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Ecoballe – Che mondo sarebbe…

Oggi la notizia che rotola sulle gazzette e che ci fa vibrare di legittimo orgoglio è che sappiamo fare almeno la Nutella. In una classifica di “reputazione e affidabilità” stilata dal Reputation Institute che valuta le aziende mondiali, Ferrero è arrivata al primo posto, il che ha garantito garruli festeggiamenti su tutti i giornali. Hurrà! L’orgoglio nazionale si impenna!
Ma attenzione. L’aver piazzato un’azienda italiana al primo posto ci dà un vantaggio stellare: ci esime dal leggere la classifica per intero. Eh, già, scopriremmo che il made in Italy, Ferrero a parte, non sta poi tanto bene. Per trovare un’azienda italiana affidabile e credibile, infatti, bisogna scendere fino al 90° posto (Pirelli), e poi calarsi di nuovo al 117° posto (Eni) e quindi scendere ancora fino alla posizione numero 120 (Coop). E poi basta. Perbacco, il famoso made in Italy dove sta? La Fiat che sta conquistando il mondo se la sono scordata? Lo scarparello marchigiano che cuce a mano le Tod’s?
Tristezza. Curabile con la Nutella, ovvio.
Ma ancora più triste, ecco la classifica del 100 brand più preziosi del mondo. Insomma, i marchi messi in fila per valore (in milioni di dollari) dalla società di marketing globale Millward Brown Optimor. Anche qui, dramma e tragedia. Per trovare un marchio italiano bisogna calarsi fino alla posizione numero 86 (Gucci, che tra l’altro è italiano solo di nome). Tutto qui? No, al posto numero 99 troviamo Tim. E poi basta. Chiuso. Fine (Per la cronaca i primi tre marchi del mondo in valore sono Google, Microsoft e Coca-Cola).
Per farla breve, il famoso made in Italy, che è diventato “Sistema Italia” da quando il made in Italy si fa in Cina, non brilla per niente (Ferrero a parte). Tutta quella retorica, tutta quella propaganda, tutto quel glamour… e poi restiamo lì, con la Nutella in mano.

8 commenti »

8 Commenti a “Ecoballe – Che mondo sarebbe…”

  1. non ci credo! Dove sono Padreppio, le veline, gli Amici di Maria de Filippi, Mariano Apicella, l’8 per mille alla chiesa cattolica, Moggi, e la Lega? Io sono orgoglioso di essere Tagliano, anzi Padano 😉

    da juhan   - sabato, 9 maggio 2009 alle 15:39

  2. Come made in Italy e come più ricchi del pianeta Ferrero viene prima di Berlusconi, e tanto mi basta per prendermi stasera una intossicazione da nutella:)))

    da nike   - sabato, 9 maggio 2009 alle 16:28

  3. quale detersivo che lava così bianco che più bianco non si può oserà più togliere una macchia di nutella?
    piuttosto via il logo della benetton, ma la macchia me la tengo fa più…glamour.

    da daniele   - sabato, 9 maggio 2009 alle 17:19

  4. ah andiamo bene – se la Nutella e’ il nostro prodotto di punta non oso pensare quelli che vengono dopo…

    il mio consiglio e’ di starne alla larga:
    http://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/dolci/nutella.htm

    PS: nike buttala via e passa alla crema novi prima che sia troppo tardi per il tuo fegato!

    da zioFa   - sabato, 9 maggio 2009 alle 19:16

  5. Io è da anni che mi rifiuto di comprare e mangiare quella schifezza della Nutella, e mi faccio di Crema Novi, molto ma molto più buona (oltre che più sana).
    Avviso ai neofiti: se la cercate al supermercato il barattolino non è più rosso, ma sul marroncino.
    Buone spalmate (ma va bene anche a cucchiaiate…)!

    da siu   - sabato, 9 maggio 2009 alle 22:55

  6. In un Paese come il nostro in cui tutti studiano e giustamente vogliono fare un lavoro che premi la loro istruzione ed il tempo ad essa dedicato. E’ quindi diventato quasi impossibile imbattersi in tecnici competenti in quasi tutti i campi del lavoro manuale. Da diversi mesi, per esempio, ho dato in mano ai cd centri di assistenza un paio di videoregistratori costati una cifra… Sono ancora in attesa di responso. E’ capitato in questi giorni un guasto alla lavatrice. L’ho comunicato subito al centro assistenza indicato dal rivenditore, il quale, meraviglia delle meraviglie, risponde ad un numero a pagamento. Conversazione quindi più lunga del normale e spreco eccessivo di spelling. Dopo due giorni arriva a casa finalmente il cd tecnico. Rinfrescato verbalmente sui difetti, prima ancora di dare un’occhiata sommaria alla lavatrice, mi sparava la sentenza: sono gli ammortizzatori. Costo 160/170 euro. Non posso fare l’intervento adesso perchè non ho con me gli attrezzi necessari (sic). Le darò un colpo di telefono quando sarò pronto (arisic). Vi ho annoiato con queste chiacchiere da lavandaia per esaltare il fatto che giusto con la nutella possiamo sfondare nel prestigio mondiale. Nei settori che contano pochi sanno fare qualcosa di qualità e nel contempo, capaci o non capaci, tutti si fanno pagare come fossero Leonardo da Vinci.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 10 maggio 2009 alle 12:08

  7. Due osservazioni completamente diverse fra loro.

    Anzitutto, lasciando da parte il “nostro” orticello, fa abbastanza impressione che 2 dei 3 piu’ importanti “brand” mondiali riguardino prodotti di pessima qualita (software M$, coca-cola): roba che la Nutella sembra quasi di alta qualita’.

    Poi, riguardo al commento di Vittorio Grondona: i tecnici competenti non scarseggiano solo nel campo del lavoro manuale. Penso al “consulente finanziario” della mia banca, gettato nel panico dalla richiesta di comprare un particolare tipo di titoli di stato (BTPi): non solo non sapeva di cosa stessi parlando (come fa uno a fare il consulente finanziario se non conosce nemmeno tutte tipologie di titoli di stato italiani?), ma mi ha pure imposto la firma di una dichiarazione (in cui affermavo di procedere all’acquisto nonostante il parere contrario della banca) normalmente riservata agli acquirenti di bond argentini e similia.

    da Emanuele   - lunedì, 11 maggio 2009 alle 11:00

  8. Gentile signor Emanuele, non ho davvero voluto infierire sul degrado di ogni professione… “A da venì baffone!” mi dicevano i miei vecchi. Purtroppo per adesso è arrivato solo un tizio pelato e senza baffi uscito come per incanto dal mondo virtuale della pubblicità… Non produce nulla, dice delle balle tutto il giorno, che subito nega di averle dette, eppure nel nostro Paese è diventato straricco… E’ il classico imbonitore del mondo dei balocchi che prospera con le pelli degli asini. Speriamo che gli italiani se ne accorgano in tempo, prima che diventino davvero irrimediabilmente dei ciuchi da circo. Sulle banche avrei tante cose da dire… Aspetto con fiducia. Prima o poi a.r. parlerà anche di questi sistemi truffaldini che navigano nell’oro coi soldi dei loro clienti, senza rischio alcuno. Pronti a rovinarli senza pietà quando sgarrino anche per pochi centesimi…

    da Vittorio Grondona   - lunedì, 11 maggio 2009 alle 22:12

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