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gio
15
mar 07

Verba Volant – Toccare

Toccare. Accostare una mano, o qualsiasi altra parte del corpo a qualcosa. Sfiorarlo, tastare, appoggiare, insomma, si tocca qualcosa. Chi tocca i fili muore, vietato toccare la merce esposta, uno tocca ti tocca la fronte e un altro magari, screanzato, ti tocca il sedere. Toccare è anche naturalmente molte altre cose. Si tocca, cioè si raggiunge, così alto che tocca il tetto. Si tocca, cioè si sposta: chi ha toccato le mie cose? E poi ti tocca, quando tocca a te, è il tuo turno, la tua volta di fare quella cosa, ti è toccato in sorte qualcosa. Si toccano le corde e gli strumenti musicali, per esempio. Ma toccare è anche esercitare pienamente la funzione del tatto: toccare qualcosa esercita uno dei nostro sensi. Tocca! E’ caldo! E tutti, almeno mentalmente, tocchiamo ferro in certe occasioni. Non toccare la roba d’altri, per non dire la donna d’altri, peggio mi sento. Ma è ovvio che anche le cose toccano:  l’armadio tocca il muro, per esempio, cioè è a contatto. Ancora: toccare significa riguardare e interessare: questa è una cosa che tocca tutti o che tocca da vicino. E al tempo stesso toccare è colpire, abbiamo toccato i suoi interessi. E a volte si tocca un argomento… guarda cosa mi tocca sentire. Insomma, con toccare possiamo giocare davvero all’infinito. Se colpite uno, con una frase, in una discussione, se lo mettete in crisi con un argomento forte, si dice, touché, toccato. Come nella scherma, e vuol dire che avete colpito nel segno, o magari, chissà, toccato un nervo scoperto.

TOCCO
Se toccare ci permette il senso del tatto, va detto che ognuno tocca a modo suo. Il tocco può anche essere un colpo, un tocco di bacchetta magica, per esempio, un tocco di campane. Il tocco può essere un’esperienza tattile, morbido al tocco,  ruvido al tocco, dipende. Tocco è anche e soprattutto il nostro modo di toccare. Ha un tocco tutto suo, si dice, un tocco inconfondibile, che può dirsi di un pittore o di un pianista. Il tocco dell’autore, insomma, che spesso è invece il tocco dell’esecutore. Un tocco delicato. Un modo, insomma, una particolarità del toccare che differisce da persona a persona che riversa una particolarità personale in una cosa che possono fare tutti, ma ognuno con un tocco diverso. Ci vuole un tocco elegante, a volte c’è un tocco volgare. Riconosco il tocco, dice il critico d’arte, e si accorge del capolavoro anche quando è senza firma. Bastava il tocco del maestro, insomma.

TOCCANTE
Uno che tocca non si chiama quasi mai toccatore. E anche nel momento in cui sta toccando, diciamo così, il flagranza, non si dice mai che è toccante. Toccante vuol dire un’altra cosa, ed è un’altra accezione ancora del toccare. Ciò che è toccante, insomma, tocca corde ben precise, emozioni. E’ toccante, tocca il cuore, cioè commuove e strazia, provoca pena o pietà, insomma è un tocco che mette in moto qualcosa nei nostri sentimenti. Magari è una cosa che non ci riguarda, ma per compassione, ci sentiamo toccati lo stesso. La toccante cerimonia, è un classico, come una storia toccante, una scena toccante. Insomma, ci toccano, ma non fuori, dentro.

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