori rimasti vivi in questo Paese!

    da Gianfranco Bertani   - mercoledì, 5 agosto 2009 alle 18:22

  8. Tra i giornalisti portati via perchè “nei pressi” di villa certosa e sgarbi( http://www.youtube.com/watch?v=GkbMK7nK7Lo ) oggi i maroni mi sono rotolati a terra :(

    da Andrea B   - mercoledì, 5 agosto 2009 alle 19:36

  9. sono felice che questo ennesimo fattaccio abbia la risonanza che merita. il tam tam funziona sempre; é un’arma democratica infallibile contro i mostri.
    onore alla memoria di don diana e abbasso le pecore coi loro pastori!

    da angela   - giovedì, 6 agosto 2009 alle 01:07

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