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ven
27
apr 07

Verba Volant – Impresa

IMPRESA
Cominciare una cosa, dare l’avvio, o almeno averne intenzione, a un lavoro, a un’azione, e l’etimo volgare spiega tutto in e prehendere, cioè avviare, cominciare. Poi l’impresa è diventata un’altra cosa, un’azione non troppo normale, ma più difficile e faticosa, irta di difficoltà. Impresa, insomma, è un’azione che si avvia, ma non si sa prima se riuscirà senza problemi. Uno affronta l’impresa, o addirittura tenta l’impresa, e qui si dice chiaro e tondo che l’esito è incerto. Le eroiche imprese, le gloriose imprese, gli aggettivi arrivano dopo, quando l’impresa è riuscita, perché è bene sapere che c’è anche chi abbandona l’impresa. Ma per essere difficile e complicata, l’impresa non ha bisogno di aggettivi, baste lei sola. E’ un’impresa! Si dice di fronte a un lavoro lungo e non a caso si intraprende un’attività esattamente con la stessa parola con cui si intraprende un viaggio. Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, cioè le cose per cui un uomo vene ricordato, figurarsi poi uno come l’orlando fuirioso. Tutto Imprese amorose, imprese sportive, imprese militari, anche se non siamo più ai tempi dell’Ariosto, le imprese sono sempre lì, una cosa che possiamo chiamare “notevoli azioni umane”. Ma i tempi cambiano, il pensiero unico è quello economico, e allora ecco che le imprese sono oggi soprattutto un’altra cosa. Le imprese, e basta la parola.

IMPRESE
Grandi imprese, medie imprese, piccole imprese. L’impresa è una un’azienda, una società, anche semplicemente un’attività economica, organizzata per la produzione e la vandita di beni o servizi. C’è l’impresa di costruzioni e l’impresa dei trasporti, l’impresa familiare e l’impresa multinazionale. Impresa, insomma, pare un minimo comun denominatore per dire che – immenso o piccolissimo – è in atto un processo economico. Tanto è vago impresa per definire un’azienda, che è diventato quasi sinonimo di un sistema, e infatti si dice, il sistema delle imprese, meno tasse alle imprese, e anche si usa al singolare, la cultura d’impresa. Si lascia un po’ intendere, a questo modo, che senza imprese non ci sarebbe economia, e si intende per “mondo delle imprese” la parte imprenditoriale della catena economica. Le imprese vuol dire quasi sempre i privati, anche se non mancano le grandi imprese pubbliche. I capitani d’impresa sono i grandi industriali, o i grandi finanzieri. E poi c’è il rischio d’impresa, che sarebbe alla base di tutto e che rende anche al capitalismo un po’ di quell’eroismo delle imprese letterarie, perché come si dice all’inizio un’impresa è di per sé incerta. Cioè, un’impresa può riuscire, ma può anche fallire, come le imprese, appunto.

IMPRESARIO
Imprenditore, l’uomo che ha un’impresa, che ha intrapreso un’attività economica e ne è in qualche modo responsabile. Lui viene dall’impresa, ma da lui arrivano imprenditoria e imprenditorialità, cioè la capacità di gestire le imprese. Impresario, tutta un’altra cosa. Anche lui ha un’impresa, d’accordo, ma soprattutto di spettacoli. L’impresario sa come mettere insieme un cast di attori, o debuttare a teatro, o gestire un circo, o curare gli interessi degli artisti. Anche qui, va detto, le parole evolvono e scappano in molte direzioni. Si dice ancora impresario, ma certe volte si intende produttore. Si dice ancora impresario ma certe volte si intende agente. I confini non sono chiari, il lavoro dell’impresario copre un campo vasto come quello dello spettacolo, dello sport, del consumo ludico o culturale. Che per molti aspetti è un’impresa come un’altra.

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