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mer
29
lug 09

Lega nel panico: Renzo Bossi promosso alla maturità

Il giorno in cui la Lega avanza la sua richiesta a proposito della riforma della scuola (conoscenza dei dialetti del Nord da parte dei professori del Sud che vanno a insegnare a Nord), una notizia clamorosa agita le acque del partito di Bossi. Il figlio del senatur, Renzo, ha finalmente passato l’esame di maturità. Dopo 19 tentativi andati a vuoto, solenni bocciature, accuse ai professori di essere terroni, o negri, o comunisti, slalom disastrosi tra i congiuntivi e tesine di storia scritte dal cane di Maroni, Renzo è finalmente passato alla maturità. Ora, nella Lega serpeggia il panico. Di fronte a tanto genio e a tanta cultura, i vertici del partito tremano. Calderoli, di fronte a uno che forse sa pure scrivere, teme per il suo posto. Bobo Maroni e ripassa freneticamene i verbi. Un tale Cota ha tentato il suicidio mangiando un libro, ma i portavoce del partito minimizzano: "Ma no, l’ha ingerito perché non sapeva come usarlo!". Intanto, sono state diffuse le dispense per i professori che vogliano insegnare al nord. Ecco alcune donade a quiz.
Riempire con la parola mancante
1) El segretari del parti l’è un bel …… e el minister del interno un sciur……
2) La testa del Calderoli l’è fada de ….., ma de quel bel dür!
3) Cunt i danée de Roma em fabricaa la nostra ………
(Soluzioni. 1 – pirla, pistola; 2 – legn; 3 – cadrega)

Nella foto, Renzo Bossi prova la tabellina del sei aiutato dal padre e dai militanti

21 commenti »

21 Commenti a “Lega nel panico: Renzo Bossi promosso alla maturità”

  1. Verranno qualche volta a far i turisti con la puzzetta sotto il naso a Roma…sapremo ben accoglierli! Che dici?…Non ti capisco!Ripeti un po’……no,no, non ti posso aiutare, io parlo solo italiano!
    Io spero che in tanti decidano di non andare più in vacanza o a visitare località patane…peccato, perchè ci sono dei bei posti…ma questi si meritano di crepare tra di loro, parlando bergamasco però…ehh!
    Poareti i professori ed i presidi del sud…pensate, doversi applicare ad imparare dialetti per loro incomprensibili e dover insegnare tradizioni di cui non gliene po’ fregà de meno!
    Chissà, metteranno anche le dogane o i confini? Dovremo passare, nel caso, esibidendo il passaporto? E’ da follia.

    da mietta   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 10:43

  2. Mietta, no, ti prego non lasciateci soli!!!
    Io nella bassa bergamasca ci vivo da 15 anni: ci sto bene, ho trovato i miei spazi e anche le persone giuste con cui fare tante cose: lottando con impegno per una convivenza civile. Il piccolo Bossi, nel mio comune, non troverebbe seguito: neanche il grande. Siamo una delle poche amministrazioni rimasta al centro sinistra. Con fatica, ma con successo. E ci rimarremo!!

    da Miti Feliciani   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 13:22

  3. … posso confessare una cosina di poco conto? io non sopporto più la loro arroganza, la loro ignoranza, il loro fascismo. mi urtano il sistema nervoso, mi levano l’aria vitale, mi fanno letteralmente schifo.
    so che queste parole sono pericolose e sarebbero da censurare come lette, mi scuso sinceramente in anticipo con chi le leggerà… profondamente, ma io provo un disagio a vivere in italia e non so quanto ancora potrò tollerare questo stato di cose; il background dell’italiano medio è nauseante, vomitevole: fascismo mixato con cattolicesimo e servilismo… bifolchi osceni! bleahhhh!
    io non sono certo monovocata, ma la vocazione della serva proprio non ce l’ho (con tutte le conseguenze culturali e relazionali del caso, sia a livello personale che professionale, naturalmente!). per esperienza diretta, posso documentare che in questo paese del cazzo una donna per emergere in qualche modo per le sue competenze maturate a colpi di anni di studio e tirocinio deve dimostrare di essere intelligente almeno due volte rispetto ad un uomo… c’è troppa puzza di ideologia maschilista in questo paese mafioso dove le donne o sono puttane o sono vergini immacolate. non è previsto che siano esseri umani.
    oggi sono triste (ovvero, realista), scusatemi tanto.
    a.

