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sab
5
gen 08

Tre dischi per D: Young, Tankian, Heavy Trash

Neil Young – Chrome Dreams II (Reprise)
Mettiamola così: ogni volta che il canadese più elettrico del mondo prende in mano la chitarra scoppia la febbre del giudizio: sarà ancora lui, non sarà più? Questo accade perché Neil Young suona da quando avevamo ancora i pannolini e ora che siamo pre-anziani continua a suonare. Spesso ha fatto dischi non memorabili, e altrettanto spesso ci ha azzeccato alla grande. Qui siamo nella parte buona della sua discografia, con cavalcate elettriche anche eccessive che fanno un po’ rock del tempo che fu, chitarre acustiche, voce perfetta e una tensione costantemente viva anche se non ci sono i Crazy Horse, sua banda storica. I fans escono come sempre felici da un’ora di ammollo nella straripante poetica younghiana, rinfrancati, sollevati dal sapere che il vecchio Neil è sempre lì, ottimo e abbondante.

Serj Tankian – Elect the dead (Warner)
Armeno libanese ma del tutto americano, Tankian è il front man e la voce solista dei System Of A Down, uno dei gruppi di punta del rock militante statunitense. Qui ci presenta un progetto solista che ha qualcosa di strabiliante, perché riesce a mantenersi rock senza alcun dubbio, ma al tempo stesso a giocare con suoni e chitarre, a comporre canzoni che sono lineari in apparenza, ma che svisano spesso verso soluzioni elettriche che non ti aspetti. Ha fatto quasi tutto da solo, ma figurano nel disco anche i contributi di alcuni musicisti del Primus, garanzia di dissonanza e di divagazione psichedelica. Un ottimo disco, con magistrali cambi di tempo, esplosioni improvvise, soluzioni mai scontate e una discreta rabbia, a volte trattenuta, a volte no.

Heavy Thrash – Going Way Out With Heavy Thrash (Yep Roc)
Disco minorissimo, chicca quasi clandestina (naturalmente acquistabile in rete), ma oggettino fremente di puro divertimento. Jon Spencer, anima degli Heavy Thrash, gioca da par suo a frullare un mix micidiale di rockabilly, rhythm and blues scalcagnato, rock’n’roll primigenio e country psichicamente disturbato. Cocktail divertente e saltellante, da bere anche distrattamente, tanto ci penserà lui a catturarvi. Quanto ai riferimenti, ognuno cerchi in queste canzoni quelli che vuole, tanto ci sono quasi tutti, e nessuno sa come definire il genere. Meglio così, la miscela è unica, perché darle un nome?

1 commento »

Un Commento a “Tre dischi per D: Young, Tankian, Heavy Trash”

  1. Se la Blues Explosion era la rivisitazione del Blues fatta dal menestrello indie Jon Spencer, Heavy Trash ne e’ la rivisitazione del Rock’n’roll di Memphis…con una piega che sta voltando verso il country.

    Heavy Trash, qui dal vivo foto esclusive, have a look
    http://liveon35mm.wordpress.com/2008/02/02/heavy-trash/

    ciao
    Valerio

    da liveon35mm   - lunedì, 11 febbraio 2008 alle 18:47

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