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Voi siete qui – Buoni, non toccate il governo amico

Un unico, vero, inoppugnabile argomento viene in questi giorni sbandierato da più parti: chi critica il governo si rende conto che rischia di far tornare Berlusconi? Lo ha detto pure Mastella, quindi dev’essere vero, e del resto è un classico: non lo sentiamo ripetere ad ogni passo? Dunque, pensiamoci, prima di avanzare troppe critiche all’esecutivo, pensiamoci prima di fare marce e cortei di protesta. E se poi torna Berlusconi e cancella i Dico che questo governo ha realizzato con tanta prontezza? Non sarebbe una iattura per le tante coppie di fatto che grazie al governo di centro-sinistra hanno conquistato un nuovo e prezioso diritto civile?
Certo, è giusto chiedere molto a un governo amico, ed è giusto chiedere in primo luogo il rispetto di quel programma che tutte le parti hanno firmato. Ma non bisogna esagerare con le pressioni. E se torna Silvio? Lo scenario è inquietante: metti che torna il Cavaliere e ripristina la legge Biagi-Maroni che questo governo ha così coraggiosamente superato a rischio di far arrabbiare Montezemolo. Non sarebbe triste che per la nostra ottusa radicalità tornassero al governo le destre, magari (parlo per assurdo) proponendo un pacchetto sul welfare gradito a Confindustria? Ammetterete che lo scenario è orribile. Con Berlusconi tornerebbe massicciamente nelle vite di giovani e meno giovani quella precarietà che questo governo ha definitivamente debellato. Per non dire di quel che succederebbe se, per una nostra miope impostazione ideologica, tornasse Berlusconi e abbassasse di nuovo la tassazione sulle rendite finanziarie che questo governo ha così coraggiosamente alzato – come da programma – penalizzando la rendita che non crea lavoro, ma soltanto speculazione e privilegio. Per cui vi prego, compagni, mostratevi un po’ più disponibili, fate qualche sforzo. Non vorrete per caso far tornare Silvio e mettere in discussione tutte le mirabili conquiste sociali che  abbiamo ottenuto in questo entusiasmante anno e mezzo!

16 commenti »

16 Commenti a “Voi siete qui – Buoni, non toccate il governo amico”

  1. Non può succedere grazie alla legge sul conflitto di interessi che questo governo ha così prontamente realizzato.

    da luca   - lunedì, 8 ottobre 2007 alle 09:29

  2. Grande, come sempre. Al parco ieri mattina qualcuno deve aver pensato che stessi leggendo un pezzo umoristico. Anch’io lo pensavo. La mia adorata metà, quando le ho proposto la lettura mi ha detto: “… sì è tutto vero (ovvero chiaro), ma perchè ridevi?…”. Devo dire che mi ha fatto stare piuttosto male. Resto però dell’idea che la satira oltre a svegliare le coscienze assopite debba, come tu sai fare splendidamente, donare un raggio di luce in giornate in cui l’informazione (televisiva e/o di regime, non certamente l’adorato manifesto) cerca di far di tutto per attristirti e addormentare la tua coscienza. Un solo lievissimo appunto, l’asservimento alle ragioni della confindustria non è certo più grave di quello “scritto solo tra le righe” nei confronti della CEI e del Vaticano. Non sono convinto che siano solo gli scontri interni ad aver causato la rinuncia al riconoscimento dei diritti delle famiglie “non omologhe”. L’articolo sul militare del SISMI, era più piccante, spero che non ci sia stato già qualcuno che stia cercando di metterti un bavaglio in proposito.

    da Riccardo   - lunedì, 8 ottobre 2007 alle 09:39

  3. E se ripristinassero le leggi-vergogna in materia di Giustizia, o proponessero addirittura un indulto? Quelli son capaci di tutto…per carità, teniamoci l’attuale governo.

    da Paola   - lunedì, 8 ottobre 2007 alle 12:41

  4. come dice Bossi: “Da un lato mi fa ridere”

    da Dust   - lunedì, 8 ottobre 2007 alle 13:04

  5. Anch’io sono scontento del governo. Però guardiamoci in faccia: quanto è quello che il governo non vuole fare e quanto che non può fare?
    Non abbiamo una maggioranza stabile. Il porcellum ci ha portato al paradosso di un maggioritario senza maggioranza. E con un governo sostenuto solo da tre senatori (a vita) non si può che navigare a vista. Il che – è brutto dirlo, ma è cosi – è sempre meglio della catastrofe berlusconiana.
    Anche perchè se il governo cade si torna a votare di nuovo con il porcellum.
    Non facciamoci del male, please.