    da angela   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 13:22

  4. @ Miti
    Spero che le mie parole non ti abbiano offesa…ovviamente si tende a generalizzare..ed è male! Di persone di buoni sentimenti, civili e con apertura mentale ce ne saranno tante anche lì, ma…è difficle accettare una visione della vita a metà tra fascismo e xenofobia. Capiscimi…fate di tutto per opporvi, altrimenti si finirà ad una bella guerra civile…Il fatto più vomitevole è che questa gentaccia si professa poi cattolica….io lo sono, sebbene non praticante e penso che degli insegnamenti della religione in questi fatti non ve ne sia alcuna traccia.Sepolcri imbiancati sarebbero stati chiamati e pieni di vermi.
    Coraggio…..continuate a combattere e tenete duro!

    da mietta   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 14:06

  5. Ogni paese ha il suo dialetto, basta fare tre chilometri per ascoltare la parlata che cambia, e anche le parole, la grammatica. Chi non sa queste cose è un asino… Se avessimo politici e giornalisti seri, bisognerebbe chiedere ai leghisti: ma per “dialetto lombardo” lei intende che uno di Mantova e uno di Varese parlano la stessa lingua?
    Le cazzate più grosse si smontano con molta semplicità, il più delle volte…

    Comunque quando escono queste cose significa che ce l’abbiamo già in quel posto, ma vedo che ai miei lumbard piace (non mi adatto, ne soffro sempre molto…)

    da giuliano   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 15:42

  6. Che figata,
    La maestrina di Castello Cabiaglio che insegna il verbo ruvà (arrivare) a un bimbo che il prossimo anno nella scuola media di Gavirate deve prendere ripetizioni perché lì si usa il verbo arrivà. Nemmeno Vandesfros potrebbe insegnare con le carte in regola al di fuori di Porlezza.
    … e un insegnante, cambiando sede e regione, deve rifare il concorso?
    Già la sognora Carfagna fa fatica a star dietro a tutto, così diventerebbe pazza.
    Personalmente mi piacerebbe sentire una lectio magistralis di Bossi sulle differenze linguistiche fra Cassano Magnago e Gemonio.
    Ah se ai suoi tempi gli esami da dutur li avesse potuti dare in lingua madre, magari non avrebbe dovuto raccontare alla mamma di essersi laureato quando era fuori corso da 10 anni!
    PS Prendete quest’ultima con beneficio di inventario: riporto una vecchia voce di popolo.

    da Gianfranco Bertani   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 15:45

  7. @ Alessandro Robecchi
    Dissento dissento dissento

    la frase corretta non è:
    2) La testa del Calderoli l’è FADA de ….., ma de quel bel dür!
    ma:
    2) La testa del Calderoli l’è FAJA de ….., ma de quel bel dür!

    da Gianfranco Bertani   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 15:49

  8. HAHAHAHAH RENZO bossi PRESIDENTE DELLA LEGA!un uomo di cultura ,FINALMENTE UNO CHE C’è L’HA DURO(?)ERCHE’ IL PADRE LO USA SOLO PER PISCIARE

    da RENZO   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 16:46

  9. fantastica, sto ancora ridendo. Sembra bravo “il” Robecchi.

    da Stefano   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 17:39

  10. ai signori della lega:sono nato ad asiago(VI) vivo a bari, mia sorella è nata a la spezia vive a bari,mia figlia è nata a bari e vive in canada… è medico come suo marito;mio cognato è nato a milano ha vissuto anni in venezuela a napoli e ora è a bari mentre sua madre triestina di nascita ha vissuto in venezuela a pescara e ora a bari, sua sorella nata a modena a vissuto a napoli ora a bari suo padre triestino vive ora a bari…. mi fermo per chiedere : dato che siamo tutti laureati nel caso volessimo ritornare dove siamo nati magari ad insegnare dobbiamo fare gli esami anche noi o no?

