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Il ministro Bagonghi: studenti guerriglieri. La risposta: magari!

"Gli studenti dell’Onda sono guerriglieri", la strabiliante affermazione viene dal ministro Renato Bagonghi, già pluriassenteista al Parlamento europeo, noto come il "fannullone di Venezia" presso i colleghi parlamentari europei. Gli studenti non si sono offesi e hanno ribattuto: "Ascoltiamo con attenzione tutte le critiche che vengono dal basso". Il ministro Bagonghi, nel corso di una conferenza stampa in cui era chiamato a spalleggiare la collega Gelmini (tanto per dire il livello della riunione) si è anche lanciato in una girandola di cifre incomprensibili e senza capo né coda, ha annunciato cinque o sei riforme che non farà e alla fine della riunione ha pronunciato quelle parole su studenti e guerriglieri. Quindi si è concesso una tazzina di caffé, nella quale ha nuotato per circa mezz’ora.
Nella foto, il ministro Bagonghi durante l’orario di lavoro.

26 commenti »

26 Commenti a “Il ministro Bagonghi: studenti guerriglieri. La risposta: magari!”

  1. E quelli dall’altra parte che sono….degli angioletti appiccicati al muro? Cari Bagonghi hai bisogno di una revizione al cranio…occupati di quei bravi giovinotti che alla 3^ Università di Roma hanno a disposizione un’aula tutta per loro per conservare le reliquie del fascio, manganelli, spranghe, aquile reali e fasci littori. Ma non era reato far apologia del fascismo? Di questo non ti occupi eh? E neanche il rettore del resto!Da una parte avremmo i guerriglieri…ma dall’altra di sono dei delinquenti con il cervello modellato in forma di svastica.

    da mietta   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 14:58

  2. Carissimo Alessandro,
    non ti ho mai scritto ma seguo spesso la tua “opera”, dai tempi di “Piovono pietre”.
    Mi hai fatto fare un sacco di risate in questi anni quindi è un po’ da stronzi, da parte mia, farmi sentire solo ora e oltretutto per criticare.Chiedo venia.
    Ecco la critica:
    con tutti gli spunti che può dare il ministro Brunetta per far ridere bisogna per forza puntare sulla sua statura? Se era nero o ebreo cosa facevi? Niente perchè sarebbe stato razzista? Non voglio disquisire su cosa sia satira o no, non ne sarei in grado ma prendere qualcuno per il culo per le sue caratteristiche fisiche lo fanno da anni al Bagaglino e non mi piace. Il tuo umorismo è di qualita superiore e cosi credo sia il tuo pubblico, dovresti essere più selettivo.Con affetto comunque immutato.

    da Corrado Ruggeri   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 15:08

  3. Forse per Alessandro è una allegoria..più che la statura prende di mira la sua bassezza d’animo. Potrei sbagliare, ma personalmente l’interpreto così….

    da mietta   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 15:35

  4. “Ascoltiamo con attenzione tutte le critiche che vengono dal basso”.

    splendida!

    da fabrizio   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 15:35

  5. hahaha le battute sulla statura sono da KO ma la foto e’ un’opera d’arte!
    @ Corrado Ruggeri non e’ che per caso sei basso di statura anche te vero? se anche fosse guarda che l’articolo non ce l’ha mica con tutti quelli bassi di statura ma con quelli basssi di statura figli di e che si chiamano …Bagonghi. Che gli dobbiamo dire allora a DeAndre’ per la famosa battuta di una sua canzone “Un Giudice” che fa:

    “E` triste ritrovarsi adulti senza essere cresciuti,
    la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,
    fino a dire che un nano e` una carogna di sicuro,
    perche` ha il cuore troppo troppo vicino al buco del culo.”

    eppure tutti dicono che e’ molto poetica…

    da zioFa   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 16:29

  6. Da che mondo è mondo la satira prende di mira i grassi, i magri, gli alti, i bassi i palestrati ed i flaccidi. Quindi nessuna meraviglia per l’on. Brunetta. Essere basso non è un difetto, ma essere basso politicamente è una grande sfiga che associata alla bassa statura fa mestamente ridere di più.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 16:58

