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mer
23
gen 08

Temporale – Cinque cerchi alla catena

Buon anno. Lo dico per modo di dire, perché come tutti sapete è l’anno delle olimpiadi in Cina. Ciò vuol dire che le fucilazioni di massa negli stadi saranno sospese per far posto all’atletica leggera, e riprenderanno quando tutto il mondo si sarà complimentato con la Cina per il buon successo delle Olimpiadi.

Le Olimpiadi sono un eccellente modo per guardare questo colosso mondiale che ha quasi un miliardo e mezzo di abitanti e un prodotto interno lordo che cresce di oltre il 10 per cento all’anno. In pratica è un’idea magnifica fare le Olimpiadi nella più grande fabbrica del mondo. E’ una grande festa per tutti, e poi cerchiamo di guardare il lato conveniente della faccenda: andando in Cina a vedere le Olimpiadi potremo finalmente comprare molti prodotti lussuosi del made in Italy direttamente nel posto dove sono stati fabbricati, prima che ci mettano l’etichetta made in Italy. Insomma, un bel risparmio.
Ovviamente vedere un paese povero che si arricchisce tanto in fretta, che cresce così vorticosamente, che diventa la prima potenza mondiale è uno spettacolo affascinante, a meno che non siate americani e non stiate diventando velocemente la seconda potenza mondiale.

Certo, la crescita ha i suoi problemi, per esempio la grande piaga dell’inquinamento. Si calcola che grazie al benessere diffuso La Cina abbia sostituito in pochi anni un miliardo di biciclette con un miliardo di utilitarie che vanno a benzina, il che significa che presto dovremo andare a vivere su Marte, dove l’aria sarà migliore. Però tutti assicurano che non è il caso di preoccuparsi troppo, a meno di non essere tra quel centinaio di maratoneti che correrà per 42 chilometri respirando anidride carbonica. Saranno le prime Olimpiadi della storia in cui gli atleti andranno a gasolio. Ci sarà qualche controindicazione per l’antidoping… troveranno dei centometristi con benzine illegali, troppi ottani. Per il mezzofondo si consiglia il gasolio.

Saranno anche le prime olimpiadi a copertura globale via rete, i primi giochi in cui la trasmissione via Internet sarà totale e capillare. In pratica se siete un finlandese potrete accendere il computer e vedere le gare restando sul vostro divano in Finlandia. Se siete un boliviano potrete accendere il computer e vedere le gare sul vostro divano in Bolivia. Se siete cinese potrete accendere il computer, collegarvi con il mondo, aspettare che il provider dia il vostro nome alla polizia politica e poi guardare le gare dalla vostra cella del carcere, dove però mancherà la corrente. Peccato.

Soprattutto, le Olimpiadi saranno una  grande occasione di pubblicità per la Cina. Tutti si accorgeranno che quello che un europeo fa per dieci euro all’ora, un cinese lo fa per cinque, un cinese povero lo fa per tre, e un nordcoreano scappato in Cina lo fa per 0,50, e questo darà grande impulso all’economia mondiale, rendendo un po’ meno grave agli occhi di tutti quella vecchia faccenda dei diritti umani. Certo, i diritti umani sono una bella cosa, non dico di no, forse gareggeranno anche loro, ma le speranze di piazzamento sono pochine. Dopotutto, non hanno nemmeno uno sponsor.

1 commento »

Un Commento a “Temporale – Cinque cerchi alla catena”

  1. Sono venuto a riprendere questo tuo pezzo, perchè se c’è una cosa che ultimamente mi fa veramente inc…are è questa storia del Tibet. Non che abbia nulla contro i Tibetani, ovvero, se non ci fossero dei “strani” riscontri di carattere religioso, il mio sospetto è che in molte parti del mondo, in primis da noi non sarebbero neanche presi in considerazione. Avevo, in modo evidentemente diverso da molti nostri media, in mente che la pena di morte e la censura e … (eccetera) fossero i problemi su cui si doveva misurare la Cina rispetto all’assegnazione dei giochi olimpici. Da qualche giorno mi sento ripetere che se sono disposti a lasciare la libertà religiosa ai monaci tibetani tutto sarebbe (vedi Sarkosì) risolto.
    Cordiali saluti a tutti
    Riccardo

    da Riccardo   - lunedì, 7 aprile 2008 alle 16:12

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