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dom
13
ago 06

Voi siete qui – Gli standard dei marines

Urge un riordino nell’immaginario collettivo, una revisione storica delle leggende, con conseguente ricaduta sulla mitologia corrente (cinema, videogames, analisi dei neocons, articoli del Foglio, fumetti e altro): prossimamente sui nostri schermi, il marines di mezza età. Succede infatti che l’esercito degli Stati Uniti sia a corto di mano d’opera e faccia fatica a trovare giovani disposti ad andare a farsi ammazzare in Iraq. Il marketing non basta: mettere banchetti per l’arruolamento nei college per vendere la guerra come fosse un’enciclopedia a dispense non funziona più, i clienti hanno deciso che non è il caso di rischiare le pelle o la pazzia per diciottomila dollari lordi. Mancano marines, il che costringe i marines in servizio a stare in Iraq più tempo, a spostarsi da una parte e dall’altra in zona di guerra per tappare i buchi, a rischiare di più. L’esercito è corso ai ripari e ha deciso che si potranno arruolare anche uomini fino a quarantadue anni, il che è una bella mutazione genetica del soldato più addestrato e armato del mondo: dai giovani rambo tutti muscoli, ad americani di mezza età in cui si riconoscono i primi segni di pinguetudine da birra e qualche accenno di sciatica prodotta dal bowling. Le cronache più beffarde danno conto dei nuovi standard di preparazione: non più 47 addominali ma appena 29, cinque minuti in più per correre la distanza di due miglia e altro ancora. E’ quello che nell’industria si chiamerebbe un abbassamento dello standard di qualità, o come minimo il ricorso a mano d’opera meno specializzata, due cose che in qualunque ramo dell’attività umana segnalano a grandi lettere una crisi di settore. Nel campo della guerra significa invece una cosa sola: la stanno perdendo, tanto che gli analisti più furbi cominciano a usare la parola “ritiro” senza che suoni come un sacrilegio. Non si sa ancora se l’aumento dell’età media dei marines avrà ripercussioni sulla vergogna assoluta della guerra. Non si sa ancora se i quarantenni stiano accorrendo all’arruolamento, pare di no. Non si sa ancora se, ottenuto un gentile diniego anche dalla generazione di mezzo, l’esercito americano si rivolgerà ai sessantenni. Nel qual caso servirà un ulteriore riordino dell’immaginario collettivo e nuovi e più leggeri standard di preparazione. Ehi, sergente, invece delle flessioni posso darle due biglietti per lo Yankee Stadium? E sarà la fine. Speriamo.

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