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mer
26
nov 08

Editoriale – Antonio Gramsci santo subito

Colpo di scena: ecco Antonio Gramsci convertito, diventato cattolico in punto di morte con tanto di bacio all’immaginetta e sacramenti. Lo ha detto monsignor Luigi De Magistris, Pro-Penitenziere Maggiore Emerito (perbacco!) nel corso di una toccante cerimonia. Per la precisione nel corso della presentazione del primo catalogo internazionale dei santini, insomma una raccolta di figurine pie, niente a che vedere con l’album delle figurine dei senza-Dio del Manifesto, ma insomma, fatte le debite proporzioni sempre di una bella collezione si tratta. Il Corriere della Sera riprende la cosa in pompa magna, dando conto della strabiliante rivelazione storica. Eppure questa faccenda della conversione in punto di morte di Antonio Gramsci non è nuova. Venne già smentita a suo tempo da Paese Sera sulla scorta di influenti testimonianze storiche, e pure dallo stesso Corriere, sempre nel 1977. E dunque ecco lo scoop fresco di immaginetta, una voce già girata trent’anni fa, già rigettata dagli storici con testimonianze e documenti alla mano. Siamo allo scoop ciclico, che riemerge ogni qualche decennio, e allo stesso modo viene riseppellito. Prendiamoci Gramsci? Già tentato, già fallito.
Ma dunque, siccome di storia si tratta, ecco i fatti, ripassiamo un po’. Antonio Gramsci aveva vicino, nell’ora fatale, la cognata Tania. La quale, nelle lunghe lettere alla famiglia e all’amico Piero Sraffa – visto il carattere privato delle missive – non avrebbe certo taciuto un dettaglio così importante (per gli storici e per i tempi). Non solo: già dieci anni prima di quelle antiche smentite, nel 1967, Arnaldo Nesti, professore dell’Università di Firenze aveva incontrato in Svizzera le suore addette al capezzale di Gramsci (suor Linda, suor Maria Ausilia e, una certa suor Palmira, ri-perbacco), oltre al sacerdote che si recava ogni giorno da Gramsci morente. E nessuno di loro accreditò la tesi di una conversione. In più, rivelano gli storici più attenti, tra le rivelazioni della cognata Tania c’è anche quella relativa a una precedente malattia di Gramsci (nel ’33, quattro anni prima della morte), durante la quale lui le chiese di vigilare, che nessuno gli mettesse in mano santini durante il delirio, o lo comunicasse in stato di incoscienza. Insomma, niente trappoloni per il compagno Gramsci, era lui il primo a dirlo. Nel momento fatale Tania cacciò suore e preti.
Si potrebbe continuare, le testimonianze sono numerose e univoche, e insomma, se è di storia che stiamo parlando, la storia finisce qua. Oltretutto Gramsci fu cremato, cosa che non sarebbe avvenuta in caso di conversione, e che non piacque nemmeno al regime, timoroso di incidenti, visto che si era vicini al primo maggio. Punto. Resta da capire, o se volete, da almanaccare, sul perché si tenti un nuovo scippo sulle ceneri di Gramsci. Un bisogno di testimonial illustri da parte del Vaticano un po’ in affanno? Dice monsignor De Magistris nella sua rivelazione-scoop che “il Signore non si rassegna a perderci”. Bella frase, ma qui, a ben vedere è qualcun altro che non si rassegna: qualcuno avrà pensato che una bella immaginetta gramsciana nella collezione dei cattolici ferventi ci sarebbe stata proprio bene. La dimostrazione che non si può essere comunisti senza essere anche un po’ “catto”. Ma così non è, dannazione. Tentativo maldestro, e ci si chiede da dove arrivi, e come mai ci caschino le altre sfere vaticane. Che l’insuccesso gli stia dando alla testa?

