Se vi siete sempre chiesti cosa diavolo voglia dire “crescita esponenziale”, è il momento di darsi una risposta. E si può fare con un esempio che fa veramente un po’ impressione. Nel luglio del 2007 (cioè ora), il mondo compie, se così si può dire, il suo tremiliardesimo utente di telefonia mobile. In sostanza su sei miliardi di persone, la metà ha un cellulare. Certo, la truffa statistica del mezzo pollo è sempre in agguato, e le medie sono quelle che sono. Però quando i numeri si fanno così grandi c’è poco da minimizzare: un terrestre su due ha un telefonino e se ci pensate, conoscere qualcuno che non ce l’ha è piuttosto raro. Il dato, reso noto dall’azienda di ricerche e analisi inglese The Mobile World, è già di suo piuttosto clamoroso, ma diventa ancor più strabiliante se pensate ad altri numeri. Ogni minuto mille persone sul pianeta attivano un telefonino. Ma c’è di più: la cosa che veramente fa impressione è – appunto – la crescita esponenziale. Ci sono voluti vent’anni per vendere il primo miliardo di cellulari. Ci sono voluti quattro anni per vendere il secondo miliardo di cellulari. Per vendere il terzo miliardo di cellulari ci sono voluti soltanto due anni. Se le cose vanno avanti così – visto anche che Nokia e Motorola annunciano prodotti a costi bassissimi per i paesi emergenti – si può ipotizzare che tra qualche mese, al massimo un anno e mezzo, ogni terrestre avrà un telefonino. Questo, se devo essere sincero, mi toglie il sonno. Quando avremo finito di comprare telefoni – avendone finalmente uno a testa – a cosa ci dedicheremo? Probabilmente a comprarne degli altri. Quando ogni terrestre avrà tre telefonini che farà (a parte sentirsi un po’ scemo, intendo)?