    da Camminare domandando   - lunedì, 8 ottobre 2007 alle 15:48

  6. Accipicchia, il Governo ha realizzato in un solo anno tutto il programma!

    da isabella guarini   - lunedì, 8 ottobre 2007 alle 19:33

  7. Non penso che essere scontenti di un governo sia la causa determinante per disfarsene definitivamente. Spesso cambiando o spronando gli addetti il prodotto cambia. Purtroppo ancora non abbiamo, noi miseri sudditi, la forza costituzionale per decidere autonomamente a chi affidare la nostra amministrazione. Questo è un guaio. Ci conviene quindi andare avanti per gradi. Il traguardo premia sempre una buona preparazione. La prima e più importante mossa che secondo me si dovrebbe fare è quella di insistere affinché sia studiata ed attuata una legge elettorale conforme ai dettati della nostra bellissima Costituzione. Il Cavaliere ogni giorno fa sondaggi sul suo gradimento e molto furbescamente ci fa credere che sta crescendo in maniera esponenziale. Pura propaganda questa per illuminare di luce falsa la sua immagine di imprenditore dedito nella sostanza pratica al piazzamento di aria fritta tramite un marketing di sole parole. Qualcuno forse ha sentito parlare dei progetti della destra? Saranno ridotte le tasse? Sarà garantita a tutti l’assistenza sanitaria veramente efficiente? Sarà risolto il problema dell’immigrazione clandestina senza il ricorso incontrollato a disumani provvedimenti? I Comuni riusciranno a tirare avanti senza la messa in opera di ignobili trappole elettroniche per multe? L’ingiusta ICI sulla prima casa di abitazione sarà definitivamente tolta? L’operaio ed il pensionato riusciranno ad arrivare alla fine del mese?… Questi, e tanti altri ancora, sono gli interrogativi sociali che gli imbonitori azzurri e neri si guardano bene dal prendere in considerazione. Lo slogan quotidiano “mandiamo a casa questo governo ormai alla sbando” è l’unico programma ufficiale della destra, costantemente ripetuto come un disco rotto in ogni circostanza.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 9 ottobre 2007 alle 10:08

  8. Il problema non è di buttare via il bambino con i panni sporchi, ma di non lasciarci ingannare sui risultati “raggiunti”. Rabbrividisco quando penso ai diniani che si lamentano sull’estremismo dell’esecutivo. Se il governo è “anche nostro” oltre ad un irrinunciabile diritto di critica, abbiamo diritto anche a dei risultati che non siano soltanto quelli selezionati da Luca Cordero di Montezemolo o dalla CEI.
    Se finiamo per esaltare quello che fa Prodi non potremo disperarci per quello che farà il prossimo escutivo di destra.

    da Riccardo   - martedì, 9 ottobre 2007 alle 16:15

  9. Riccardo, chi sarebbe il bambino?

    da isabella guarini   - martedì, 9 ottobre 2007 alle 20:36

  10. Quello che dice Riccardo è sostanzialmente condivisibile. Vorrei fare comunque una semplice riflessione. Nel programma dell’Unione si parlava esplicitamente di abolire lo “scalone” della riforma pensionistica di Maroni e di “cambiare o cancellare” la legge 30 (Biagi), che in pratica ha ripreso buona parte della legge Treu (precarietà). Ebbene ora le parti sociali, senza interpellare minimamente la base operaia, hanno sottoscritto un accordo che in sostanza mantiene quei due disastri sociali e che, guarda caso, piace molto alla Confndustria. Dopo avere deciso autonomamente, i sindacati chiamano a raccolta i lavoratori per farli votare (a favore) del protocollo. Tutti sappiamo come vanno queste popolari democrazie dipinte, posticipate ad arte a fatto compiuto: il protocollo sarà sicuramente approvato dalla marea di lavoratori e dei pensionati. L’Italia non si merita di ripetere l’esperienza del governo Berlusconi in alternativa a quello di Prodi, ma nel contempo non si merita nemmeno un governo che delle promesse elettorali ne sta facendo semplicemente carta straccia. In sostanza, quindi, secondo me l’Unione per ristabilire la fiducia che inesorabilmente sta perdendo, deve assolutamente cambiare gli attuali suoi dirigenti politici, peraltro sempre gli stessi che nel 2001 hanno perso le elezioni.