    da tommy   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 17:45

  11. Cara Angela , condivido pienamente cio’ che dici. É una vergogna ma le donne, nel nostro paese, hanno veramente molta difficolta’ ad emergere, in qualunque campo a meno che……e lascio perdere per carita’ di patria e per non beccarmi querele.
    Una donna italiana ha piu’ probabilita’ di emergere all’estero, in alcuni paesi, s’intende. Almeno ti valutano per quello che vali. Mara da Londra

    da mara   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 18:00

  12. magari è un inteligentone e riuscirà a sopravanzare anche quei geni di calderoli e borghezio ma anche dell’ineffabile salvini. certo che i vertici tremano di fronte a tanta intelligenza e cultura!!!!!!!!!!!.dik

    da dik   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 18:40

  13. Cari Amici, sarò legato a schemi sbagliati o antichi, ma:
    – se hanno la maggioranza del Paese, possono pure fare la Secessione cambiando la Costituzione
    – se non ce l’hanno sono dei traditori della Patria, perchè la Costituzione dice che l’Italia è “una e indivisibile”, pur tutelando le minoranze
    – se sono dei traditori le Procure della Repubblica hanno l’obbligo dell’azione penale nei loro confronti
    – i deputati e i senatori della Lega hanno la libertà di esprimere il loro pensiero politico al riparo della loro carica
    – tutti gli altri “politici” locali, regionali, provinciali e comunali no, pertanto andrebbero indagati.
    Che ne dite?
    Ciao a tutti, anche ai leghisti
    Prudentissimo

    da Prudentissimo   - mercoledì, 29 luglio 2009 alle 21:36

  14. Davvero, quando penso alla lega, a Bossi, a suo figlio e a tutti i verdognoli allevatori di idiozie mi vengono i brividi… Temo la conseguenza tragica della loro inqualificabile politica. L’ignoranza politica alimentata dalla cattiveria è la peggiore minaccia del quieto vivere e della pace dei popoli… Spero di sbaglarmi!

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 30 luglio 2009 alle 00:40

  15. @Vittorio 14
    Vivo, sono nato e cresciuto nella provincia di Varese, eccettuato la nonna vicentina, la mia famiglia è indigena da non so quante generazioni. Dovrei dunque conoscere lo zoccolo duro (ul socur dür) dell’elettorato leghista, tanto più che nell’infanzia ero di casa nel comune confinante a quello natale di Bossi.
    Sinceramente non capisco come questa gente che lavorava molto per sè, ma anche per i circoli (le vecchie osterie create da cooperative popolari), gli oratori, le cooperative di acquisto, adesso vesta la camicia verde.
    E’ vero, avevano sempre pronta l’offesa “terun”, ma poi quando constatavano che il “terunel” lavorava ed era svelto di carriola diventan amiis e magari consuoceri.
    Poi negli anni ’70 i tetti delle villette si sono popolate di pennoni e antenne per ricevere più televisioni private possibili. Che il virus sia passato da lì? boh!
    Mi congedo raccontandovi un fatto che non sono mai riuscito a decifrare.
    Al tempo in cui il primo governo Berlusconi cadde per mano di Bossi, seguirono le elezioni in cui la lega partecipò senza alleanze. A Varese raggiunse un risultato bulgaro, qualcosa tipo 55%. Venne l’estate e di fronte la mia vecchia casa a Varese, in via Crispi, nel vecchio piazzale del lunapark la lega allestì gli stand per la propria festa. Vengo al dunque: c’era il deserto. Tanto che i venditori di pannocchie abbrustolite e porchetta abbandonarono al secondo giorno la piazza lasciando un maggior senso di vuoto. Cosa che neppure i diplomatici giornalisti locali riuscirono a non osservare (sempre con diplomazia, si intende). La kermesse gastropadana si chiuse con il comizio di Bossi che dava con tanto di riscontri oggettivi del mafius a Berlusconi, peccato che fossero presenti solo una decina di smemorati.
    Altro che giallo di Cogne e di Garlasco, a Varese ci sono i fantasmi!

