Alessandro Robecchi, il sito ufficiale: testi, rubriche, giornali, radio, televisione, progetti editoriali e altro
 
ven
2
nov 07

Temporale – Mostre da Mostri

Cosa c’è di più stimolante ed entusiasmante dell’arte contemporanea? Nulla. Una volta (parlo di trent’anni fa) certi brividi ce li dava il rock’n’roll, oggi possiamo scegliere tra una miriade di opere d’avanguardia e transavanguardia, installazioni, musei ed esposizioni che esplorano i limiti della comunicazione e rivoluzionano l’estetica. Ecco le opere che non potete perdere per essere davvero di tendenza.

Italia (Autori Vari, installazione, sempre aperta al pubblico)
Installazione molto complessa, con circa 59 milioni di figuranti, è di gran lunga l’opera d’arte che osa di più sul panorama mondiale (Time le ha dedicato un numero speciale parlando di “capolavoro surrealista”). In un flusso di coscienza che contiene tutto e il contrario di tutto, gran parte della classe politica si adopera per mantenere i propri privilegi e gran parte della popolazione si sgola gridando “vaffanculo”. Milioni di visitatori accorrono ogni anno per ammirare questa gigantesca installazione, in cui lo spettatore può camminare, dormire, mangiare, farsi rapinare, innamorarsi, stare in coda in autostrada finché la sua macchina non diventa un’auto d’epoca.

Guantanamo (a cura del Dipartimento di Stato Usa – Cuba)

Mostra permanente e interattiva tutta dedicata alla comunicazione tra gli esseri umani: alcuni umani interrogano armati di tubi di gomma; altri umani rispondono chiedendo assistenza legale che gli viene negata. Le principali riviste d’arte mondiali si sono occupate con accenti entusiastici di questa esposizione, apprezzando in particolar modo gli allestimenti in reti metalliche e il gioco cromatico dalle sfumature arancioni. E’ l’unica mostra al mondo vietata ai giornalisti. Essendo l’esposizione permanente, possono diventare permanenti anche i visitatori, spesso prelevati dagli organizzatori in Iraq, Afghanistan, Pakistan.

Pagoda Shwedagon (a cura della Giunta militare – Rangoon – Birmania)

Famoso per le sue cupole d’oro e per essere il centro nevralgico della pratica buddista, il tempio Shwedagon di Rangoon, in Birmania, ospita per qualche mese la performance dei suoi monaci. Vestiti con tonache purpuree e scalzi, i monaci sono stesi a terra, immobili e coperti di sangue, in tutte le strade intorno alla Pagoda. L’installazione  ha regole molto severe e non si può fotografare. La mostra è sponsorizzata da grandi compagnie petrolifere occidentali come Chevron e Total.

Cecenia (a cura dell’Esercito russo – mostra temporanea)
Spesso il successo delle mostre si misura con il numero di visitatori. Questa grande installazione piazzata nella zona del Caucaso fa eccezione: oltre un quarto degli esseri umani residenti sul territorio dell’esposizione è sparita negli ultimi quindici anni. Contrariamente alle altre grandi mostre d’arte contemporanea, la Cecenia non va spesso sui giornali e ne parlano in pochi. La mostra è aperta al pubblico fino ad esaurimento dei ceceni, previsto al massimo in una ventina d’anni.

2 commenti »

2 Commenti a “Temporale – Mostre da Mostri”

  1. Dietro al sipario c’è sempre qualcosa di misterioso e affascinante. Si alza la prima volta e ti immedesimi nella situazione rappresentata, valutandola nei minimi particolari. Si alza la seconda volta e dopo un po’ già fai un tifo incondizionato, pronto a lanciare focosi vaffanculo. Si alza la terza volta e trovi una forza irrestibile che ti va ingoiare quei vaffanculo precipitosi senza nemmeno che te ne renda conto ed è così che incominci a detestare perfino i tuoi amici. Stiamo alla larga dalle mostre da mostri!

    da Vittorio Grondona   - sabato, 3 novembre 2007 alle 17:10

  2. Di recente Umberto Eco ha scritto un libro sulla Storia della Bruttezza. Dall’età classica in cui era vietato rappresentare la bruttezza e si stabilirono i canoni della bellezza statuaria, la bruttezza ha fatto progressi e man mano ha conquistato la scena dell’arte. Ma ora, siamo al superamento del limite naturale della bruttezza e alla rappresentazione degenerativa della bellezza, in quanto innaturale. Siamo alla bruttezza dell’animo umano che si nasconde nelle levigate bellezze virtuali viventi: icone rigonfie, labbra imbottite,seni sferici, Venere Callipigia, ridotta a lato B,uomini palestrati, ma non michelangioleschi. E pensare che le guerre si combattono per tutto questo!

    da isabella guarini   - sabato, 3 novembre 2007 alle 18:30

Lascia un commento