    da Vittorio Grondona   - martedì, 9 ottobre 2007 alle 22:40

  11. Il bambino è figurativamente ciò che viene indicato come riduzione del danno (danno leggi berlusconismo)sommato a quel qualcosa che ciascuno può giudicare “non negativamente” dell’operato, vedi liberalizzazioni, modifica dell’impostazione in politica estera. Non chiedetemi di fare l’esegeta di un governo sostenuto da una maggioranza dalla quale non mi sento rappresentato. Cara Isabella se hai qualsiasi ulteriore osservazione, non ritenendo strettamente necessario occupare il blog di Alessandro ti invito a contattarmi anche direttamente, o sul mio blog http://orlandoriccardo.blogspot.com o anche via email (la trovi sempre sul blog)

    da Riccardo   - mercoledì, 10 ottobre 2007 alle 12:28

  12. Non blocco i commenti mai (fatta eccezione per le cose estreme, gli insulti, eccetera). Però mi associo al post di Riccardo: i post sul sito servono (se mai servono) a una riflessione generale di tutti per tutti. I messaggi interpersonali e le faccende ad personam che non interessano possono seguire altre vie. Grazie, scusate, ciao.

    da Alessandro Robecchi   - mercoledì, 10 ottobre 2007 alle 13:25

  13. Giusto per chiarire, per me il bambino è una metafora del buon governo e la domanda a Riccardo su chi fosse il bambino era del tutto pleonastica. Nemmeno a me interessano le dispute interpersonali. Ma una riflessione sul Governo-bambino credo che sia “generale di tutti e per tutti”, anche se la domanda la pone una sola persona.

    da isabella guarini   - mercoledì, 10 ottobre 2007 alle 13:56

  14. Tutti contenti per la grande vittoria del si` al referendum dei lavoratori!
    che bello! peccato che …
    a Mirafiori hanno stravinto i NO …
    nella mia azienda [omissis] non popolata propriamente da emuli del Che … ma per la maggior parte da sonnacchiosi impiegati-piegati hanno stravinto i NO …
    ma uscendo dall’assemblea la settimana scorsa sappiamo che abbiamo sfiorato una tragedia … il ritorno del babau cattivo (magari accomapgnato dalla cagnolina brambillina rossa )!

    da AnBiTo   - giovedì, 11 ottobre 2007 alle 10:31

  15. ammè tutti ‘sti risultati raggiunti mi mancano proprio.
    un mio vicino di casa dice di averne visto uno che si nascondeva sotto alla sua auto (fa il taxista) ed un altro mi raccontava di averne visto chiaramente uno in costruzione/riconversione (le centrali a carbone dell’enel) ed un altro tizio, un po’ balordo perla verità (uno di cui mi fido proprio poco), si ostina ad dire che un risultato evidente è quello della tassazione chel governo ha imposto sulle rendite finanziarie.

    io che pensavo di avere dieci decimi di vista, mi accorgo di non vederci affatto bene..

    ma da domani sarà tutta un’altra storia, colle figu del manifesto.

    da iggy   - giovedì, 11 ottobre 2007 alle 12:17

  16. Si votava anche all’uscita dei supermercati. L’immancabile variopinto ammiccante volantino pieno di provvedimenti irrinunciabili, gonfiati ad arte per attirare il favofre dei pensionati, invocava prepotentemente il sì… Vittoria del sì tutta scontata quindi. Ed ora saltano fuori le anime pie politiche che forti di questa postuma commedia referendaria, pontificano che non voteranno a favore di alcun emendamento (Dini)… La flessibilità è così garantita (Treu)… Grande successo, superiore alle aspettative (Bonanni)… Sì proprio Bonanni, colui che facendo eco ad Angeletti ed Epifani, sbandierava con grinta: l’età pensionabile non si tocca… Amaro in bocca invece per la stragrande maggioranza degli operai metalmeccanici che avevano creduto nell’abolizione definitiva dello scalone Maroni, nella umana regolamentazione della precarietà per svincolarla dal suo attuale ignobile stallo e nell’uscita senza vincoli ulteriori dai lavori usuranti, stranamente limitata invece a sole 5000 unità all’anno. Adesso sì che l’avvenire negativo dei bamboccioni di TPS è per sempre maggiormente garantito!… Brindisi in Confindustria di felice partecipazione al successo .

    da Vittorio Grondona   - giovedì, 11 ottobre 2007 alle 18:06

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