21 commenti »

21 Commenti a “Editoriale – Antonio Gramsci santo subito”

  1. eh, già! visto che non hanno dalla loro neppure gesu cristo, stanno tentando un po’ così, a casaccio …
    mah …

    da Claudio L.   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 10:54

  2. Se si è convertito, ha dimostrato di essere quello che ho sempre pensato. Era un cristiano nel cuore.
    Questo li rivaluta moltissimo.

    da LORENZO   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 11:15

  3. una curiosità ma nel catalogo dei santini appaiono pure pinochet (filmato e fotografato mentre si abbracciava col wojtylaccio), bush (gran lettore della bibbia) e il nano p2duista (assiduo frequentatore del vaticano ?

    da king Mob   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 11:24

  4. Premesso che un eventuale possibile personalissimo colloquio fra Gramsci e Dio, ipoteticamente avvenuto in punto di morte secondo il monsignor Luigi De Magistris, non dovrebbe interessare nè agli storici e neppure alla Chiesa se dalla stessa fosse finalizzato alla ricerca di eroi d’effetto da dare in pasto alla gente sempre più incredula, io penso che in merito a tutta la questione sarebbe meglio piantarla lì. Niente è più sacro della vita intima delle persone. Anche di quella dei personaggi famosi. Conosciamo tutti quello che l’opera di Gramsci ha lasciato alla società, quindi limitiamoci a considerare solo quella, sia in positivo che in negativo a seconda dei punti di vista di ciascuno di noi.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 11:35

  5. Io non capisco il motivo di cotanto interesse mediatico per questa cosa.
    Se si fosse convertito sarebbe stato in un momento di (estrema) debolezza. Cioè se uno è ateo mentre sta muorendo a convertirsi non ci perde niente. Hai visto mai che?
    Se si fosse convertito e vivaddio saranno cavolacci suoi.
    Basta con le false notizie che depistano dalla vita reale.

    da diamonddog   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 12:36

  6. “Era un cristiano nel cuore.”: non avete il monopolio della bontà. Mia moglie ieri, mentre commentavo la notizia, e dicevo che se avessi un momento come quello descritto dal monsignore, per me di estrema debolezza e viltà – umana, ma pur sempre viltà di fronte all’ignoto – mi dovrebbero impedire di farlo, mi ha detto “va là, che tu sei cristiano più di tutti”: no, io amo l’umanità, e non mi serve alcuna interposta persona per farlo. Gramsci amava – e odiava. Cristo non è necessario. Cristiano non è sinonimo di buono: Torquemada (ma anche Ratzinger) lo dimostra.
    Sono senza dio: non escludo di cadere anch’io in braccio ad una croce in punto di morte, per paura dell’ignoto, perchè potrà pesarmi troppo l’horro vacui. Ma sono commenti come quelli di Lorenzo che, credo, mi faranno optare, per una sonora, lunghissima, colorita bestemmia alla toscana.

    da nando   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 13:24

  7. “Cioè se uno è ateo mentre sta muorendo a convertirsi non ci perde niente. Hai visto mai che?”
    Beh, diamonddog, dipende chi ci trovi dall’altra parte… e se ci fosse Allah?!
    Forse meglio rimanere atei…

    da Gianluca   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 13:43

  8. Ricorrere ai sacramenti per paura dell’ignoto non significa convertirsi. Per prenderci, allora, una persona previdente doc, dubbiosa dell’esistenza dell’al di là, dovrebbe aderire alle formalità previste da tutte le religioni della terra. Non penso che sia così che funzioni. Anche l’ateo più accanito, che segua le sue idee con coerenza ed onestà, professa ugualmente una fede, dimostrandosi nel contempo degno del dono finale, sempre se quest’ultimo fosse davvero previsto per premiare una vita sostanzialmente onesta.

    da Vittorio Grondona   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 14:11

  9. ma a questo prete chi glielo ha detto? e poi a noi cosa ce ne frega?

    da nello mainente   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 15:38

  10. Dai Nando …quell’orgoglio che ci fa credere chissa che.
    Ma è così difficile ammettere che nella nostra grandezza, siamo dei poveri miserabili?
    Anche tu avrai paura in punto di morte e sai perchè?
    Perchè questa vita non ti è bastata per riempire la tua voglia di eternità!
    E chi te la dà l’eternita? Rifondazione Comunista?

