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dom
10
giu 07

Voi siete qui – Gli americani de noantri

Non so se sia malafede conclamata, oppure uso massiccio di sostanze psicotrope. Oppure tutte due le cose insieme. Certo, dire che “George Bush ha vinto in Iraq e in Afghanistan” (editoriale sul Foglio di ieri) denota un certo sprezzo del ridicolo, che in altri tempi si sarebbe stigmatizzato chiosando finemente: “la faccia come il culo”. Del resto, la garrula leggerezza con cui i bushisti italiani sono passati da dire “abbiamo vinto” a dire “vinceremo”; dal sostenere “forse vinceremo”, all’ipotizzare una situazione di tipo coreano (mezzo secolo di costosa occupazione) è agli atti e negli archivi. In italiano si chiama instinto di sopravvivenza: quando non ne azzecchi una nemmeno per sbaglio, quando ogni tua previsione viene smentita, quando le tue parole suonano fesse persino alle tue orecchie, l’unica è rilanciare. Basterebbe questo a generare un po’ di compassione: per il Pannella che vorrebbe un comitato di benvenuto, per i cervelloni di Magna Charta (Teodori, Martino, la crème de la crème…) che hanno avuto le loro due righe sui giornali e il loro cameo nei tg, come è noto qui non si butta via niente. Mentre gli americani de noantri continuano a cantare vittoria – va detto – gli americani veri, quelli che abitano in America, non risparmiano a George sonori schiaffoni ogni giorno. Tra generali licenziati (strano, dato che vincevano tanto!), elezioni perse, gradimento sotto i tacchi, scandali finanziari, e fedelissimi che danno l’aumento di stipendio all’amante (mr. Wolfovitz, solo due anni fa salutato come un genio dalle fanzine fighette di quaggiù), le disfatte del quipresente George non si contano più, e assumono i contorni della barzelletta planetaria. Ma gli ultras bushisti, che per loro fortuna vivono in un paese senza Bush, non sanno riderne. Come tutti quelli che han detto troppe cazzate in passato e che ricevono solo pernacchie al presente, non possono che appellarsi al futuro: “Un giorno gli avversari capiranno!”. Ecco, un giorno. Un dì. In futuro. Chissaquando. Forse. Un domani. Mi raccomando, telefonatemi!

2 commenti »

2 Commenti a “Voi siete qui – Gli americani de noantri”

  1. Dopo l’incontro con Bush, Silvio ha detto nel suo italiese unico che la villa Certosa è nota per i suoi interventi annuali che mirano a migliorare i suoi orti botanici che sono noti e stimati da tutti. Me li immagino già Bush e Berlusconi con la bandana stelle e strisce a circolare in caddy per la tenuta a visitare “orti botanici” (vedi Silvio e le Ho-Spice girls) mentre Laura e Veronica scrivono lettere a Maria Latella. La più bella sarà pubblicata su A, la lettera scarlatta de noantri.

    da emanuela   - lunedì, 11 giugno 2007 alle 12:55

  2. Il prossimo editoriale del Foglio sarà intitolato: Napoleone ha vinto a Waterloo.

    da Brando   - martedì, 12 giugno 2007 alle 10:20

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