  7. No, non sono basso di statura (oddio tutto è relativo sono 1,80m).
    La canzone di De Andrè è molto poetica ma, alcuni miei compagni di classe (alle elementari), la usavano per prendere in giro la nostra compagna affettata da nanismo e lei non sembrava apprezzarne particolarmente le sfumature.
    Però non voglio mica fare un discorso sul politically correct. Voglio dire che, da che mondo e mondo, la satira FATTA bene mette in ridicolo i potenti e le loro idee, la satira scarsa piglia per il culo i difetti fisici.
    Non è che, siccome faccio satira, automaticamente tutto sia di alto livello (Pingitore docet).
    Dato che Alessandro (oramai sono intimo) è uno che fa satira ad alto livello lo esorto a fare di meglio.
    E’ il mio gusto personale tutti liberi di pensarla diversamente.
    Però, per me, prendere in giro uno per le caratteristiche fisiche è razzismo.Cosa cambia se è basso, brutto o nero.
    Fa ridere che Brunetta sia piccolo ? Perchè ? E Andreotti gobbo allora? Non è da spanciarsi ?
    Ne so un paio anche sulla Bindi cessa e su Obama abbronzato.
    Non è il basso livello del destinatario della satira che ne eleva il livello.
    Altrimenti, con gente come Silvio, siamo tutti Karl Kraus 😀

    da Corrado Ruggeri   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 18:00

  8. Errata Corrige:
    la compagna ovviamente non era “affettata” ma “affetta”

    da Corrado Ruggeri   - giovedì, 19 marzo 2009 alle 18:10

  9. Gentile signor Corrado Ruggeri, Lei mi stupisce. Veramente. La satira non mette affatto in ridicolo i potenti e le loro idee. Semplicemente mette in risalto l’insieme di un personaggio cogliendone i lati umoristici che comprendono sempre anche l’aspetto fisico in relazione alla sua generale attività pubblica. Lei nel Suo commento ha invece messo brutalmente in evidenza solo l’aspetto fisico, negativo solo per Lei ovviamente, delle persone che ha citato. Sono queste le cose che io, amante della satira, non riesco ad apprezzare. Gli insulti non hanno mai fatto parte della satira. La Sua compagna di classe è stata semplicemente oggetto di un crudele insulto da parte di gente semplicemente maleducata.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 01:10

  10. :-X  click!
    ..speriamo che funzioni il collegamento..

    da ReAnto(Antonio)   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 09:36

  11. @ Vittorio Grondona

    Pienamente d’accordo.
    Il ministro Bagonghi assomma in sè 2 tipi di bassezza…è ovvio che quella morale è la più rilevante…non solo, erutta un astio proprio di chi sa di essere il primo ad essere in difetto ed a non essere coerente.Passa per uno assai poco presente “sul posto di lavoro”…come a dire…il bue che dice cornuto agli asini (che saremmo noi!).

    da mietta   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 10:05

  12. Non sono c’accordo con Vittorio quando dice che “la satira non mette affatto in ridicolo i potenti”, anzi penso esattamente il contrario.
    A zioFa faccio osservare che, nella canzone di De Andrè, è “la maldicenza” (e non l’opinione dell’autore) ad essere la prima causa della frustrazione di un uomo, che finirà per rivalersi sul suo prossimo.
    Sono quindi sostanzialmente d’accordo con Corrado, di cui condivido, nei confronti di Alessandro Robecchi, tanto l’osservazione di stile (non credo che sia altro) quanto la grandissima ammirazione.

    da Lele   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 12:09

  13. I potenti di solito si mettono in ridicolo da soli. Pensano di potere fare tutto quello che vogliono, comprese le cavolate. La satira ne coglie le sfumature e le amplifica per farli capire meglio per quelli che in realtà sono, in modo semplice ed immediato, da chiunque. E’ sostanzialmente per questo che i potenti non amano la satira.

    da Vittorio Grondona   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 14:27

  14. Basti vedere come va girando paparatzi….si addobba come la madonna di Loreto..non so se sia più ridicolo quel che dice o quel che si mette addosso! Vien da ridere, sì…Gesù che lui pretende di rappresentare non mi sembra prediligesse scarpe firmate od ori ed orpelli.Critica superficiale? Direi che l’apparenza sveli la pochezza anche dell’interiorità..in questo caso come in molti altri.

    da mietta   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 16:27

  15. son andato via un attimo e guarda che casino. Secondo me’ se prima si era usciti un po fuori dal vaso adesso si e’ proprio tracimato. Corrado, scusa eh, ma tutti i tuoi paragoni non centrano nulla con il contesto dell’articolo e nemmeno con il far satira. Far satira significa i primo luogo sollevare la sottana del Re e pigliarlo per il culo sui suoi difetti fisici e’ l’atto primordiale del sollevargli la sottana ed e’ una pratica che si perde nella notte dei tempi il cui scopo e’ abbastanza evidente. Robecchi non sta usando questa metodologia su un povero rom indifeso, ma bensi’ su un potente e quasi intoccabile parlamentare, e quindi ecco che dire che s’e’ fatto una nuotata in una tazzina di caffe’ lo fa scendere immediatamente dal piedistallo, affinche’ lo si possa guardare bene in faccia e criticarne l’operato, un po come io e te che stiamo scambiandoci qui opinioni alla pari.
    Non so se mi sono spiegato bene, spero di si’.