    da Gianfranco Bertani   - giovedì, 30 luglio 2009 alle 10:25

  16. Inqualificabili, è una provocazione continua…ma ora aspettiamo fiduciosi la rettifica….mai detto, ma che avete capito,è solo una battuta innocente (o fuor del senno uscita?)….
    http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/lega-alpini/lega-alpini/lega-alpini.html

    da mietta   - giovedì, 30 luglio 2009 alle 10:59

  17. A Gianfranco Bertani voglio confermare il mio rispetto e ammirazione per la città di Varese e per i suoi cittadini che conosco benissimo in quanto una mia parente ha sposato uno di loro. Spesso nel passato mi recavo a trovarla. Purtroppo ora non c’è più e quindi mi sfuggono gli attuali mutamenti di quella meravigliosa città. A parte questa premessa, il mio concetto per la Lega Nord non cambia. Come avviene in tutte le situazioni che rendono in qualche modo difficile la vita soprattutto ai più deboli, i furbi trovano sempre il modo di cavalcare il disagio degli altri per trarne profitti di nicchia. Il caso politico della Lega Nord, il peggiore fra l’altro scaturito nel dopoguerra, non fa eccezioni. Io la vedo così: nessuna politica è utile alla società quando abbia fra le sue strategie di potere quella di incrementare l’odio nell’interno della società stessa. Il fascismo ha fatto così, perché vogliamo tornare indietro?

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 31 luglio 2009 alle 10:18

  18. Vi segnalo questa notizia :-)

    http://www.unita.it/news/la_storia/87115/calabria_acquaformosa_si_deleghizza

    da Antonella   - giovedì, 6 agosto 2009 alle 14:41

  19. conoscenza dei dialetti del Nord da parte dei professori del Sud che vanno a insegnare a Nord

    Ma dico siamo impazziti ?

    da kyboy   - martedì, 8 settembre 2009 alle 01:37

  20. come siete patetici.Ricordate il rispetto alla democrazia! Il voto è sacro, se il nord vota lega rispettatelo! Il nord è stanco di mantenere asini come voi!

    da mauro   - mercoledì, 3 febbraio 2010 alle 15:11

  21. Tutto questo astio nei confronti della Lega, tutto questo gran parlare con l’unico fine di screditare il nostro Paese in cosa si traduce?
    Mi aspetterei da chi critica la maturità e la capacità di cercare di risolvere i problemi piuttosto che rimarcare continuamente la situazione problematica che siamo costretti a vivere.
    Sembra sempre che tutti si adirano e si sentono offesi dalla Lega, dal razzismo, da riforme che minano alla salute della democrazia ma a conti fatti alle elezioni i cittadini danno la propria fiducia e il proprio consenso a che questi individui di dubbissima moralità, beceri, razzisti e anche un bel po’ ignoranti abbiano la possibilità di rimanere dove sono.
    Questo governo ha fatto in modo tale da dividere a tal punto il Paese che oramai le reali volontà del popolo finiscono per tradursi solo ed esclusivamente in manifestazioni di piazza strumentalizzate oppure in voti ad elezioni sempre più rispondenti ad un atto di consuetudine piuttosto che di interesse per il bene dello Stato.
    Io chiedo a tutte queste persone che si lamentano, che si schifano e che non si identificano nel pensiero dominante gestito dalla maggioranza voi cosa fate per migliorare le cose?
    Scappate dall’Italia
    Sbraitate
    Prendete parte a manifestazioni di facciata
    Finite per arrendervi e vi riunite a scrivere intorno al vostro dissenso
    E’ questo che fate.
    Se realmente voi foste persone capaci di amare la vostra terra e capaci di sostenerla nei momenti del bisogno cerchereste di abbattere il sistema vigente che vi tiene separati.
    Io sento che voi siete più forti, più intelligenti, più capaci dei politici ma dovete dimostrarlo.
    Dobbiamo dimostrarlo.
    Dobbiamo tentare di avvicinarci l’uno all’altro e dimostrare che anche noi possiamo fare numero.

    da Demon   - mercoledì, 10 febbraio 2010 alle 01:49

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