    da LORENZO   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 17:02

  11. I cristiani sono buoni …

    si ma arrosto, con le patate

    da Ten. Nulla   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 17:25

  12. Ma anche se fosse ? Pane per questo governo,non ce ne frega niente.Concordo con diamondog

    da Antonio   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 18:52

  13. Sapete che di solito non intervengo, ma… noto una cosa strana nei commenti. Qui non si sta parlando se sia giusto o sbagliato, o conveniente o incoerente convertirsi: è una sfera in cui ognuno fa quello che vuole. Ma siccome stiamo parlando di Storia, la cosa ha un suo peso. Diciamo che il tentativo di catalogare Gramsci tra i credenti (anche se dell’ultimo istante) è una specie di classico. Ci hanno provato negli anni Sessanta, nei Settanta e oggi ancora. Concordo che ci sono cose più urgenti e pressanti, per carità, ma non liquiderei la faccenda alla voce "cazzate" (insomma, sulla biografia e l’opera di Gramsci c’è chi ha costruito studi di una vita… è pur sempre la nostra storia, e anche la migliore che abbiamo)… Noto un po’ di leggerezza, insomma… niente di male, ma… strano… ciao a tutti

    da a.r.   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 19:20

  14. Una bufala ma atroce in quanto si dileggia la memoria di un uomo che è stato il massimo pensatore italiano e marxista-in un paese bigotto e riformista (per G. era un insulto).

    da pol   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 23:40

  15. PS-Sarebbe come dire che quando morrà Socci bacerà l’immagine di STALIN.

    da pol   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 23:41

  16. Chiama Pansa, ci pensa lui a catalogare. 😉
    Ciao Alessandro e complimenti per il blog, le trasmissioni , gli articoli etc.etc. Bravo sei.

    da Antonio   - mercoledì, 26 novembre 2008 alle 23:57

  17. Sono d’accordo con robecchi! Questa faccenda puzza, questi non sono pettegolezzi da comari di un condominio, queste sono notizie che hanno uno scopo ben preciso: vogliono fare di gramsci uno di loro e convincere noi “compagni” che stiamo dalla parte sbagliata.
    Ah…non dimentichiamoci poi che a confermare la versione di monsignore e’ stato kossiga: un nome, una garanzia!!!

    da marilu   - giovedì, 27 novembre 2008 alle 00:31

  18. La prossima cavolata vaticana:anche Hitler prima di spararsi si era convertito…e chiedo scusa per l´accostamento a Gramsci…

    da gianguido mussomeli   - giovedì, 27 novembre 2008 alle 00:44

  19. il rischio è morire sempre e cmq DEMOCRISTIANI e ciò non va davvero bene…..qesta falsa storia sulla conversione di gramsci in punta di morte non è propio un caso ,anzi, e un tentativo per diffondere l’idea che non c’è più nulla da fare… che siamo soli (infatti) ci dicono vedete anche lui la pensava alla fine come noi………..(oggi) è importante rispondere a questa provocazione ribadendo l’importanza di uno stato laico che contenga un pensiero altrettanto laico…. non dobbiamo arrenderci (w la resistenza laica), non dobbiamo sottovalutare certi discorsi, ma con calma e un pò di allegria urliamo pure che non sanno propio più che pensare se non tentare di RUBARE I SANTI ALTRUI E CALPESTARE L’OGGETTIVITA’ STORICA….p.s. aspettiamoci di tutto

    da valmat   - giovedì, 27 novembre 2008 alle 00:55

  20. Ma il Manifesto riceve contributi dallo Stato?

    da LORENZO   - venerdì, 28 novembre 2008 alle 11:40

  21. Per favore,non ditemi che Facchetti in punto di morte si era convertito al Milan…

    da gianguido mussomeli   - sabato, 29 novembre 2008 alle 14:29

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