    da zioFa   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 17:29

  16. critica superficiale o meno le cose stanno davvero come dici Mietta.
    A Gesù ci si rivolge dandogli del tu, al Papa bisognerebbe dare della santità
    a Bertone dell’eccellenza.

    e su questo mi sa che c’è poco da ridere.

    da fabrizio   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 18:19

  17. Caro zioFa,
    evidentemente non mi sono spiegato.
    Io non discuto minimamente cosa sia Satira e cosa non lo è.
    Anzi, rispondendo a Vittorio, specifico che la cosa non ha, per me, la minima importanza.
    Io contesto il LIVELLO della battuta perchè, a mio avviso, non è il destinario della battuta che ne eleva il livello (non è il fine che giustifica i mezzi).
    Cerco di spiegarmi prendendo spunto da quello che dici tu:
    “Robecchi non sta usando questa metodologia su un povero rom indifeso, ma bensi’ su un potente e quasi intoccabile parlamentare”
    E’proprio questo il punto:
    la battuta è INTERCAMBIABILE!
    Una presa in giro di una caratteristica fisica che, applicata ad un povero Rom indifeso, è razzismo (o stronzaggine) applicata al potente diventa una bella battuta. Perchè? Perchè il potente mi sta sui coglioni?
    Brunetta non ci può fare niente se è basso ed i problemi che causa non sono dovuti alla sua statura (oddio…magari qualche problema di personalità).
    Ovviamente tutti liberi di pensarla diversamente (grazie comunque a Lele).
    PS
    Per quanto riguarda la Satira consiglio il signor Grondona di cercare la definizione che ne da Dario Fo.Io mi attengo a quella.

    da Corrado Ruggeri   - venerdì, 20 marzo 2009 alle 23:39

  18. Con tutta la stima, il rispetto e l’ammirazione che ho per Dario Fo, io sono abituato a sentire con le mie orecchie ed a giudicare col mio cervello, quindi, per quanto concerne la satira, mi attengo scrupolosamente alla mia definizione fino a quando non mi sarò convinto diversamente. Possiamo in definitiva dire che io e il signor Corrado Ruggeri non la pensiamo allo stesso modo sull’argomento. Credo che sia comunque positivo avere opinioni diverse. Le critiche poi sono il pane della democrazia… Fino a quando si possono ancora fare…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 21 marzo 2009 alle 11:03

  19. Chiarita la definizione di satira secondo le varie opinioni, vorrei soffermarmi sul concetto del “livello della battuta”. Per esempio la più cretina delle battute del Cavaliere è sempre di altissimo livello, tanto è vero che ne parlano tutti i giornali imbrattando stupidamente ed inutilmente tonnellate di carta. La vignetta molto significativa riportata sul giornale francese Le Monde: “dopo la moltiplicazione dei pani, quella dei preservativi”, che così ironizzava le posizioni vaticane sull’argomento in relazione alla tragedia dell’aids in Africa, è stata invece contestata e considerata irriverente e di bassissimo livello dalla politica bigotta per convenienza. Nella realtà invece è stata proprio quest’ultima a “scuotere” un ragionamento serio e generale sull’argomento.

    da Vittorio Grondona   - sabato, 21 marzo 2009 alle 11:30

  20. Amici, confesso che per un attimo mi sono quasi sentito tirato dentro, ma sono subito tornato in me: sono ormai troppo anziano per buttarmi in un dibattito sulla satira in cui hanno ragione tutti e torto tutti.
    Dunque, grazie per l’attenzione, ma mi limiterò a questo: non vi sembra un po’ scemetto, davanti a un ministro che chiama guerriglieri gli studenti, che minaccia di trattarli come guerriglieri (cioé? Fucilate?), davanti a norme para-fasciste che impediscono i cortei perché turbano il traffico o lo shopping, davanti a leggi che impediscono il diritto di sciopero, davanti alla polizia che mena, discutere così a lungo di una battuta?
    Era di cattivo gusto? Può essere. Chi se ne frega. Il ministro Brunetta non merita buon gusto. Come disse Pertini (lo disse a Craxi) a brigante, brigante e mezzo.

