Una Repubblica basata sul Bancomat? Certo, sembra una battuta, ma nemmeno poi tanto, perché se c’è una cosa in cui siamo all’avanguardia è proprio quella dei distributori automatici di denaro, quelle che gli esperti chiamano Atm (Automatic Teller Machines) e noi tutti “sportelli automatici”, Bancomat per gli amici. E’ fuor di dubbio che ci piacciono tanto: nel 2006 la crescita delle installazioni ha raggiunto il 15 per cento, mentre la media dell’Europa Occidentale è stata appena del 4,4 per cento. Ma più della quantità dice la qualità, o meglio l’analisi dell’uso che ne facciamo. Abbiamo 40 mila sportelli Bancomat che eseguono ogni anno 900 milioni di operazioni e ci mettono in mano 150 miliardi di euro. Mediamente, ogni sportello muove 3,75 milioni di euro all’anno. Dunque, pare che siamo molto contenti di avere un Bancomat a ogni passo, e questo dipende dal fatto che ogni volta che andiamo in banca ci passiamo dal 13 ai 15 minuti (ricerca Grandi Numeri-Ncr): un po’ troppo per un prelievo. Contenti noi, contenti tutti, insomma. E contente soprattutto le banche che non solo riducono le file agli sportelli (e, alla lunga, il personale), ma che ci guadagnano anche un bel gruzzolo: 350 milioni di euro in commissioni per prelievi effettuati su sportelli concorrenti. Insomma: è vero che il Bancomat ci dà molti soldi, ma se ne tiene pure un bel po’.
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Tutto sta a scegliere banche che non ti diano commissioni. E già che ci siamo non armate. E già che ci siamo che non si facciano costruire grattacieli a spese della città. E già che ci siamo che concedano prestiti a tassi non da usura… Insomma, basta col Bancomat. Pig & Mat! Cosa c’è di più sicuro dell’accoppiata Maialino (inteso come salvadanaio) + Materasso?
da Abesibé - venerdì, 26 ottobre 2007 alle 12:22
Troppo forte…
All’inizio pensavo che il riferimento fosse a “Repubblica”, che ormai conta più amici tra i banchieri che tra i ferrovieri.
Resta sempre valido il vecchio detto che … E’ molto più etico rapinare una banca che fondarla (vedi “Report” sugli investimenti “strutturati” rifilati alle pubbliche amministrazioni).
ciao
da Riccardo - venerdì, 26 ottobre 2007 alle 13:10
Siamo sempre lì. La Banca dice che il Bancomat è un servizio ed i servizi si pagano. Non fai la fila? Allora paga!… Praticamente è come in autostrada: se vogliamo evitare le code in entrata ed in uscita paghiamoci il Telepass. In pratica il capitalismo sfrenato crea ad arte i disagi per farsi pagare il sistema ideato a costo zero per superarli. In un paese civile secondo me si dovrebbero elargire gratuitamente questi servizi che sono a tutti gli effetti parte integrante e dovuta di una buona gestione già altrimenti lautamente ricompensata.
da Vittorio Grondona - venerdì, 26 ottobre 2007 alle 14:31