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feb 09

Maroni: più cattivi con i clandestini. A Nettuno gli hanno dato ragione

Il ministro degli interni Bobo Maroni ha detto la sua: "Per contrastare l’immigrazione clandestina bisogna essere cattivi". La dichiarazione è di oggi, al Corriere della Sera, ma le parole del ministro degli Interni erano già state prese molto sul serio due giorni fa a Nettuno, da tre italiani, F.S. (minorenne), Francesco B. e Gianluca C., arrestati dai carabinieri. Precedendo con rara lucidità l’invito del ministro degli Interni, certo B.M. (maggiorenne), i tre ragazzi hanno dato fuoco a un immigrato di origine indiana, riducendolo in fin di vita con la modica spesa di un euro di benzina. "Essere cattivi con i clandestini", frase che viene nientemeno che dal responsabile della Pubblica Sicurezza della Repubblica Italiana, sarà probabilmente la principale carta della difesa al processo, quando i tre giovani patrioti italiani potranno dire di aver anticipato con i fatti le parole del ministro. La difesa punterà tutto sul fatto che i tre non hanno fatto altro che mettere in pratica l’alta lezione morale del ministro degli Interni, e al massimo ripiegheranno sull’infermità mentale. Del ministro.
Nella foto, il ministro B.M. con due amici al tradizionale ritrovo di Pontida.
PS) Mea culpa: ho cercato invano su giornali e agenzie i nomi e i cognomi dei tre delinquenti di Nettuno, molto cattivi con i clandestini. Comprensibile che non ci sia il nome per intero del minorenne, ma mi chiedo come mai non c’è il nome e cognome dei due maggiorenni. Qualcosa mi dice che se fossero stati rumeni sapremmo nomi e cognomi e vedremmo le loro facce ben incorniciate nei telegiornali. Strano, eh!

11 commenti »

11 Commenti a “Maroni: più cattivi con i clandestini. A Nettuno gli hanno dato ragione”

  1. Francesco Bruno
    Gianluca Cerreto
    e ‘Samu’ il minorenne
    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=44865&sez=HOME_ROMA&ssez=PROVINCIA

    da zioFa   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 12:48

  2. siamo i campioni dei diritti umani, o almeno così ho sentito

    da michele   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 13:56

  3. Ma in che reltà vivono costoro…rumeni o autoctoni che siano? Che “film” hanno visto, di cosa parlano in famiglia, quali gli esempi, quale il livello di degrado raggiunto da società seppur diverse? Qui non basta la giustizia e la certezza della pena, occorre rivedere tutta una concezione di vita cominciando dai concetti basilari…lavoro non da poco!!

    da mietta   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 14:54

  4. Mannò, che dici, mica è razzismo. E’solo, banale bullismo….

    da stellavale   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 15:30

  5. Le interviste agli amici che ritenevano la faccenda poco più che una simpatica zingarata sono ancora più agghiacianti.

    E in definitiva conta poco per simili microcervelli se la vittima sia italiana o straniera, basta sia debole e indifesa.

    La stupidità criminale dei vigliacchi.

    Poi c’è il ministro che conferma che si deve essere cattivi con i deboli e indifesi .. mi sembrava e mi sembra un uomo mite Maroni .. la (in)sicurezza gli ha dato alla testa ?

    da luca   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 16:15

  6. perche’ microcervelli – se li pesi sono come il tuo, il problema e’ davvero che se metti Einstein a vivere a Nettuno per un paio d’anni in un appartamento con TV e telecomando, pure lui diventa un idiota. Il problema e’ a monte credo e riguarda un po tutto lo stivale.

    da zioFa   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 19:17

  7. E ma devi metterci un bel po’ del tuo per diventare un idiota simile .. e poi il telecomando lo hai in mano tu e puoi anche spegnerlo. Mica viceversa.
    Credimi questi si erano portati un bel po’ avanti col lavoro ..

    da luca   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 21:22

  8. il grande fratello, amici, l’isola dei famosi poi c’è la cultura, vuoi diventare milionario? gira la ruota, prendilo nel culo questa è l’italia di berlusconi che felice paga i debiti per conto degli amici del berlusca che si prendono il meglio di alitalia e a noi sempre nel culo c’è lo mettono ma la maggioranza degli italiani è contenta così perchè le frustrazioni le sfoga contro gli extracomunitari con i quali bisogna essere cattivi e sempre forti con i deboli e coglioni con i forti siamo in italia paesà

    da andrea   - martedì, 3 febbraio 2009 alle 21:28

  9. luca tu semplifichi un po troppo – io e (presumo) te magari la TV la teniamo pure spenta (se siamo qui preferiamo ovviamente internet) e quando la accendiamo sappiamo come maneggiarla ma tanta gente no e crede che qualcosa sia vera perche’ (l’avrai certamente gia’ sentito) “l’hanno detto in tv”. Mettici poi che gia’ le metropoli offrono poco e un cazzo oltre il centro commerciale o l’ikea delle vicinanze, figuriamoci la provincia. Comunque se siamo 60 milioni di anime e in tutta italia si sta a parlare di emergenza per 3 rincitrulliti che mettono fuoco a un poveraccio ti fa capire il potere ipnotico della TV.

    da zioFa   - mercoledì, 4 febbraio 2009 alle 01:36

  10. Per Luca, scusa la pignoleria, ma anche tu usi il termine “zingarate”, forse senza accorgerti che riflette, almeno secondo me, già un pregiudizio automatico”…

    Hai ragione, tutti possiamo decidere se e cosa vedere, ma le generazioni dagli anni 70/80 in poi sono cresciute con un monte ore di televisione pazzesco, e la televisione modifica i processi cognitivi. Adesso poi, in città come milano, ad esempio, è quasi impossibile non guardare la televisione: alle fermate della metro come su bus e tram sono installati televisori o schermi con proiezioni, all’ospedale niguarda, agli sportelli, se vuoi leggere quando arriva il tuo turno devi vedere una televisione installata al posto dei vecchi display, lo stesso in molti uffici postali. Senza audio, ma in modo che la tua attenzione non sia mediata da processi cognitivi di valutazione… quale senso di realtà ci rimane?

    Betty

    da Betty   - mercoledì, 4 febbraio 2009 alle 14:39

  11. La televisione ha avuto un ruolo pregevole per lo sviluppo della nostra società e quindi non è secondo me il caso di denigrarla in quanto tale. Purtroppo la folle corsa verso il consumismo ad ogni costo ne ha fatto un elettrodomestico ad uso esclusivo del peggiore mondo capitalista che che ha l’interesse unico di incanalare l’opinione pubblica. Totò, truffatore di professione nel film “Tototruffa ’62” dice che “ci sono più fessi che datori di lavoro”. E’ risaputo poi che dove c’è popolo c’è ignoranza. Chi governa politicamente la televisione studia programmi destinati appunto ai fessi ed agli ignoranti, che purtroppo sono ancora la maggioranza in ogni società. Abbiamo quindi il dovere di lottare contro questo medievale comportamento seguito da ogni parte politica che si alterna al governo del nostro Paese.

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 5 febbraio 2009 alle 12:36

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