    da a.r.   - sabato, 21 marzo 2009 alle 12:10

  21. E’ vero, l’argomento satira mi ha tirato per il “gabbanino”… Però non mi ha assolutasmente distolto dal tema: L’on. Brunetta non meriterebbe tanta pubblicità per la sua forsennata irriverente cattiveria che dimostra nei confronti del genere umano socialmente meno fortunato di lui. Eppure bisogna parlare del suo misero operato per tentare di fargli democraticamente ingoiare le trovate infernali che stanno rovinando l’esistenza di tante persone. Ora perfino la fucilazione (?) sul posto, ipotizzabile fra le righe delle sue ultime dichiarazioni sconsiderate, degli studenti che non gradiscono le riforme demenziali del suo governo. Basterebbe anche solo pensare al fatto che molti impiegati dello stato per il quieto vivere sono costretti ad andare al lavoro in presenza di malattie serie. L’on. Brunetta, alla fine della sua favola infernale dovrebbe presentarci i conti sociali della sua attività inquisitoria… I medici fiscali non si muovono certo gratuitamente… Per dirne una. In quanto alla produttività, ne parleremo alla fine di questa brutta storia che l’rrequieto ministro ci ha regalato a contorno della crisi economica…

    da Vittorio Grondona   - sabato, 21 marzo 2009 alle 12:45

  22. Liberare l’italia dai cretini che ancora comandano ed intralciano le nostre azioni. E’ la sostanza del discorso di Alemanno al Congresso di scioglimento del suo partito ex fascista. Gasparri dice che non rinnega nulla delle sue idee. La Russa entra nel pdl dicendo che non rinuncia nemmeno ad una virgola di AN. Domanda: allora è Forza Italia che unendosi ad AN si sta dichiarando ufficialmente fascista?

    da Vittorio Grondona   - domenica, 22 marzo 2009 alle 12:55

  23. Facile prendersela con Brunetta, accusandolo di non conoscere gli studenti (lui, professore universitario) e perfino di assenteismo per quanto riguarda il suo lavoro all’Università di Padova! I soliti superficiali e maligni che riferiscono di “non averlo mai visto in cattedra”: ma hanno provato a fare il giro dietro per vedere se c’era?

    da in difesa dei più piccoli   - domenica, 22 marzo 2009 alle 13:56

  24. @Corrado Ruggeri
    “Io contesto il LIVELLO della battuta perchè, a mio avviso, non è il destinario della battuta che ne eleva il livello …”.

    Hai ragione, come potrebbe il Ministro Brunetta “elevare” (nel senso di far crescere) il LIVELLO della battuta?

    Fatta la pessima battuta, essendo nuovo in questo blog, saluto tutti e chiedo scusa
    Renato Bertossi

    da unitario1   - mercoledì, 25 marzo 2009 alle 04:43

  25. Da una nota di Camilleri, riportata in una rubrica de l’Unità, deduco che Brunetta non è stato eletto, ma chiamato a fare il ministro in quanto tecnico.
    E dunque di che mancata rappresentanza parla quando si riferisce al movimento degli studenti? Fra l’altro un movimento non è istituzione. Ma a quel signore sfugge la differenza.

    Quest’uomo è davvero Il Colmo. Una contraddizione vivente: chiama fannulloni agli altri e lui prende dalle nostre tasche lo stipendio (lauto stipendio) di professore universitario, senza mettere piede all’Università. Da europarlamentare se l’è spassata, sempre con i soldi dei contribuenti.
    Da ministro tecnico, e non eletto, minaccia e prova a zittire gli studenti, accusandoli di non essere democraticamente eletti negli organi rappresentativi dell’Università.

    Una curiosità: ma nel ministero che gli hanno affidato non c’è un cavolo di dipendente pubblico (fannullone per definizione) disposto dargli due sberle?

    da Antonella   - venerdì, 27 marzo 2009 alle 02:59

  26. All’adunata della Fiera di Roma dove ex camerati ed un misto di ex partiti trombati della prima Repubblica si stanno complimentando a vicenda in un mascherato congresso fondativo del Popolo della Libertà l’intervento del Ministro Renato Brunetta è stato accolto con una standing ovation. Evidentemente là in mezzo non c’era nemmeno un dipendente della pubblica amministrazione… Fra l’altro l’inquietante Ministro ha detto: “Siamo un po’ sfigati, quando arriviano al governo c’è subito una crisi”. Ma và!… Non solo una crisi, ma due, dico io. Una economica ed una politica. La prima è quella della finanza creativa, della quale il Ministro Tremonti ne sa forse qualcosa e lui invece, esperto consulente di economia, dimostra di non averla nemmeno lontanamente immaginata; la seconda è la sfiga per gli italiani meno abbienti di avere un governo che in ogni occasione annuncia di avere stanziato 9 miliardi di euro per aiutarli, ma ancora nessuno ha visto un solo cent. Addirittura i più poveri destinatari della fantastica social card a sorpresa prima di farla strisciare alla cassa, per scaramanzia di non subire l’umiliazione di trovarla vuota, se la strisciano nel sedere.

    da Vittorio Grondona   - domenica, 29 marzo 2009 alle 11:42

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